sabato 22 febbraio 2014

Ciaspolata Col Santo 22 Febbraio 2014

Oggi ci diamo nuovamente alle ciaspole. Scegliamo di salire da Giazzera, ai piedi del Pasubio. Nonostante alle 7 di mattina stia piovendo, partiamo lo stesso, sapendo che comunque in mattinata tendera' al miglioramento. Presenti io, Emiliano, Davo e Casarein. A Rovereto ci ricongiungiamo facendo colazione al bar. Dopo vari tentativi di depistaggio da parte del navigatore di Emiliano, riusciamo ad arrivare a Giazzera, paesino di 3 case e un parcheggio per le auto. Cielo nuvoloso ma con aperture. Il panorama e' da cartolina. Si parte. Dopo 200 metri prendiamo la prima variante per evitare un po di asfalto e siamo costretti a mettere le ciaspole. Casarein ha gli sci da scialpinismo. Il sentiero non e' segnato ma lo vedo sulla mappa del Garmin. Andiamo bene. Siamo in un bel bosco con neve praticamente vergine. Ci ricongiungiamo cosi' con il sentiero 132 e si comincia a salire per davvero. Nei primi 2 km e mezzo guadagnamo quasi 400 metri di dislivello. Non male! Sbuchiamo fuori in un bel prato che sale un po' piu' dolcemente, pieno di malghe. Alle nostre spalle le vette spuntano in mezzo alle nuvole e il cielo si fa azzurro. Foto a gogo! Io e Emiliano teniamo la testa del gruppo, il Davo e Casarein dietro di noi. Incontriamo due scialpinisti e due snowboarder, tutti nuovi della zona. Lasciamo la Val dei Lovi per tornare dentro al bosco. Neve fresca, molto probabilmente scesa nella notte. Cominciamo a intravedere in lontananza la croce del Col Santo... sembra li vicino... ma la strada e' ancora lunga. Svalichiamo nei pressi del Dos de l'Anziana, atrtaversando un falsopiano piu' stretto. Questo credo sia il punto piu' bello del giro! Ora tocca all'ultima fatica, il tratto piu' ripido della giornata. Procediamo un po a zig zag e un po' dritto per dritto... Ecco apparire la croce... Ci siamo! Quota 2112! Raggiungiamo un gruppo di escursionisti modenesi, il capogita dice addirittura di avere la Radler nella borraccia! Troppo avanti! Casarein e' indeciso se venire con noi al Rifugio... La parte fatta in salita e' sicuramente bella anche da fare in discesa con gli sci... Cominciamo la discesa verso il Rifugio. Casarein dopo due curve decide di risalire ed evitare di scendere. In un chilometro si perdono 300 metri di dislivello... il che la dice tutta sulla pendenza... che da affrontare al contrario deve essere piuttosto mortale. In alcuni tratti siamo costretti a scendere seduti lasciandoci scivolare nella neve. Fantastico. Ecco apparire il Rifugio Lancia davanti a noi. Siamo arrivati. Ci cambiamo all'interno e ci sediamo a mangiare. Dopo aver fatto 1050 metri di dislivello in meno di 8 km siamo un po affamati. Il tempo passa ed e' ora di ripartire. Scendiamo seguendo il 101, facendo qualche taglio in mezzo al bosco. Passiamo Malga Keserle, il Cimitero Austriaco, il tutto con un cielo azzurro e un panorama stupendo. Dopo circa 6 km arriviamo cosi' alla macchina. Giornata molto positiva e un giro inedito veramente bello. Il viaggio di ritorno passa velocemente, cantando le canzoni di Billy Idol!  Il giro e' di circa 15 km con 1050 metri di dislivello. In caso di poca neve consiglio vivamente i ramponi, soprattutto nella discesa verso il Rifugio Lancia. QUI LE FOTO.

mercoledì 19 febbraio 2014

Pala Kart Parma

Dopo aver saltato l'ultima reunion per problemi alla schiena, finalmente riesco a partecipare alla serata Go Kart. Organizzata da Gerry, per salutare Brigo che torna in Cina per 5 mesi, eccoci a Parma. Rispetto a Mantova la pista e' piu' corta, ma molto piu' nervosa. Potrei chiamarla "Il tempio della Bissaboga".  Di bello c'e' anche la possibilita' di tentare sorpassi alla curva Roulette... Veniamo alla serata. Presenti io, Gerry, Brigo, Alessandro, Davo, Emiliano, Casarein e Fabione. Dopo un breve briefing eccoci seduti sui Kart. Prima manche... si gira per prendere confidenza con la pista. Completiamo 15 giri... Si vede gia' chi va forte... Il Davo inspiegabilmente strappa un secondo posto... Io tampono ripetutamente Alessandro, portandolo al 360... il Brigo e' accanito... Le sportellate non si contano... visto che qui sono piu' permissivi rispetto a Mantova si tentano sorpassi azzardati che portano al contatto. L'adrenalina comincia a salire. Si parte per le qualifiche. Stavolta riusciamo a fare 17 giri... Le prime posizioni vengono prese da chi va forte.. Emiliano, Casarein e Fabione. Noi nelle retrovie sbattagliamo... Siamo tutti sul filo del rasoio... tentativi azzardati di sorpasso... e ancora sportellate... Uno spettacolo. Sembra di essere in un videogioco... le continue curve veloci rendono la pista adrenalinica. Riesco a farmi venire la nausea! Sosta ai box prima del Granpremio... Approfittiamo per giocare a bigliardino... ma il livello degli avversari e' medio basso... dilaghiamo! Ci mettiamo in griglia per la partenza... Sono veramente indietro.. Sesta posizione... Ho davanti anche Gerry... Devo fare un miracolo. Si accende il semaforo... quattro luci rosse poi giu'... si spengono e si parte! Alessandro davanti a me rimane fermo... scarto a sinistra e in qualche modo passo... Facciamo mezzo giro e ci fermano... falsa partenza... tutto da rifare! Ci riallineiamo... Sale la tensione... Nuovamente il semaforo con le sue luci che si accendono... Si riparte. Stavolta i Go Kart vanno a tutta. Mi attacco al paraurti del Davo e lo tengo agganciato finche' non commette un errore e lo sfilo. Al quinto giro davanti si ammucchiano... Non so come riusciamo ma io e il Brigo riusciamo a sfilare... lentamente passiamo il mucchio! Guadagnamo posizioni. I tre in testa fanno gara a se. Noi sbattagliamo. Con la coda dell'occhio osservo il Brigo che le tenta tutte per passarmi. Il Davo si rifa' sotto! In una qualche maniera riesco a difendere la quarta posizione... cercando di chiudere la porta al Brigo in tutte le maniere. E comunque, a corsa finita, mi infila! Fortunatamente a tempo scaduto! Serata per me dspettacolare, pista molto divertente con un susseguirsi di curve che permettono sorpassi a gogo. E comunque si consacrano Best Rider Emiliano, Casarein e Fabione. Io mi accontento della medaglia di legno, dietro di me il Brigo, il Davo, Gerry e Alessandro. A fine gara, dopo le foto di rito, altra partita a bigliardino... ancora senza storia e poi via, tutti a festeggiare in birreria!  Che dire... questi giovanotti con eta' media di 40 anni riescono ancora a divertirsi come bambini... W NOI!

sabato 15 febbraio 2014

Ciaspolata Stivo 15 Febbraio 2014

Oggi si va a ciaspolare. Siamo io ed Emiliano. La partenza e' da Santa Barbara, in Val di Gresta. Siamo a quota 1100 metri.  La giornata e' nuvolosa con qualche veloce apertura. Sono stato qui altre volte... e mai come quest'anno ho visto cosi' tanta neve. Indossiamo le ciaspole praticamente appena scesi dalla macchina. Oltre a noi partono diversi gruppi di scialpinisti. Tutti con la voglia di arrivare in cima... a quota 2040 metri! Si parte. Passo deciso ma senza forzare. I 900 metri di dislivello che ci separano dalla cima, si percorrono in circa 5 km... meglio prenderla con calma. Sembra di camminare dentro una pista per bob. Neve perfetta. Arriviamo in localita' le prese e da qui decidiamo di andare su dritti per dritti visto che nessuno sembra aver battuto la strada piu' semplice. Si procede zigzagando, il lago appare alle nostre spalle. Ecco spuntare anche tutta la catena delle Dolomiti del Brenta. Il panorama da qui e' sempre il top. Nonostante faccia caldo a quota 1700 scende anche qualche fiocco di neve, per rendere ancora piu' speciale la giornata. Emiliano va su come un treno. A quota 1900 mi infilo la giacca, tira un po di vento. Si procede tutti in fila verso la meta... Ed ecco apparire qualcosa in mezzo alla neve... E' il Rifugio Marchetti... o almeno quello che sbuca dalla neve! Ci dirigiamo subito verso la vetta. Il muretto con le aste che segnano le vette e' sparito. La croce sbuca dalla neve. Siamo avvolti dalle nuvole basse. Torniamo giu' al Rifugio. Attorno alle finestre e' stata tolta la neve e, per entrare, si passa in una galleria di neve. Mangiamo una zuppa d'orzo e una polenta, accompagnate da una birretta. Il gestore ci dice che in 25 anni non ha mai visto cosi' tanta neve. Si riparte... Usciti dal rifugio le nuvole si sono fatte avanti avvolgendo tutto in una fitta nebbia. Avanziamo seguendo le impronte a terra di chi e' passato prima di noi... Non si capisce dove bisogna andare. Comunque in discesa tutti i santi aiutano... E circa a quota 1700 usciamo dalle nuvole ed ecco riapparire davanti a noi il Lago di Garda. Da qui in giu' e' ormai una passeggiata di piacere... Una grande giornata, finalmente una ciaspolata con la C maiuscola. Un grazie per la compagnia ad Emiliano. QUI LE FOTO

sabato 8 febbraio 2014

Garda.. non c'e' due senza tre!

Non c'e' due senza tre... E perche' no... Noi rischiamo. Il sempre mitico Fabio Cavazzuti mi da una dritta su una parte del Garda a noi sconosciuta... Quindi apro MapSource e comincio ad editare. Preferisco la partenza da Garda... Il Lago di Garda ha sempre un suo perche'. Gerry si unisce alla gita odierna. Siamo solo in due. Poco male. Alle 9,30 siamo al parcheggio. Il cielo e' azzurro e la temperatura e' buona. Si parte. Saliamo verso Marciaga su asfalto passando nei pressi del Golf Club. Salita che "scalda le gambe". Facciamo acqua nella fontana della chiesa e poi proseguiamo in direzione Albisano. Lasciamo presto l'asfalto per immetterci nel sentiero immerso nel bosco. Nonostante il terreno non sia asciutto, riusciamo a pedalare sempre. Giungiamo nel punto panoramico del Monte Lenzino dove scattiamo le foto di rito e da qui saliamo verso il Monte Bandiera. Ci buttiamo pero' a destra, nella discesa che veniva fatta anche nella Granfondo della Pezzo. Prima parte flow sistemata da poco, parte finale con sassi smossi dove solo la velocita' ti evita il volo per terra. A 2 metri dalla fine sento un rumore strano e qualcosa che tocca i raggi... E' il mio cambio! L'ennesimo forcellino che si rompe! Comincio a pensare che siano fallati... e' il terzo che mi salta inspiegabilmente e oltretutto si trancia nello stesso identico punto! Abbiamo percorso solo 8 km... e vista la giornata di tornare a casa proprio non mi va. Smagliacatena, brugole e via con l'ennesimo single speed. Si riparte. Nei tratti piani non riesco a fare una gran velocita' visto che ho un 22/32 ma so che ci sara' molta salita... quindi me ne faccio una ragione. Scendiamo nella Valle dei Mulini prendendo la variante degli scalini. Devo solo stare attento a non mollare troppo i freni visto che la ruota e' agganciata al limite. Passiamo un paio di guadi e via, siamo a valle. Scaliamo la Rocca di Garda con il passaggio in mezzo all'uliveto. Proseguiamo sempre in leggera salita. Sulla nostra destra lasciamo il Santuario di San Fermo e sulla nostra sinistra due asinelli si mettono in posa per le foto. Gerry ne approfitta subito. La strada sale sempre fino ad Incaffi e da qui facciamo un giro ad anello nel paesino di Castello. Panorama molto bello e paesino tutto ristrutturato. Da vedere. Breve sosta per mangiare qualcosina al volo e poi ripartiamo. Ora dobbiamo conquistare il Moscal. Si sale sempre con pendenze fattibilissime tranne che un centinaio di metri a piedi per raggiungere la vetta. Il panorama sulla valle e a 360 gradi sulle montagne circostanti vale la pena. Scendiamo giu' nuovamente ad Incaffi e da qui ci buttiamo nella Valsorda. Il sentiero e' stato sistemato, alcuni guadi ci costringono a scendere vista l'altezza dell'acqua. Pero' questo sentiero e' sempre divertente. Arriviamo cosi' sopra Bardolino. Il meteo sta cambiando velocemente... ci rimarrebbero circa 150 metri di dislivello ancora da fare... Decidiamo pero' per accontentarci... e per dirigerci verso la macchina. Sul lungolago la catena da forfait... non ho voglia di perder tempo a richiudere la maglia che si e' aperta... Gerry si offre volontario per tirarmi fino alla macchina. Mancano ancora 3 km.... perche' no? Arriviamo cosi' in breve a Garda, evitando la pioggia che comincia a cadere quando siamo gia' in macchina sulla via di casa. Sicuramente un giro da rifare, visto che ci manca la parte finale dalla Rocca a Garda. Noi intanto portiamo a casa 34 km e 950 metri di dislivello. Considerando che dopo 8 km sarei dovuto tornare mestamente alla macchina, e' andata fin troppo bene. QUI LE FOTO . E sono tre volte su tre che riusciamo ad inanellare sentieri inediti... W NOI!