domenica 28 luglio 2013

Folgaria XC

Eccoci qui. Dopo tanti giri duri, con bici in spalla, con discese al limite, oggi decidiamo per fare un classico giro Xc. Pedaliamo sui sentieri dell'altipiano di Folgaria. Presenti io, Emiliano, Davo, Mazzi, Mirella, Gerry e l'Enrica. Partenza da Costa di Folgaria. Il giro bene o male da una parte o dall'altra l'ho fatto. Oggi "Caronte" , in pianura dicono regalera' almeno 38°... noi cerchiamo di rifugiarci sopra i 1200 metri di altitudine. Partenza come sempre con calma... alle 10,30 siamo in sella. Cerchiamo una fontana dove riempire i camelback e si parte. Pochi chilometri in asfalto e poi via... si comincia a pedalare su forestali. Raggiungiamo in breve il Rifugio Stella D'Italia da dove si gode un'ottimo panorama e poi via, scendiamo su forestale immersi nel bosco. I ricordi vanno agli anni passati , quando si pedalava con bici ben piu' leggere e con altri allenamenti... e ovviamente si era piu' giovani. Ma tutto sommato andiamo bene. Seconda salita... il cartello della Gibo Simoni Marathon parla chiaro... "Salita Costa D'Agra"... 5 km e 490 metri di dislivello. Fortunatamente la temperatura e' mite e nel bosco siamo riparati dal sole. Dopo la malga un bellissimo sentiero ci porta al Rifugio Valbona. Qui il Mazzi decide di attendere. Ripassiamo da qui tra almeno un paio d'ore... Noi proseguiamo. Dopo una breve e veloce discesa su asfalto ci buttiamo di nuovo fuoristrada percorrendo strade bianche. Siamo nella zona delle Malghe di Campoluzzo. Seguiamo la strada militare che ci porta al Cappel del Vescovo, una roccia nella quale era stata ricavata una postazione militare. E si sale.. ora il cartello dice 8,5 km e 500 metri di dislivello. Vengo colto da una crisi di fame.. mando gli altri aventi tanto so che devono arrivare al Rifugio per riprendere il Mazzi. Cerco di riprendermi pedalando il meno possibile e piano piano vedo la luce... in lontananza appare il Rifugio Rumor... decido di sostare qui per mangiare... peccato che il panino non va giu'... Bevo quindi una coca cola e affronto gli ultimi 120 metri di dislivello per arrivare al passo Valbona. Ecco il Rifugio sotto di me. Raggiungo gli altri e molto saggiamente decido di saltare l'ultimo tratto del giro. Abbandono il gruppo e mi dirigo fino al Passo Coe. Gli altri deviano verso Serrada per fare altri 250 metri di dislivello. Scendo prima su asfalto poi riprendo la traccia seguendo il sentiero nella Torbiera Echen. Gli ultimi mangia e bevi ed eccomi a Costa di Folgaria. Ho tutto il tempo per cambiarmi, rilassarmi e per ritrovare la voglia di mangiare... e perche' no... di bere anche una birra. Sto decisamente meglio... la crisi e' passata... devo mettermi in testa la sera prima dei giri di mangiare carboidrati. Dopo due ore circa arrivano anche gli altri, stanchi ma felici. Un applauso all'Enrica e alla Mirella che mai si sono lamentate e soprattutto sembra non sentano la fatica! Chapeau! Alla fine dalla giornata io ho percorso circa 48 km con 1500 metri di dislivello... il resto della banda 61 con 1750. Sicuramente torneremo... a meno di due ore di macchina si aprono sentieri infiniti. QUI LE FOTO

sabato 20 luglio 2013

Corna Blacca

Oggi andiamo in Valsabbia. Partenza da Forno d'Ono, paese con un nome impossibile da pronunciare. Siamo nelle vicinanze del Lago d'Idro. Presenti al giro in mtb io, Emiliano, Gerry, Davo, Mazzi, Enrico,Kevin e Anatas. Ci sono con noi anche la Mirella, la Sammy, la Fede e la Luana. Loro pero' sono qui per fare trekking e per rilassarsi un po al lago. Ci prepariamo e alle 10,30 circa siamo in sella. Si parte subito in salita su asfalto, con vista sulla Crona Blacca. Giunti al paese di Avenone giriamo a destra seguendo i segnavia tricolore e la strada diventa presto sterrata. In salita si alternano tratti cementati a tratti fuoristrada. Arriviamo cosi' a Pian del Bene e da qui, raggiunta una malga dove uno stupendo cucciolo di pastore australiano ci da il benvenuto, saliamo dritto per dritto su un campo e poi su un sentiero (circa 15 minuti a spinta). Arriviamo cosi' agli impiandi sciistici del Pezzeda. Il Rifugio Blachi sembra aperto ma, visto la nuvola grigia che arriva, decidiamo di proseguire. Continuiamo su un singletrack pedalabile a tratti e io, Kevin ed Emiliano ci fermiamo per fare un veloce rifornimento. Gli altri vanno avanti. Ripartiamo poco dopo e comincia a piovere... dieci minuti di acqua che pero' non ci danno fastidio... una bella rinfrescata.  Il fondo sassoso e ora viscido ci consiglia di procedere a piedi e quando si puo' risaliamo in sella. Costeggiamo la parete del Corno Barzo' ed ecco davanti a noi apparire la Capanna Tito Secchi. Un bivacco in mezzo alla montagna in prossimita' del Passo delle Portole. Saliamo a piedi fino al passo per gustare il panorama a 360°. Stupendo. Comincia la discesa... prima parte su fondo ripido con sassi smossi... si fatica a stare in piedi... e infatti volo per terra! A parte male al polso non subisco altri danni. Si continua su fondo molto mosso tanto da farci procedere a piedi (e si scivola ugualmente). Qualche temerario scende in bike... complimenti. In un passaggio tecnico vola a terra anche Enrico... per lui mano bucata e qualche contusione allo sterno... niente di grave... si procede. Purtroppo questa parte del percorso ha molti tratti a spinta... in salita... La stanchezza e la fame cominciano a farsi sentire. Riesco anche a prendere la scossa su un filo elettrico... Arriviamo ad una selletta in mezzo a dei pinnacoli. Il luogo e' molto selvaggio... e forse fa capire perche' il sentiero e' cosi'. Dal Passo della Croce procediamo prima nel bosco poi su forestale cercando di fare piu tagli possibili. Mancano ormai pochi chilometri alla macchina e la speranza di trovare un rifugio e' lontana... Avevo pero' letto sulla descrizione del giro che c'era... ed eccolo spuntare! Il Rifugio Amici Miei! Ordiniamo subito birre e taglieri di formaggi e salumi. Ci portano anche delle giardiniere fatte in casa... OTTIME! Facciamo anche il bis. Per finire caffe' con Bayliss e amaro alla citronella... per fortuna manca poco alla macchina! Paghiamo (prezzo politico veramente irrisorio) e ci lanciamo a cannone nel bosco. Tratto stupendo. Tagliamo anche per un prato e finiamo la discesa su forestale. Siamo finalmente alle macchine. Giro con panorami eccezionali. Se si vuole fare questo percorso bisogna entrare nella mentalita' che c'e' da spingere a piedi. Raggiungere luoghi cosi' selvaggi e avere la pretesa di pedalare tutto il giro e' impossibile. Conquistare una montagna costa sudore e fatica... Io sono soddisfatto! Fine giornata con pizzata a Casa Arletti... Cosa volete di piu'? W NOI! QUI LE FOTO

sabato 13 luglio 2013

Runeda 2013

Oggi finalmente partecipiamo alla Runeda. Credo sia la settima edizione... non ne sono sicuro. In questi anni ne ho sempre sentito parlare bene... Quindi si va. Il gruppo di esploratori alla ricerca elle 5 Osterie e' composto da me, Kevin, Davo, Enrico, Casarini, la Mirella e il Mazzi (finalmente di nuovo in sella dopo un mese di stop). Alla partenza incontriamo anche Anny e la Sammy che si uniscono al gruppo. Come da copione siamo in ritardo e la nostra partenza da Esploraria avviene alle 10,30 quando tutti ormai sono gia' partiti. Poco male... non c'e' limite di tempo... Alla partenza da Modena il meteo non prometteva niente di buono... un gran temporale stava scaricando acqua a gogo... Ma salendo verso i monti il cielo si apre... e non verra' giu' una goccia d'acqua per tutto il giorno. Torniamo alla nostra avventura. Partiamo cercando di seguire la segnaletica. I cartelli si vedono sempre bene. Basta prestare un po di attenzione e non ci si perde. Decidiamo per l'itinerario avventura... il piu' lungo. I sentieri per me sono inediti, il giro non sara' una passeggiata. Abbiamo da fare almeno 1300 metri di dislivello... tutto mangia e bevi... In piu' il tasso di umidita' e' pari a quello della foresta amazzonica... Comunque procediamo. Lungo il percorso la Sammy viene colpita da un dolore acuto alla schiena... Prova a stringere i denti e a proseguire. Arriviamo al Caseificio Santa Lucia, primo dei 5 ristori. Qualcosa e' rimasto e la ricotta con il miele e' ottima. Si riparte. L'asfalto percorso durante tutto il giro e' veramente irrisorio. Gli organizzatori hanno fatto un gran bel lavoro cercando anche tratti in discesa divertenti. La Sammy decide di arrendersi e devia con Anatas verso la macchina. Noi procediamo e arriviamo al secondo ristoro. La vecchia scuola di Montalto. Qui pizza calda per tutti... Anche molto buona. Ci sta anche un goccio di birra. Cominciamo a raggiungere altri escursionisti. La terza Osteria si trova a Rosola, forse troppo vicina alla seconda... ma un pezzo dell'ottimo gnocco fritto accompagnato da un goccio di prosecco ci sta. In fin dei conti la Runeda va fatta cosi'. Tra campi, strappi, boschi e sentieri arriviamo a Verucchia. Osteria del Santuario. Qui c'e' un bel po' di gente. Borlenghi e tigelle. Tanta roba. Ovviamente solo un piccolo assaggio... altrimenti sarebbe stata dura. Decidiamo per andare alla ricerca della quinta Osteria... alla Canonica di Montalbano. Procediamo io, Davo, Casarini, Enrico e Kevin. Il Mazzi per oggi ha fatto abbastanza. Imbuchiamo un bel sentierino e poi via.. in salita verso il Borgo. All'Osteria della Canonica ci attendono delle ottime pere sciroppate... e delle torte. Raccogliamo l'oggetto misterioso (una pigna) e , seguendo le indicazioni della proprietaria dell'Osteria saliamo a piedi per un breve tratto verso Zocca (Enrico in verita' la pedalera' tutta). Prendiamo il Sentiero delle Mavore, un bellissimo mangia e bevi nel bosco. Alla fine di questo c'e' il secondo oggetto misterioso... Bisogna farsi un tatuaggio con un timbro. Ci timbriamo ovunque e risaliamo in sella. Siamo ormai giunti al termine della nostra avventura. L'ultimo sforzo in salita e arriviamo al Parco. Abbiamo percorso circa 35 km con quasi 1400 metri di dislivello. Un bel giretto. Andiamo a consegnare gli oggetti misteriosi per recuperare il nostro Trofeo... una bella bottiglia di lambrusco. Adesso possiamo reidratarci... un bel bicchiere di birra non ce lo toglie nessuno. Facciamo la doccia, beviamo un bello spritz e rimaniamo al Parco per la grigliata. Ottima! Dopo cena un bellissimo spettacolo in mezzo agli alberi. Una ragazza avvolta nei nastri di tela volteggia sospesa nell'aria. Molto suggestivo. E per finire la giornata... Viene allestita una strada di carboni ardenti... Non ci penso due volte. Se non provo ora non lo faro' mai piu'. La sensazione e' quella di avere degli aghi sotto i piedi... Anche questa e' fatta. Rientriamo a casa e in pianura troviamo nuovamente il temporale lasciato stamattina... Ci e' andata davvero bene. Una bella manifestazione, nuovi sentieri scoperti e come al solito divertimento al top. QUI LE FOTO

sabato 6 luglio 2013

Monte Guglielmo

Oggi scegliamo come location il Lago d'Iseo. Avevo sentito parlare del Monte Guglielmo dal Fasta e anche da Ash. Contatto su MTB Forum "Cascio" dei BdB perche' ho visto i suoi video. Molto gentilmente mi passa due tracce. Decidiamo per fare quella con partenza direttamente dalle sponde del lago. Si parte da Marone, location raggiungibile in meno di due ore. Siamo solo io e Kevin. Pochi ma buoni. La giornata non e' soleggiata al 100%, un po di foschia e qualche nuvola. Forse meglio cosi'. Al parcheggio notiamo che, sotto di noi, stasera ci sara' la "Sardinata" con sardine di lago a gogo... Siamo gia' carichi! Partiamo e alla prima fontana sosta per riempire i Camelback... c'e' anche l'acqua gasata! La strada sale su asfalto, con pendenza sempre regolare e, in breve tempo, ci porta ad ammirare le Piramidi di Zone. Un fenomeno di erosione morenica che ha formato queste specie di torrette con sopra appoggiato un masso come cappello che non si sa come faccia a rimanere li! Scattiamo foto su foto ammirando questo spettacolo della natura. Poco dopo l'abitato di Cislano lasciamo l'asfalto per cominciare a salire su forestale. Il fondo e' sempre buono e le pendenze, anche qui, regolari. Tra una chiacchiera e l'altra, tornante dopo tornante, passando dal bosco ai prati, raggiungiamo il Rifugio Croce di Marone. Siamo a quota 1177. Stiamo salendo in media di 100 metri ogni chilometro... Infatti, facendo i conti, la nostra meta e' dopo 18 km... e il dislivello da percorrere e' circa di 1700 metri. Decidiamo quindi per farci un pezzo di torta alle fragole per fare un po di benzina. La rampa cementata che ci aspetta e' ben piu' del 10% . Si riparte. Vediamo la meta lassu' sopra di noi... c'e' ancora tanto da pedalare ma non ci perdiamo d'animo. Saliamo regolari con il panorama del lago e della forestale che sale a darci una spinta. Location da esplorare... nulla da invidiare al Lago di Garda. A quota 1600 troviamo le marmotte che ci salutano con il loro inconfondibile fischio. Un paio sulla nostra destra e una famiglia numerosa a sinistra. I nostri pensieri vanno ad Enrico la Marmottina e anche qui foto di rito! Un paio di curve ed ecco la malga. Da qui parte una cementata non lunghissima, sono circa 600 metri in cui se ne guadagnano 100 di dislivello. Io faccio qualche tratto a piedi, i piu' duri, Kevin se la pedala tutta fino in cima! Un grande! Alla nostra destra, in cima al monte, la chiesetta con i suoi affreschi. Molto suggestiva Direi comunque che arrivare a quota 1866 su sentieri pedalabili al 100% sia un bel risultato! Entriamo al Rifugio Almici e fortunatamente ci fanno un piatto di pasta al pomodoro. Ci spariamo anche una birra a testa per onorare la fatica fatta... e Kevin beve pure un caffe' che gli viene servito in una tazza enorme. Usciamo, ammiriamo il lago sotto di noi e si parte. Il primo tratto della discesa e' in mezzo a canale con sassi smossi... e la birra non e' di sicuro d'aiuto. Anche Kevin e' un po' impacciato... ma presto si prende il ritmo. La discesa non e' mai troppo tecnica, certo bisogna stare all'occhio in certi punti ma tutto sommato la valuterei facile. Peccato che si perdano svariati metri di dislivello su forestali ma comunque merita lo stesso. Qualche taglio della forestale rende comunque la discesa divertente. Dietro una curva troviamo un local che munge delle capre... e qui ci sarebbe da aprire un capitolo... lui dice che vorrebbe mungere la Ferilli, noi gli diamo corda e ci facciamo quattro risate. Un uomo un mito! Capiamo che la solitudine gioca brutti scherzi. Si continua a ridere mentre scendiamo fino ad arrivare al Sentiero degli Gnomi. Qui, lungo il sentiero , si trovano statue di gnomi e animali intagliate nel legno. Se ne volete sapere di piu' andate QUI. Incontriamo una coppia di anziani che sta salendo ammirando le statue (pare siano ben 42) e, sentendo il racconto del nostro giro vogliono farci una foto. La signora, vedendoci partire sparendo nel bosco, ci dice che soffre di vertigini solo a vederci. Eppure siamo in mezzo a un bosco e non e' nemmeno esposto... mah... Continua la nostra discesa. La traccia si divide per poi tornare nello stesso punto... decidiamo di andare ad esplorare la zona... mancano solo 3,5 km alla macchina... abbiamo tutto il tempo per farlo. Il sentiero pare segnato anche se non e' su nessuna mappa. Facciamo un po di cicloalpinismo, troviamo un punto panoramico spettacolare, ma il sentiero non porta a nulla. Poco male... ci abbiamo provato. Speravamo in un bel singletrack nel bosco. Si torna indietro, imbocchiamo un sentiero CAI. Noto un cartello di una casa di fianco alla discesa con scritto "Attenti al cane"... procediamo in leggero falsopiano... c'e' una sponda sopra di noi... sento abbaiare... Kevin e' davanti a me... e dalla sponda si lancia giu' un Lupo Cecoslovacco che tenta di mordere Kevin... constatiamo che le protezioni servono eccome! Senza sicuramente avrebbe affondato i canini nella carne! Kevin fugge... io rimango bloccato dal cane che sale sulla sponda e mi ringhia in faccia. Scendo dalla mtb e la uso come scudo... Faccio un apio di urla ai padroni inveendo contro di loro... che mi dicono che il cane non fa niente... Gli rispondo che ha fatto abbastanza... la loro fortuna e' che nessuno si e' fatto male... Ripartiamo... ci attende l'ultimo tratto di discesa... un bel Rock & Roll in mezzo al bosco su radici e sassi smossi, una serie di gradini vista lago, e siamo giu'! Arriviamo alla macchina, ci cambiamo e arriva un leggero temporale... ma noi ormai siamo al coperto, sotto il tendone della Sardinata, che mangiamo ovviamente Sardine e beviamo un buon Franciacorta chiacchierando del giro e del piu' e del meno. Una gran giornata insieme ad un compagno di pedalata perfetto. Le risate che ci siamo fatti durante il giro, i commenti guardando i panorami, tutto ok. Viva Nuèter! Per la cronaca in 34 km ci siamo sciroppati 1750 metri di dislivello... QUI LE FOTO