sabato 8 febbraio 2014

Garda.. non c'e' due senza tre!

Non c'e' due senza tre... E perche' no... Noi rischiamo. Il sempre mitico Fabio Cavazzuti mi da una dritta su una parte del Garda a noi sconosciuta... Quindi apro MapSource e comincio ad editare. Preferisco la partenza da Garda... Il Lago di Garda ha sempre un suo perche'. Gerry si unisce alla gita odierna. Siamo solo in due. Poco male. Alle 9,30 siamo al parcheggio. Il cielo e' azzurro e la temperatura e' buona. Si parte. Saliamo verso Marciaga su asfalto passando nei pressi del Golf Club. Salita che "scalda le gambe". Facciamo acqua nella fontana della chiesa e poi proseguiamo in direzione Albisano. Lasciamo presto l'asfalto per immetterci nel sentiero immerso nel bosco. Nonostante il terreno non sia asciutto, riusciamo a pedalare sempre. Giungiamo nel punto panoramico del Monte Lenzino dove scattiamo le foto di rito e da qui saliamo verso il Monte Bandiera. Ci buttiamo pero' a destra, nella discesa che veniva fatta anche nella Granfondo della Pezzo. Prima parte flow sistemata da poco, parte finale con sassi smossi dove solo la velocita' ti evita il volo per terra. A 2 metri dalla fine sento un rumore strano e qualcosa che tocca i raggi... E' il mio cambio! L'ennesimo forcellino che si rompe! Comincio a pensare che siano fallati... e' il terzo che mi salta inspiegabilmente e oltretutto si trancia nello stesso identico punto! Abbiamo percorso solo 8 km... e vista la giornata di tornare a casa proprio non mi va. Smagliacatena, brugole e via con l'ennesimo single speed. Si riparte. Nei tratti piani non riesco a fare una gran velocita' visto che ho un 22/32 ma so che ci sara' molta salita... quindi me ne faccio una ragione. Scendiamo nella Valle dei Mulini prendendo la variante degli scalini. Devo solo stare attento a non mollare troppo i freni visto che la ruota e' agganciata al limite. Passiamo un paio di guadi e via, siamo a valle. Scaliamo la Rocca di Garda con il passaggio in mezzo all'uliveto. Proseguiamo sempre in leggera salita. Sulla nostra destra lasciamo il Santuario di San Fermo e sulla nostra sinistra due asinelli si mettono in posa per le foto. Gerry ne approfitta subito. La strada sale sempre fino ad Incaffi e da qui facciamo un giro ad anello nel paesino di Castello. Panorama molto bello e paesino tutto ristrutturato. Da vedere. Breve sosta per mangiare qualcosina al volo e poi ripartiamo. Ora dobbiamo conquistare il Moscal. Si sale sempre con pendenze fattibilissime tranne che un centinaio di metri a piedi per raggiungere la vetta. Il panorama sulla valle e a 360 gradi sulle montagne circostanti vale la pena. Scendiamo giu' nuovamente ad Incaffi e da qui ci buttiamo nella Valsorda. Il sentiero e' stato sistemato, alcuni guadi ci costringono a scendere vista l'altezza dell'acqua. Pero' questo sentiero e' sempre divertente. Arriviamo cosi' sopra Bardolino. Il meteo sta cambiando velocemente... ci rimarrebbero circa 150 metri di dislivello ancora da fare... Decidiamo pero' per accontentarci... e per dirigerci verso la macchina. Sul lungolago la catena da forfait... non ho voglia di perder tempo a richiudere la maglia che si e' aperta... Gerry si offre volontario per tirarmi fino alla macchina. Mancano ancora 3 km.... perche' no? Arriviamo cosi' in breve a Garda, evitando la pioggia che comincia a cadere quando siamo gia' in macchina sulla via di casa. Sicuramente un giro da rifare, visto che ci manca la parte finale dalla Rocca a Garda. Noi intanto portiamo a casa 34 km e 950 metri di dislivello. Considerando che dopo 8 km sarei dovuto tornare mestamente alla macchina, e' andata fin troppo bene. QUI LE FOTO . E sono tre volte su tre che riusciamo ad inanellare sentieri inediti... W NOI!

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