domenica 5 aprile 2015

Trekking di Pasqua

Giorno di Pasqua... perche' non festeggiare facendo cio' che piu' ci piace? Cioe' stare in mezzo alla natura? L'idea parte da Casarini dirca 12 ore prima.. e in poco tempo ecco che si forma il gruppo. Io, Gianluca, Emiliano, Kevin, il Davo e la Sabrina. Il rifugio Altissimo e' aperto... quindi si va. Partiamo da San Valentino, meteo decente con qualche nuvola e qualche accenno di sole. Saliamo per il sentiero delle Vipere visto che ci hanno detto che e' pulito. Sempre bello. Arriviamo a Malga Bes e da qui saliamo verso Bocca del Creer. Comincia ad esserci un po di neve a terra ma si sale senza problemi. Dal Rifugio Graziani cominciamo la salita verso la cima dell'Altissimo. La forestale e' innevata, tira un po di vento e, a quota 1900 scendono giusto 2 fiocchi di neve tanto per rendere l'atmosfera ancora piu' magica. Fortunatamente solo una nuvola passeggera e in breve tutto finisce. Comincia a vedersi il cielo azzurro. Sotto di noi il lago in tutta la sua bellezza. Raggiungiamo la cima per le foto di rito. Da qui si vede tutto il lago, da parte a parte. Entriamo finalmente dentro il rifugio dove ci spariamo polenta con salsiccia. Beviamo vino, birra e grappe. E' gia' ora di ripartire. Ovviamente , invece di seguire la forestale, decidiamo di tagliare dritto per dritto la montagna. Un bel vertical drop devastante. In pochissimo tempo incrociamo la strada asfaltata. Scendiamo tenendo la destra e costeggiando la Malga, da qui proseguiamo fino al Rifugio Fos Ce per poi scendere nel bosco fino a Pianaz. Molto meglio il bosco che la strada asfaltata. La stanchezza comincia a farsi sentire ma tra una chiacchiera e l'altra arriviamo finalmente a San Valentino. Una bella giornata passata all'aperto in ottima compagnia. Trekking di 15 km X 960 metri di dislivello. Niente male. QUI LE FOTO

sabato 4 aprile 2015

Garda 4 Aprile 2015

Oggi torniamo a Garda. Presenti alla sgambatina del giorno io, Casarini e Daniele. Partiamo da Gardacqua. Un giro random, con le idee abbastanza chiare, ma senza seguire nessuna traccia. La giornata e' soleggiata e la temperatura ottima. Saliamo dalla Valle dei Mulini, visto che e' da un po che non la facciamo. Soltio giro fino ad incrociare l'asfalto e da qui verso San Zeno. Mi supera un signore con un'ibrido.. mi attacco. Tengo la ruota praticamente fino a San Zeno... Sta salendo ai 17 km orari. Mai andato cosi' forte. Aspetto i miei compagni di merenda e proseguiamo il nostro giro. Saliamo verso Prada Bassa per poi cominciare la discesa che ci portera' fino a Campo. 750 metri di dislivello di classica sassaia del Garda. Gianluca ha la frontina da 29 e soffre la discesa. Daniele va giu' veloce. Io mi fermo ogni tanto. Il panorama sul lago e' sempre il top. Scambiamo 4 chiacchiere a Campo con un'abitante tipica del paese.... che parla in siciliano o forse in calabrese. Non capiamo cosa dice ma almeno ridiamo un po. Cominciamo il rientro sul Sentiero del Pellegrino, Daniele si accorge di aver finito i freni... poco male. Tanto adesso e' salita! Prendiamo la strada panoramica, interminabile, che torna verso San Zeno. Circa 6 km in tutto. Comunque arriviamo in cima senza grossi problemi. Gianluca addirittura vorrebbe andare in cima alla Pineta Alta... Ma meglio accontentarsi. Per arrivare alla macchina non e' tutta discesa. Ci buttiamo dentro la pineta con variantine a gogo. Fango assente ovunque! Arriviamo cosi' a Castion e da qui rientriamo verso la Valle dei Mulini. Da qui alla macchina e' una passeggiata di piacere. Non ci facciamo mancare nemmeno le scalette. Arriviamo alla macchina, ci cambiamo e andiamo a rifocillarci. Un bel piatto di bigoli alle sarde in riva al lago e' quello che ci vuole! Il GPS segna 44,5 km x 1560 metri di dislivello. Altro giro allenante anche oggi! QUI LE FOTO

domenica 29 marzo 2015

Sestri 4x4

Oggi niente foto a Sestri. La fretta, i guai tecnici e i guai fisici hanno fatto si che praticamente non scattassi foto. Le poche fatte erano quasi inutili. Torniamo al racconto della giornata. Presenti io, Gerry, la Fede, Marco e Garru. Si pensava di fare una 5x5, di fare tutte le PS della granfondo in un'unica soluzione. Partiamo alle 10,10. In loco anche Emiliano con una bella banda di pedalatori. Li salutiamo subito perche' loro vanno a Punta Baffe come prima discesa. Noi saliamo subito verso la Selva. In un'oretta siamo su. Prima discesa: I Cani e a seguire S.Anna. Pulitissime e tirate a lucido. Nel tratto dei cani vendo cara la pelle inseguito da un gruppo di freeriders. Ne faccio passare due verso la fine e tengo la posizione. Andiamo bene. Cominciamo la discesa di Sant'Anna. In condizioni sempre migliori e con vari tagli segnati come "enduro" che evitano le vecchie linee. Personalmente preferisco il vecchio percorso. Con tutti questi incroci si capisce poco e le nuove linee tirano via quel pizzico di pericolo adrenalinico che faceva battere forte il cuore. Poco prima dei ponti romani foro la gomma posteriore. Marco finisce di gonfiare la ruota e stacca la pompa dalla valvola... si rompe... ricominciamo da capo. Ricambiamo la gomma. Facciamo pochi metre e troviamo Gerry seduto a terra... E' caduto sbattendo la spalla... Qui finisce il suo giro! Constatato che sta abbastanza bene proseguiamo. Sulle scalette finali foro ancora! GRRRRRRRRRRR!!!!! Ricambio la gomma e ripartiamo. Sosta tecnica alla macchina, alzo la pressione alle gomme e ripartiamo. Si torna su alla Selva. Ora tocca a Ca Gianca. Fatta una sola volta qualche anno fa. Condizioni di terreno ottime, metto davanti il Garru con la sua Specy da 27,5 e 160 di escursione. Viaggia veloce e cerco di tenergli la ruota. Drop, radici , sassi e tornantini. E alla fine scalini. Adrenalina a 1000. Anche Marco, alla sua prima uscita a Sestri, si diverte molto. La Federica tiene il passo. Sbuchiamo fuori a San Bernardo e risaliamo nuovamente verso la Selva. E sono 3. Arriviamo in cima e giu' alle Mimose. Il toboga ce lo spariamo a cannone e anche tutta la discesa. Non un errore. Ormai, nel nostro piccolo, queste discese non hanno piu' segreti. Nuovamente a valle ripassiamo dalla macchina a sincerarci delle condizioni di Gerry. E' dolorante ma resiste. Noi continuiamo il nostro giro e andiamo verso Punta Baffe. Visto che ormai per il nostro autista si sta facendo tardi, decidiamo per fare solo una delle due discese, risparmiando cosi' un'ora e un quarto di tempo. Ovviamente optiamo per Manierta, la nuova linea che nessuno di noi ha fatto. Rispetto al Turiun e' piu' tecnica, con terreno simile a S.Anna, qualche insidia dovuta ai drop naturali che invogliano a saltare. Bella lunga e tecnica. A me e' piaciuta moltissimo. Rientro da Riva Trigoso alla macchina e poi via tutti a casa per non prendere sgridate. In totale 43 km X 1620 metri di dislivello. Un giro comunque di tutto rispetto. La prossima volta tenteremo un 6x6... Stay Tuned!

sabato 21 marzo 2015

Colline Parmensi

Oggi, causa inventario al lavoro e quindi tempo per un giro pomeridiano, decido di fare asfalto. Il Doctor mi fa compagnia e anche da Cicerone. Partiamo da San Polo e ci dirigiamo nella zona Parmense. saliamo verso Mulazzano e da qui verso Coste di Urzano. Riusciamo a fare anche un tratto Offroad. Continuiamo a salire con un buon passo arrivando a Sasso. Una deviazione a sinistra ci porta alla Pieve Romanica di Sasso, molto bella. Breve sosta cibo e poi via, verso Scurano. Risaliamo nuovamente a Sella di Lodrignano e da qui giu' in direzione Traversetolo. Strappetto di Vignale superao senza problemi e siamo cosi nuovamente alla base. In poco piu' di 3 ore e mezza ci sciroppiamo quasi 70 km con 1100 metri di dislivello. Un bel giro allenante e sicuramente con giornate limpide anche interessante panoramicamente. Un grazie ad Emiliano per avermi fatto da guida. Qui le foto

sabato 14 marzo 2015

Talamello e San Leo

Nato da una proposta di Gerry, rifinito con una traccia top passata da Fabio Superash Cavazzuti, ecco oggi un gran bel giro nella Rogmagna sconosciuta. La zona e' molto vicina da quella visitata tre settimane fa. Siamo a Perticara, in Valmarecchia. Qui tra una settimana si disputera' una gara di Enduro quindi oggi i sentieri sono ben battuti. Presenti io, Gerry, Manuel, la Miss e Gianluca. Tra una sosta e l'altra siamo in sella alle 10,20 circa. Ovviamente appena partiti perdiamo Gerry. Ha sbagliato strada. Ricompattiamo il gruppo e partiamo. Un paio di salitine ripide ci fanno scaldare subito. La temperatura fresca lascia ben presto il posto ad un bel sole che ci costringe a spogliarci e a girare in assetto estivo. Mica male! Un bellissimo singletrack con vista sulla valle ci porta verso l'inizio della prima salita della giornata. Siamo ai piedi del Monte Pincio. Incontriamo svariati bikers che salgono pedalando mentre la maggior parte si fa scarrozzare in furgone. Ben presto incrociamo la PS1. Si parte. Il fondo e' un biliardo. Certi punti sono talmente lisci che la ruota dietro tende a scivolare. Manuel davanti a me disegna le linee, io cerco di seguirle e tutto sommato ci riesco. Stupendo. Incorciamo la strada sterrata e parte il secondo tratto. Questo e' un po piu' tecnico, con un tretto in contropendenza che riusciamo ad affrontare senza nessun problema. L'adrenalina sale, i passaggi piu' tecnici vengono superati uno dopo l'altro. Belle sensazioni. Decidiamo per aspettare il resto del gruppo. Arriva la Miss, poi di seguito un gruppo di crosscountristi infoiati che si stanno sparando la discesa con le frontine da gara ed infine ecco sbucare anche Gerry e Gianluca. Un bel tratto in mezzacosta con vista su Talamello ci porta sulla strada asfaltata. Ci saranno una quarantina di bikers, tra di loro Alessandro Bracci, ex crosscountrista romagnolo che incontravo sempre alle granfondo. Saluti di rito, un paio di battute e poi ripartiamo. Il giro e' ancora lungo. Risaliamo nuovamente sul Pincio, la traccia che abbiamo non salirebbe fino in cima ma siamo belli carichi... quindi andiamo a prendere la DH per intero. Dalla cima il panorama e' spettacolare. Arrivano decine di bikers bardati con protezioni e caschi integrali, chiediamo informazioni sulla discesa e poi via. Ci sara' da divertirsi. Manuel decide di farsela tutta d'un fiato. Io ci provo. Il primo tratto e' un po viscido, la bici va dove vuole ma riesco a tener bene le traiettorie. La discesa si asciuga sempre di piu'. A tratti e' velocissima, a tratti e' bella tecnica. Due magnifiche curve spondate finiscono in un ripidone con canala centrale. Battezzo la traiettoria e sono fuori dai guai. Che spettacolo. Mi femro per fotografare la Miss. Manuel e' fuggito davanti, gli altri dietro li abbiamo persi. La foto viene pure mossa. Mi passa, in un tratto tecnico rischia la caduta. fortunatamente si appoggia senza danni. Continuiamo la discesa chiudendo tutti i passaggi, con drop naturali, curve e lastroni. Siamo nuovamente giu'. Davanti a noi il paese di Talamello. Aspettando l'arrivo di Gerry e Gianluca scambiamo quattro chiacchiere con i bikers che stanno provando il percorso. Ecco sbucare Gerry e dietro di lui Gianluca. Prendono un sentiero improbabile in mezzo al boschetto evitando il finale lastricato. Gerry non sta benissimo ma decide di proseguire il giro. Da qui e per un po sara' totalmente crosscountry. Giungiamo su una ciclabile che fiancheggia il fiume Marecchia e da qui cominciamo a salire verso San Leo. La strada asfaltata sale costante e da qui si vede la frana avvenuta a febbraio 2014. Un pezzo della rupe si e' staccato fortunatamente senza conseguenze. Impressionante da vedere. Scambiando due chiacchiere con Gianluca, arriviamo in paese senza troppi problemi. Nel mio giro di ispezione del borgo trovo anche un bar con una piada da 10 e lode. Ovviamente ci sta una birretta. E' ora di ripartire. Siamo al giro di boa, forse qualcosina in piu'. Velocemente raggiungiamo i calanchi che portano a San Rocco, sopra di noi la Rocca di Maioletto. Una carraia ci porta velocemente a Nova Feltria. Si ricomincia a salire. Dopo un breve briefing decidiamo di concludere il giro. Gerry e' molto stanco, salendo nuovamente verso il Pincio lo affianco e gli consiglio di andare diretto verso Perticara. Evitera' cosi' ulteriori 250 metri di dislivello. Noi proseguiamo lungo la salita sterrata fatta stamattina. Dobbiamo ritornare in cima alle antenne. Da elogiare i miei compangi di pedalata. So che per loro questo dislivello e' quasi un record. Il bello e' che salgono in chiacchiera senza lamentele. Veniamo sorpassati da vari furgoni che continuano imperterriti a fare su e giu' per le due discese. Raggiungiamo la vetta. Da qui vediamo la serpentina asfaltata che si deve sciroppare Gerry. Non lo invidio ;) Riprendiamo il crinalino della Dh per poi buttaci a sinistra. Una bella discesa neanche troppo banale che ci riporta sul single track iniziale. Facciamo circa 20 metri in tutto di porting. Ci guardiamo tutti in faccia, carico anche l'ultimo pezzo di percorso che ci permetterebbe di arrivare alle auto dal Monte Aquilone. I miei compangi di merende dicono si va! Sono carichissimi. Fatto 30 si fa 31! Li rassicuro dicendogli che saranno si e no 30 metri di dislivello. E cosi' sara'. Conquistiamo lo SKYPARK e da qui ci immettiamo nella pineta. Un bel percorso veloce immerso nel bosco con un finale scalinato ci porta al parcheggio. Recuperiamo Gerry e senza pensarci troppo andiamo in centro per mangiare un'ottima piadina con del buon vino rosso. Davvero complimenti a tutti, al giro, ai panorami, alle piadine, a chi ha fatto manutenzione ai sentieri, a Fabio per la traccia e a noi. Il GPS a fine giro segna 46 km X 1930 mt di dislivello. QUI LE FOTO

sabato 7 marzo 2015

Sestri 3x3

Oggi torniamo a Sestri. Ormai uno spot per noi ben conosciuto. Presenti io, Gerry, Daniele, Emiliano, Alessandro, Kevin e il Boic. Decidiamo di salire subito a Punta Baffe con relativa discesa verso Trigoso. Abituati a farla come ultima discesa, la salita sembra molto piu' corta. Spingiamo bene sui pedali e in breve siamo in cima. Oggi c'e' tanta gente in giro. Tra un mese ci sara' la gara, quindi i furgoni cominciano a fare su e giu' carichi di bikers. Partiamo in discesa, trovo subito un buon feeling con il terreno. Si viaggia veloci. Prendo contro al nuovo supporto del Garmin e lo rompo. Fortunatamente ho lasciato montato anche il vecchio quindi sono salvo. Serie di ripidoni nel tratto sterrato affrontata senza troppi problemi e in breve siamo a valle. Ora dobbiamo salire per andare a fare S.Anna. Vado avanti in solitaria per fare acqua a S.Bernardo. Ci ricompattiamo alla fontana, Alessandro ha una gamba da paura, saranno anche i 10 anni di meno. Saliamo alla Selva ed eccoci pronti per affrontare S.Anna. Nel tratto iniziale veloce mi metto davanti. Cerco di dare velocita' al gruppo che non mi molla ma tengo un'ottimo passo. Non sono mai andato cosi' forte! Cominca ora il tratto tecnico, lo spaccabraccia scassato. Riesco a farlo tutto in sella, senza problemi, affrontando ogni passaggio con sicurezza. Sono galvanizzato. Daniele ha la frontina e anche lui scende senza problemi. Grande. Il tratto finale e' devastante per il fisico ma stringiamo i denti ed arriviamo a Sestri. Bisogna risalire. Kevin ci abbandona. Noi risaliamo di nuovo verso la Selva. Stavolta tocca a Mimose. Ripartiamo in discesa, nel tratto veloce stavolta va davanti Emiliano. Nei rettilinei va velocissimo. Arriviamo al bivio e notiamo che manca Daniele. Decido di risalire a piedi per vedere se gli e' successo qualcosa. Ha bucato. Il copertone di "burro" che ha montato sulla frontina non tiene molto. Proviamo a riparare la camera d'aria ma e' pizzicata e non tiene. Scendo dagli altri, recupero una camera e riusciamo a far ripartire Daniele. Secondo tratto della discesa un po scassato ma tutto sommato semplice. Riperdiamo nuovamente Daniele. Allo spiazzo lo aspettiamo ed eccolo arrivare a piedi. Un bel peccato. Purtroppo ne io e ne Gerry abbiamo delle camere di scorta. Gli altri sono gia' scesi. Non resta che finire la discesa a piedi. Sento il Boic per telefono che organizza un recupero in auto visto che Kevin e' gia' cambiato. Io e Gerry finiamo la discesa senza ulteriori problemi. E' presto quindi decidiamo per un giro alla Baia Del Silenzio. Fa caldo, in spiaggia qualcuno azzarda il costume. Ci rilassiamo a dovere. Nel frattempo ci raggiungono anche Kevin e il Boic e ci scappa una birretta con un pezzo di focaccia. Gran bella giornata su sentieri sempre spettacolari. A fine giro il gps segna 40 km X 1370 metri di dislivello. QUI LE FOTO

sabato 28 febbraio 2015

Ultraenduro Sarzana e Via Francigena

Oggi si va a Sarzana. Da un'idea di Emiliano, e dalla traccia editata da Fabio, scegliamo le 3 PS dell'Ultraenduro di Sarzana accompagnate da un giro pedalato sulla via Francigena. Presenti alla reunion; io, Fabio, Emiliano, Gerry, Casarini, Enrico, Manuel, Alessandra, Tyron e, visto i tempi che corrono, siamo scortati dal mitico Beppe "il colonnello". Bello rivederlo e come sempre in formissima.  Il giro parte da Sarzana. Dopo un brevissimo tratto di statale, cominciamo a salire su una strada secondaria, con pendenza costante. Arriviamo al Borgo di Ponzano Superiore, bello e suggestivo il passaggio all'esterno del paese. Si continua la salita su forestale e poi ci immettiamo in un tratto della Via Francigena. Qualche goccia di pioggia ci accompagna per una ventina di minuti, fortunatamente leggera. Io non indosso nemmeno l'antipioggia. Ricompattiamo il gruppo ai piedi del Monte Grosso, dove comincia la discesa verso il paese di Vecchietto. Parte subito con un bel singletrack mai troppo pendente. Lasciamo strada ad un gruppo di 25 persone che stanno facendo trekking. Il sentiero e' troppo stretto... meglio farli passare. Si parte in discesa. Il sentiero che sembrava tranquillo, tutto d'un tratto diventa un bel rock 'n roll con pietre, canale, tornanti e pietre leggermente bagnate. Fortunatamente il grip e' buono e il divertimento non manca. Emiliano si ferma a fare due foto e lo perdiamo. Fabio lo recupera e ci raggiunge al paese successivo, distante circa un chilometro. Bibola. Un borgo arroccato su un cucuzzolo. Vado in avanscoperta in cima al paese. Trovo le rovine del castello e comincio a scendere nelle strette vie gradinate. Bellissimo.  Volte, archi, case ristrutturate e scorci panoramici. Ci siamo. Recupero Gerry e Casarini e cominciamo a salire. C'e' da tornare sulla cima del Monte Grosso. Un altro tratto della via Francigena e poi si sale su forestale. Passando a fianco di una cava, con possibilita' di mine, il Colonnello si mette in testa a tutti garantendo la nostra incolumita' ;) . Un paio di ganci un po' piu' duri ma tutti pedalabili ci portano cosi' in cima al monte. Nella breve ma insidiosa discesa su singletrack, in un tratto un po viscido e discretamente mortale, Casarini decide di tentare il passaggio in sella... con conseguente front flip. Fortunatamente senza danni. Arriviamo cosi' alla partenza delle PS. Decidiamo per fare la 1 e la 3 subito visto che poi la 2 ci riportera' verso la macchina. Le prime due sono una dietro l'altra. Molto veloci, tecniche al punto giusto e molto divertenti. Il colonnello decide di forare nella prima PS. Gomma Tubeless tagliata di fianco quindi inseriamo una camera d'aria. La seconda che facciamo (PS3) e' uno spettacolo. Veloce, tecnica, con compressioni e drop... Per me stupenda. Direi siano Acquedotto (PS1) e Palestre (PS3). In 4 km si perdono 500 metri di dislivello. Si risale su asfalto verso Carignano. In 5 km dobbiamo fare 300 metri di dislivello... una passeggiata di piacere. Compattiamo il gruppo all'inizio dell'ultima ps. Vado avanti per fare qualche foto. Un passaggio un po tecnico subito, poi purtroppo il sentiero si allarga, con pietre e praticamente un fiumiciattolo che scende al suo interno (sara' per questo che la chiamano Niagara?). Finisce anche l'ultima PS. La traccia ora avrebbe circa 30 metri di dislivello a spinta per poi scendere su asfalto... guardiamo le mappe e decidiamo per scendere su una veloce carraia. Ormai siamo a valle, siamo contenti cosi'. A giro finito resta il tempo per una birra veloce e poi si torna tutti a casa. A fine giro il GPS segna 41 km e 1430 metri di dislivello. Bella compagnia, contento di aver rivisto il colonnello. Grandi Gerry e Casarini che ricominciano ad ingranare! QUI LE FOTO

sabato 21 febbraio 2015

Sarsina - Quarto , Romagna Freeride

Oggi, per girare senza prendere acqua, sembra buona la Romagna. Decidiamo per andare a Sarsina, dove incroceremo poi i sentieri di Quarto, sapientemente sistemati da Malestro, Biker Romagnolo con vena di trailbuilding avanzata. Presenti io, Fabio (che ci gira l'ennesima traccia), Gerry e il Boic. Il meteo sembra tenere anche se nuvole grigie coprono di tanto in tanto il sole. Si parte. Breve tratto esplorativo alle Marmitte dei Giganti. Niente di che se non un paio di ganci, qualche albero caduto e una scultura con pugno chiuso e falci e martelli. Si comincia a salire su forestale. Lunga, classica della romagna e mai troppo dura. Saliamo in direzione Montalto. Un continuo saliscendi ci porta alla prima discesa. Su pietra, fortunatamente asciutta e molto divertente. Ci siamo! Torniamo a valle. Ora bisogna risalire per arrivare al Cippo da dove partono le discese di Quarto. Fabio ha in traccia un giro piu' lungo, per pedalare un po di piu'. Decidiamo per seguire questa traccia. La giornata ci regala anche qualche raggio di sole e una temperatura piacevole, perche' non approfittarne? Anche qui la salita non presenta mai strappi duri. E' molto lunga e per questo meno ripida. Purtroppo pero' a quota 800 metri troviamo una parte all'ombra, dove a farla da padrone sono il fango e la neve. Io personalmente riesco a pedalare nel fango, grazie alla mia gomma posteriore scorrevole. Gli altri si piantano e sono costretti a farla a piedi. Nella neve invece ecco che mi pianto anche io. Per fortuna il tratto innevato non e' lunghissimo. Siamo sotto al Monte Vecchio. Raggiungiamo il Cippo commemorativo di una disastrosa frana del 1812 che causo' la morte di 18 persone e la conseguente formazione del Lago di Quarto ben visibile sotto di noi. Siamo pronti per la discesa. Decidiamo per il Papitrail. Qui i ragazzi che lo hanno disegnato si sono sbizzarriti. Curve da pennellare, salti, tratti ripidi... uno sballo! 500 metri di dislivello di puro divertimento. Sbuchiamo fuori sulla statale. Gerry decide di tornare verso la macchina. Si e' gia' fatto 1350 metri di dislivello... direi un buon risultato per oggi. Il Boic, dopo la discesa appena fatta, si ringalluzzisce e decide per risalire con noi. Si riparte. Dobbiamo arrivare all'aviosuperficie di Poggio Castrellara. Esce nuovamente il sole e fa caldo. Con un buon pasos risaliamo. Poco piu' di trenta minuti e siamo pronti per scendere a valle. Prendiamo il Ca Rupina freeride... molto piu' veloce del Papy, anche qui tratti da guidare, salti, singletrack nel bosco... Mi invento anche un sorpasso in curva su Fabio... Il Boic fa strada davanti a tutti. Spettacolo. Talmente divertente che quando vedo la strada asfaltata mi viene un coccolone. Vorrei salire ancora per rifarla. Magnifica. Purtroppo dobbiamo essere a casa presto. Quindi si torna. Il rientro prevede circa 5 km su asfalto verso Sarsina, con un paio di saliscendi. Sto bene, decido di fare una tirata fino al paese. Nonostante i 1750 metri di dislivello tiro il 36/11 e mi alzo in piedi sui due dislivelli che ci sono. Ottime sensazioni. Ci cambiamo e sosta obbligatoria per piadina e birra lungo la statale. Un grazie a tutti per la compagnia, a Fabio per l'ennesimo giro inedito. Il GPS segna 43 km X 1750 metri di dislivello. QUI LE FOTO

martedì 17 febbraio 2015

Garda Infrasettimanale

Visto le ferie da smaltire e la giornata soleggiata, oggi si va in mtb. Dopo un giro di messaggi, Fabio mi risponde. Non saro' da solo. Decidiamo per il Garda che solitamente e' sempre una garanzia. Partiamo da Pesina, piccolo paese vicino Caprino. Visto che il giro che vogliamo fare e' piuttosto lungo saliamo su asfalto fino a Prada. Inizio della salita con strappo mortale poi piano piano si fa piu' dolce. La strada e' la classica che sale da Rubiana. Fiancheggiamo il Belpo, raggiungiamo Lumini poi Prada Bassa. La giornata e' splendida, cielo azzurro e assenza di foschia. Il Lago ci regala un panorama sempre stupendo. Sulla nostra destra il Baldo appare completamente bianco. Imbocchiamo la prima discesa. il sentiero 655. Pochi centimetri di neve nella parte iniziale che via via spariscono. Il fondo tiene alla perfezione. I sassi fermi ci consentono di tenere un buon passo. In localita' Le Ca' ci fermiamo per fare due foto. Da qui a Campi la discesa la conosco. E' la classica che scende dalla Tenuta dei Cervi. Arrivati a Campi prendiamo un paio di sentieri di trasferimento veramente belli. In poco tempo siamo a Castello di Brenzone. Ora comincia la salita di Punta Veleno. L'ho gia' fatta il 30 dicembre oltretutto con la neve, quindi so come prenderla. Saliamo con calma e dopo circa un'oretta abbiamo gia' oltrepassato la meta' della fatica. A tre km dall'arrivo pero' ecco l'amara sorpresa. L'asfalto comincia a essere coperto di neve... sempre di piu'. Oltretutto una neve non pedalabile. Le impronte di due ciaspolatori passati prima di noi ci aiutano un po' nella salita. Presto spariscono anche quelle, quindi si avanza dentro la neve. Cerco di caricarmi la bici in spalla, poi di trascinarla, mentre il freddo comincia ad inchiodarmi le gambe. Sempre di piu'. Quando ormai la pendenza e' nulla e a meno di due km dall'arrivo Fabio vede sulle sue mappe un sentiero che scende verso valle. Decidiamo di prenderlo. Inutile proseguire, anche se siamo a 1120 metri di altitudine e l'altezza della neve ormai non dovrebbe peggiorare. Ma quella a terra e' gia' abbastanza ed e' troppo tempo che spingiamo a piedi. I primi metri siamo costretti a spingere anche in discesa, poi, man mano che scendiamo di altitudine, cominciamo a scendere in sella, zigzagando dentro la neve. Fortunatamente il sentiero e' abbastanza pulito e non troviamo intoppi. Addirittura appare un camoscio davanti a noi. Probabilmente una allucinazione... ma le impronte in terra sono tante e questa zona e' molto popolata. E un gran passaggio di "umani" non deve esserci. Scivolo in discesa e cado. Faccio un attimo di reset mentale, tiro fiato e riparto. Fare una discesa quando le gambe non rispondono non e' il massimo... ma stringo i denti. Anche perche' comunqua abbiamo gia' fatto oltre 1900 metri di dislivello! Arriviamo all'oratorio di Sant'Antonio delle Pontare. Facciamo acqua e decidiamo il da farsi. Purtroppo siamo dall'altra parte del monte, quindi per raggiungere la macchina c'e' da risalire. Inizialmente penso di fare la gardesana e poi farmi recuperare in macchina, poi Fabio mi convince. Da Campi c'e' una strada asfaltata che sale senza troppi strappi fino a San Zeno. E' la panoramica. Sono comunque 450 metri di dislivello almeno. Cominciamo a salire. Le gambe fanno meno male ma comunque la stanchezza comincia a farsi sentire. Un paio di chilometri prima di San Zeno do via libera a Fabio. di fare una discesa Freeride in queste condizioni non me la sento quindi decido di arrivare a San Zeno per scendere in asfalto. Anche perche' per prendere la discesa del Belpo ci sarebbero da fare ulteriori 150 metri di dislivello. Ci separiamo. Si alza sui pedali e va. Che gamba. E' spaventoso! Io continuo a salire del mio passo, controllando le distanze sul GPS. Vedo il punto piu' alto sempre piu' vicino... Ecco il cartello di San Zeno. Ci sono. Mi fermo, mi metto l'antivento e parto. Suona il telefono, e' Fabio che mi dice che e' a un km da Lumini. Forse arrivo giu' a valle prima io. Seguo le indicazioni in discesa per Castion, prendo velocita' e anche un po di freddo. Ma non mi interessa. Ho fame e so che ormai e' fatta. In poco tempo arrivo alla macchina! Fabio deve ancora arrivare. Do un'occhiata al gps... 49 km X 2340 metri di dislivello. Capisco perche' mi sento un po stanco! Tempo di smontare le ruote e caricare la bici in macchina ed ecco arrivare Fabio che si e' fatto anche l'ultima discesa Freeride. Complimenti! Ci cambiamo, andiamo al bar del paesino dove ci rifocilliamo con birra artigianale e alette di pollo con patatine fritte. Il top. Un grazie a Fabio per la compagnia e per la pazienza :) . QUI LE FOTO

sabato 14 febbraio 2015

Ancora bitume

Il meteo questo week non prometteva nulla di buono. Credevo di non riuscire a dare un'uscita in mtb... Arpa Emilia Romagna dava pero' almeno al mattino assenza di pioggia. Mi alzo presto, colazione, guardo fuori e non piove. C'e' nebbia... Carico la bici in macchina per evitare il trasferimento in pianura in mezzo alla nebbia e, alle 9,38, parto da Scandiano. Decido per salire subito alle 3 croci, tanto per scaldarmi un po. Due Skyrunner scendono salla cima. L'arrivo al gpm mi ricorda una tappa del giro d'Italia. Avvolto nella nebbia sembra di essere in una tappa alpina. Procedo verso Montebabbio e San Valentino. Incrocio i primi bikers in giro. Pensavo di essere l'unico ciclosuonato ma non e' cosi'. Risalgo verso Montebabbio dal Canicchio, Seconda salita dura ella giornata. Incrocio una quindicina di bikers che scendono. Ho visto piu' ciclisti stamattina che negli ultimi due giri con il sole! Arrivo a Montebabbio, devo cercare le discese piu' brevi per prendere meno freddo possibile. La nebbia comunque e' bagnata e la temperatura registrada dal gps durante il giro non si e' mossa dagli 1/0 gradi. Scendo verso S.Antonino e da qui mi dirigo verso Castellarano. Fortunatamente la strada e' praticamente asciutta e almeno la mtb rimane pulita. Da Castellarano risalgo nuovamente verso San Valentino, cercando di spingere duro ma comunque tenendo un buon passo (considerando sempre la biamortizzata e la gomma da 2,35 anteriore). Punto il Monte Evangelo e da qui riscendo a Scandiano. Non avendo ancora fatto i 1100 metri di dislivello che mi ero preposto alla partenza faccio un allungo verso Borzano, scendendo poi a Pratissolo e da qui al parcheggio. Obiettivo raggiunto! 48 km x 1100 metri di dislivello. Il tutto in 3 ore, fermandomi 4 minuti per controllare il cellulare. Direi giro allenante e comunque, visto il meteo che avevano messo per il weekend, piu' che ottimo!

martedì 10 febbraio 2015

Andalo Snow Time

Splendida giornata sugli sci, organizzata dal mitico Gumu, in ricordo dei vecchi tempi. Presenti alle reunion: Io, Paolo "Gumu", Enea "The Ironman" e Donato "L'Argatto". Ce la prendiamo comoda e partiamo lunedi' nel tardo pomeriggio. Questo verra' messo nel conto del Gumu da saldare in loco con birra o bombardino. Tutti eravamo operativi dalle 15! Recuperiamo Donato e si parte. Destinazione Molveno. Viaggio tranquillo con autostrada libera. Giungiamo a destinazione intorno alle 21, monitorati dal figlio di Paolo che, peggio di uno 007, ci tiene monitorati seguendo la posizione del cellulare di Gumu! Accendiamo il riscaldamento nella roulotte e poi via, si va a mangiare. Scegliamo il Tavel di Andalo, dove mangiamo un galletto arrosto con Weiss. Non male. Rientrando a Molveno troviamo in mezzo alla strada due piccoli cerbiatti. Attraversano tranquilli e spariscono nel bosco. Ci infiliamo nei sacchi e pelo e si dorme. Sveglia alle 8, colazione a base di the e crostata gentilmente offerta da Donato. Siamo pronti! Parcheggiamo alla partenza dell'impianto di Andalo. Essendo soci Coop abbiamo diritto ad uno sconto di 4 euro... quindi con 34 euro ci spariamo il giornaliero. Niente male. So che per me sara' una giornata dura... i tre amigos sono muniti di sci... io ho lo snow... e so che sono assatanati e muniti di telecamere. Sembriamo una troupe del National Geographic. Vendero' cara la pelle. La giornata e' stupenda... cielo azzurro, sole e tanta neve. Good Vibration! Prima discesa... per scaldarci leggera discesa per poi andare su con l'impianto al rifugio La Roda... Perdiamo Donato che decide di tirare dritto, accecato dalla voglia di scendere! Questo gli costera' una bevuta! Riusciamo finalmente a compattarci e cominciamo a inanellare discesa su discesa. La neve tiene bene e c'e' poca gente sulle piste. Abbiamo campo libero. Alle 12 facciamo una sosta birra a quota 1500, fa caldo e si sta bene solo con la maglia intima. Ci abbronziamo un po al sole! E Gumu paga il suo debito, giocando sul fatto che poi mangeremo riesce a cavarsela solo con una birra piccola a testa. Facciamo qualche altra discesa e poi puntiamo verso il Rifugio La Roda a quota 2125 per il pranzo. Si sta bene fuori, un po freschino ma ben presto ci scaldiamo, con una bottiglia di Teroldego! Mangiamo il piatto dello sciatore, con una zuppa, tagliatelle ai funghi e pancia di maialino con polenta. Niente da dire. Tutto ottimo. Come aperitivo ci facciamo un bombardino. Il panorama da quassu' e' spettacolare. Sotto di noi il Lago di Cavedine e quello di Garda, montagne a 360°. Il top! E' ora di ripartire. Le prime due discese sono un dramma. Le gambe rispondono a rallentatore e non amortizzano. Le piste peggiorano un po come tenuta ma noi non ci fermiamo. Una dopo l'altra continuiamo a fare le piste, io e Gumu azzardiamo anche un breve fuoripista sotto una seggiovia.  Tutto procede alla perfezione. Le gambe cominciano a farsi sentire. Son ore ormai che facciamo su e giu'. Le piste qui sono lunghe e i muscoli ne risentono. Alle 16,29 siamo giu' a valle... ci sarebbe il tempo per prendere un'altra cabinovia... Ci guardiamo in faccia... e con decisione unanime ci ritiriamo. E' stata una giornata perfetta, siamo stanchi, inutile sforzarsi. Anche perche' gli impianti chiudono alle 16,30. Abbiamo sfruttato pienamente la giornata. Rimane un conto da saldare, quello di Donato. Paolo ci porta in un bar di Molveno. L'eta' media e' intorno ai 70 anni, giocano tutti a carte bevendo vino rosso. Molto anni 70. Giro di birre medie ovviamente offerte dall'Argatto e poi via. Doccia al campeggio, pulizia delle stoviglie, chiusura della roulotte e si parte. Si torna a casa. Una splendida gita organizzata dal perfetto Gumu, in compagnia di amici che, nonostante ci si veda poco,sono sempre il top. Ovviamente.... W NOI! QUI LE FOTO

sabato 31 gennaio 2015

Levanto e le 4 Stagioni

Lo avevamo promesso a Jerry. Il battesimo della sua nuova bike sarebbe avvenuto a Levanto! E siamo di parola. Presenti oggi Io, Daniele, Gerry, Garru, Casarini, Emiliano e Kevin. Decidiamo per tener valido il giro fatto l'ultima volta con i ragazzi di Reggio. Meteo alla partenza soleggiato ma non caldissimo. Casarini rompe la catena praticamente al parcheggio. Mentre la sostituisce andiamo a prendere un pezzo di focaccia. Si parte. Passano 10 minuti e comincia a venir giu' qualche goccia di pioggia, regalandoci uno splendido arcobaleno. Fortunatamente smette subito, neanche il tempo di bagnarci. Lancio una sfida ad Emiliano... gli dico che secondo me in un'ora e quaranta si riesce ad arrivare alle antenne... Partiamo. Pedaliamo con un buon passo, senza strafare (riusciamo anche a chiacchierare). Arriviamo all'incrocio con la statale in un'ora e venticinque (e il mio gps non si e' fermato durante la pausa in focacceria). Visto che fa freschino decidiamo di andare incontro agli altri. 3 km piu' giu' li ritroviamo. Saliamo cosi' tutti insieme. Daniele e' in gran forma, si e' ripreso bene. Gerru fatica con la sua nuova 29 con la singola... sicuramente paga lo stop invernale e la nuova rapportatura. C'e' da lavorarci su. Ma e' tenace... sicuramente ci stupira'. Casarini comincia a pensare alla bici con pedalata assistita... mi sa che ne vedremo delle belle! Arriviamo cosi' al Monte San Nicolao, solita sosta cibo mentre ci ricompattiamo e, sorpresa delle sorprese, vien giu' qualche fiocco di neve! Partiamo in discesa, qualche punto viscito ma le rocce granitiche tengono bene. Mi sento sicuro quindi mi lascio andare. Ritorniamo sull'asfalto e convinciamo Kevin a proseguire il giro insieme a noi. La discesa con i salti artificiali e' sempre divertente. Ci dirigiamo verso il salto della lepre, Casarini decide anche di fare un bel volo carpiato (eppure poco prima gli avevo pure detto le linee da tenere in quella zona....). Ora fa un bel caldo! Foto di rito al punto panoramico e perdiamo Kevin! Non ci ha visto prendere la variante. Comincia il tratto finale della discesa. Mi metto davanti visto che la conosco e via, tutta d'un fiato. Emiliano mi segue a ruota, chiudo tutti i passaggi giocando anche un jolly. Bonassola appare davanti ai nostri occhi. Altro punto panoramico alla chiesetta e poi rientro soft verso Levanto per birra e focaccia finale. A fine giro (considerando anche i rientri a recuperare i compagni), percorsi 50 km con 1450 metri di dislivello. W NOI! QUI LE FOTO

sabato 24 gennaio 2015

Colline Reggiane Secondo Round

Visto il meteo dei giorni scorsi e quello previsto in giro, oggi si torna su asfalto. Decidono di seguirmi anche Casarini ed Emiliano. Si parte da Scandiano alle ore 10. Poco prima sosta obbligatoria per vedere la nuova mtb di Gerry. Spettacolare. Si aggiunge a noi anche Fabio Superash che ovviamente e' partito gia' da un'ora e mezza e si e' sciroppato 34 km. Casarini ha le gomme gonfiate a 4 bar... Mi e' sembrato addirittura di vederlo galleggiare sull' asfalto. Il giro che propongo agli altri e' in sostanza quello fatto la settimana scorsa. Procediamo verso Albinea, Regnano, San Giovanni in Querciola. Breve sosta al Castello di Querciola e poi via, puntiamo verso Viano e Baiso. Fabio ci lascia a Viano perche' deve rientrare a casa. Casarini, che gia' voleva abbandonarci al Parco Fola, stringe i denti e ci segue. Scolliniamo a Baiso dove sostiamo al bar per un toast. Da qui procediamo per il Monte Casale, San Romano e San Valentino. Stacchiamo il Principe sullo strappetto che porta verso la chiesa e, per tenerlo su di morale, gli prepariamo un arrivo in stile Giro d'Italia, Scendendo dalle mtb e correndogli di fianco incitandolo. Continuiamo la nostra giornata andando verso il Monte Evangelo. A Montebabbio, incrociando la strada di Cadiroggio, guardo Emiliano e gli chiedo se ha voglia di farsi un'altra salita. Ovviamente accetta. Abbandoniamo Casarini che prosegue verso le Tre Croci mentre noi andiamo verso Cadiroggio. Abbiamo gia' fatto 1400 metri di dislivello. Scendiamo a Sant'Antonino, poi a seguire i dislivelli e il tocco finale... Via Colatore... Chi abita in zona la conosce. Un bello strappetto. sono costretto a mettere il 22.. Il Doctor si alza sui pedali e se ne va! Che gamba! Arriviamo in cima e prendiamo il taglio fuoristrada che ci riporta a Montebabbio. Da qui via verso le Tre Croci e poi giu' a Scandiano per tornare alla macchina. Un gran bel giro allenante. In totale abbiamo fatto 73 km e 1850 metri di dislivello. Non c'e' bisogno di salire sulle Montagne per fare dislivello. Bastano le nostre colline. Alla prossima... Sperando in un giro offroad! W NOI!

sabato 17 gennaio 2015

Colline Reggiane su asfalto

Sabato mattina... durante la notte ha piovuto... mi sveglio e sta ancora spiovicchiando. Le previsioni mettono sole dalle 10... neapprofitto per fare alcune commissioni a Modena. Nel frattempo il cielo si apre... un leggero vento caldo comincia ad asciugare la strada. Alle 9,30 sono a casa. Salgo, mi cambio, olio la catena... e alle 10.05 sono in sella. Decido per un giro su asfalto in solitaria. Ho anche un po di raffreddore quindi parto da casa. Inizialmente volevo salire a Casina, poi visto che il sole e' caldo decido per non andare troppo in alto. Mentre pedalo comincio a pensare al giro da fare. Mi dirigo verso Albinea e da qui salgo attraversando il Parco Fola e poi sulla strada del Cavazzone. Salgo fino a Regnano. A Fondiano decido di scendere verso il Castello di Querciola. Arrivo a Valle e devio verso il Castello di Viano, scendendo pero' in paese al bivio del Comune. La temperatura e' piacevole (il gps a fine giro registrera' una minima di 10° e una massima di 16°) quindi decido di salire a Baiso percorrendo la panoramica. Alcuni bikers con le bici da corsa mi passano in scioltezza... Io proseguo del mio passo. Arrivo in centro a Baiso e approfittando del sole caldo mi fermo 5 minuti per mangiare qualcosina. Sono passate 3 ore dalla mia partenza... meglio buttare giu' qualcosa. Da Baiso salgo lungo la strada del lido dei calanchi e in localita' Montecasale mi fermo per fare due foto. I calanchi hanno forme e colori incredibili. Riprendo a pedalare e scelgo di andare a valle seguendo la sterrata di San Romano. E' quasi asciutta. Qualche pozza qui e la. Poca roba. Oltrepasso il Borgo delle Viole e prendo la salita verso San Valentino. Non sara' uno strappetto di poche centinaia di metri a farmi paura. Non ancora contento decido di salire verso il Monte Evangelo. Incontro bikers vestiti da palombari... non oso pensare che caldo che stanno patendo! Scendo velocemente verso Scandiano e da qui, lungo ciclabili e strade basse, arrivo ad Arceto e poi a casa. Un bel giro da tener presente in inverno, volendo si possono togliere 20 km di pianura partendo da Scandiano, ma un po di riscaldamento ci sta e anche un po di defaticamento a fine giro. In totale percorsi 76 km con 1450 metri di dislivello. Direi un bel giro allenante. QUI LE FOTO

sabato 10 gennaio 2015

Lessinia Tour

Altro giro, altro regalo. Oggi si va in Lessinia. Destinazione Peri. Presenti io, Fabio, Raffaele, Daniele, Alan, Enrico e Mattia. Quest'ultimo sfogia una Hibike con pedalata assistita da 150 mm di escursione. Una bomba! Il giro prevede la salita verso il Corno D'Aquilio con la successiva discesa di Rocca Pia, dove oggi si svolge un raduno freeride. Temperatura ancora una volta mite. Ormai questo inverno ci ha abituato bene. Fabio parte addirittura in assetto estivo! Partiamo subito in salita, lungo la strada "peri-fosse" che in 9 km sale di 800 metri di dislivello. Saliamo con un buon passo in chiacchiera anche perche' la salita non tira mai troppo. Lascio Daniele in compagnia di Alan e proseguo con Fabio approfittando del vantaggio per fare alcune foto. Il gruppo si compatta a circa 900 metri di altitudine. Manca Daniele. Torno indietro per vedere dove e'... lo trovo a piedi che spinge la bike. Le feste Natalizie lo hanno buttato giu' di forma. Salgo con lui con calma e, raggiunti gli altri, decido di scompattare il gruppo. Faccio proseguire il gruppo restando con Daniele. Lasciamo l'asfalto per prendere un sentiero offroad. Pestando letame a gogo arriviamo sotto il paese di Tommasi. Vedo ancora gli altri. Chiedo a Daniele se se la sente di arrivare fino in cima al Corno per poi fare la discesa. Mi dice che non ce la fa. Mi fa andare a raggiungere gli altri promettendo che ci aspettera' qui per fare la discesa insieme. Vado. Trovo Raffaele con la mtb in panne. Ha bucato. Ha tutto quindi vado avanti ad avvertire gli altri che ci sono anche io. Raggiungo il resto del gruppo nel paesino. Fabio mi dice di andare acanti con Alan ed Enrico. Lui e Mattia tornano indietro per vedere come e' messo Raffaele. Percorriamo una bellissima carraia che sale verso il Passo delle Fittanze. Tanti i resti della guerra qui. Alan si ferma per riposare un attimo. Convinti che gli altri ci sono dietro io ed Enrico proseguiamo per la nostra strada. Mi sembra di aver gia' fatto questa strada, in effetti e' cosi'. Ho gia' percorso questi sentieri quando ho fatto la Lessinia Bike. Ci fermiamo al Passo per 5 minuti, il tempo di mangiare qualcosina e vedere se gli altri arrivano. Purtroppo non si vede nessuno. Scendiamo attraverso un campo cercando un sentiero quasi inesistente ma riuscendo nel nostro intento. Passiamo la Chiesa di San Rocco e da qui ci dirigiamo verso il Villaggio San Michele alle Fratte. Un breve tratto di salita, che porta alla Malga delle Cime, siamo costretti a farlo a piedi. C'e' un po di neve a terra e le gomme non prendono. Fortunatamente sono pochi metri. Arriviamo in cima. Il panorama davanti a noi e' semplicemente stupendo. Tutta la catena del Baldo, le dolomiti del Brenta, la valle... Direi che ne e' valsa la pena. Rintracciamo per telefono il resto del gruppo. Stanno arrivando. Hanno tagliato il giro perche' hanno perso mezzora per l'inconveniente tecnico di Raffale. Ci diamo la punta in localita' Busoni, dove ci sono i tunnel scavati nella roccia. Ci facciamo un giro all'interno. Il tunnel sbuca a strapiombo sulla valle.Usciti dal tunnel notiamo che manca Alan! gli altri non lo hanno visto.. e non ha la traccia. Purtoppo non c'e' copertura di rete... Speriamo bene. Visto che gli altri per raggiungerci hanno percorso i Denti delle Sega, che dovremmo percorrere in senso contrario, e c'e' molta neve quindi sarebbe da fare tutto a spinta, decidiamo per variare il percorso di rientro. Torniamo verso il Villaggio San Michele e da qui prendiamo una strada (a dir la verita' sarebbe pedonale ma visto che non c'e' nessuno...) che punta dritto per dritto verso la cima. Alcuni punti sono belli ripidi, ma pur sempre pedalabili. Il dislivello continua ad accumularsi sulle nostre gambe. Passiamo Malga Fanta e Malga Pedra, Anche qui in cima il panorama e' spettacolare. Visto l'orario decidiamo di saltare la salita a piedi al Corno. Ci passiamo proprio sotto.... Ovviamente torneremo per conquistare la vetta. Oltrepassata la Grotta del Ciabattino comincia la discesa. Bel tratto veloce e divertente, mai troppo tecnico, che ci riporta in localita' Tommasi. Ritroviamo Daniele che ha aspettato tre ore su una panchina! Grande! Ora ci siamo tutti. Manca ancora Alan... Riusciamo a sentirlo e in qualche modo e' riuscito a rientrare a valle. Ora tocca alla discesa. Rocca Pia. Il primo tratto inganna... E' abbastanza semplice anche se i tornanti per me sono inchiudibili. Sbagliamo un bivio e siamo costretti a risalire a piedi (fortunatamente 5 minuti). Ritroviamo i segni del passaggio dei bikers... Purtroppo la discesa per me e' troppo tecnica. Oltretutto e' viscida... Molti, anzi troppi, i tratti a piedi. Il percorso e' molto suggestivo, passaggi esposti con strapiombi importanti. Sicuramente per chi ha il manico deve essere qualcosa di spettacolare. Sbuchiamo in un prato a Malga Montarione e da qui una lunga carraia (non troviamo la traccia del sentiero ma va bene cosi), ci riporta a valle. Un paio di chilometri e siamo alla macchina. Ritroviamo Alan al bar dove non ci facciamo mancare una bella birretta. Giro motlo bello per i panorami e per i resti della guerra, sicuramente da rivedere la discesa (Fabio ha gia' pronta la variante). Un grazie a Fabio che continua a farci scoprire posti inediti e sempre splendidi. Il gps a fine giro segna 45 km e 2100 metri di dislivello. A gennaio... tanta roba! QUI LE FOTO

domenica 4 gennaio 2015

Levanto 4 gennaio 2015

Primo giro dell'anno. Se il buongiorno si vede dal mattino... andiamo bene! Stefano venerdi' sera mi accenna che domenica vogliono andare in Liguria... Controllo le previsioni... Incredibilmente danno 18° di massima. Ben 3 siti! Direi una garanzia. Sabato sera lo avverto che vado con loro. Al via siamo in 11. Un bel gruppo! Decido di partire un maniche corte e pantaloni estivi. Chi mi da del pazzo dopo poche curve si deve ricredere... E soprattutto deve spogliarsi. Solita salita su asfalto verso i ripetitori della RAI. Durante l'ascesa si accende una bagarre con un gruppo di bikers modenesi... Ravviviamo la salita. Li perdiamo! Saliamo in cima al Monte San Nicolao e sostiamo per sgranocchiare qualcosa. Dopo 19 km di salita ci sta. Parto per primo per scattare qualche foto. Tasto subito il terreno ed e' perfetto. Uno dopo l'altro sfilano tutti i bikers. Scendiamo velocemente lungo la discesa chiamata Mattarana. Ormai la conosco e mi sparo anche la passerella verticale. Spettacolo. In breve ci ricompattiamo tutti e cominciamo a scendere su asfalto. Invece che deviare per il Monte Guaitarola (che oltretutto e' molto infangato), decidiamo di prendere la traccia piu' avanti salendo per il single track, secco e divertente. Ora comincia il sentiero numero 19, con i salti artificiali. Formiamo un trenino e si va. Riesco a fare piu' salti del previsto, ogni volta che faccio questa discesa alzo la tacca di un livello. Anche qui foto a gogo. Gabriele ci indica una deviazione nuova, bella tecnica con un paio di passaggi non banali, ma comunque fattibili in sella. Voto 11. Saliamo prima su sterrata poi su asfalto per andare a prendere un'altra variante per me nuova. Un bel sentiero pieno di curve che ci porta a Reggimonti. Da qui comincia il tratto in single track che ci porta fino al Salto della Lepre, un brevissimo allungo (200 metri) ci porta ad un punto panoramico che l'altra volta avevamo saltato. Vale la pena farci un salto. Da qui in poi comincia il tratto piu' ostico della discesa, con alcuni tratti in salita. Luca si mette davanti a me. Lo seguo. Riesco a fare praticamente tutta la discesa in sella. Splendida! Arrivo giu' stracarico! Complimentandomi tra le altre cose con Luca per il manico visto che ha fatto anche la discesa con la forca che lavorava a meta'. Facciamo un'altro passaggio in un punto panoramico con una chiesetta da film a picco sul mare. Da qui rientriamo a Bonassola per la scalinata e poi via, verso Levanto seguendo la ciclabile della ex ferrovia. Sosta obbligata per mangiare una bella focaccia al formaggio accompagnata da una birra e poi via... tutti a casa. Una splendida giornata con temperature ancora primaverili e in ottima compagnia. Giro da 48 km x 1350 metri di dislivello. QUI LE FOTO