martedì 30 dicembre 2014

Punta Veleno

30 dicembre 2014... sono in ferie, la giornata sembra buona, nessuno risponde ai miei appelli per un giro in mtb... Quindi parto da solo! Mi sveglio presto, fresco e riposato, e vado verso il Lago di Garda. Mentre salgo in autostrada noto che qui ha nevicato di piu'... mi sa che sara' dura oggi. Parcheggio e salgo in sella. Visto che mi sento bene, decido per sfidare Punta Veleno, considerata una delle salite piu' "feroci" in Italia. Certo e' che, con la mtb, siamo abituati a salite ben peggiori... ma comunque sono carico. Decido di percorrere il sentiero del "Pellegrino" fino a Crero, che con i suoi saliscendi mi fa accumulare circa 360 metri di dislivello. Sul sentiero scorgo uno scoiattolo che appena mi vede comincia a squittire. Resto a guardarlo saltare da un ramo all'altro, cercando invano di fotografarlo, mentre continua con i suoi versi. Mi scappa da ridere e decido di lasciarlo in pace.  Scendo poi a Pai e da qui, sulla Gardesana deserta, raggiungo Brenzone. Un cartello  indica "Punta Veleno", pendenza max 20%... si comincia a salire. Passo Castello di Brenzone ed ecco il cartello dell'inizio della salita. Parla chiaro: 1000 metri di dislivello in 8 km... Si parte. La strada e' chiusa per neve, cosa che dovrebbe farmi rinunciare subito... Ma vedo delle orme a terra, forse due fat bike. Se sono salite loro... salgo anche io. Il primo km e' nella norma, salendo di quota aumenta anche la neve a terra. Pedalare dentro le tracce lasciate da chi e' passato prima di me e' impossibile perche' si e' formato uno strato di ghiaccio, quindi studio un attimo la situazione e decido per tenermi sul bordo della strada, dove la neve e' piu' bassa. Sgonfio anche un po le gomme in modo da avere piu' grip. Dal 2° al 6° km la salita e' dura, ogni tanto perdo aderenza e cerco di correggere la mia andatura, qualche metro lo percorro a piedi perche' e' impossibile avanzare. Pian piano salgo, i cartelli dei tornanti (ben 20) e quelli dei km in progressione scorrono davanti a me. E noto che sto salendo bene. Pettirossi e Cinciallegre mi accompagnano lungo tutta la mia scalata.  Al 6° km la strada panoramica arriva in un punto con dei bellissimi prati, innevati. Il dislivello ormai e' superato, da qui in poi la strada sale con pendenze minori e nonostante la neve sia' piu' alta, riesco a pedalare senza problemi. Qualche foto di rito al lago sotto di me ed ecco che appaiono dei cartelli... sono in cima! Punta Veleno conquistata!  Sono praticamente in localita' Prada Alta. Con qualche saliscendi arrivo a Prada Bassa. Il gps segna una temperatura di -4... e si sentono tutti. Mi metto addosso tutto quello che ho, due paia di guanti, due giacche. Cerco di scaldarmi un po. Rallento in discesa su asfalto per non prendere troppo freddo. Vorrei scendere dai sentieri che da Prada portano a San Zeno ma e' troppo rischioso. Sono da solo e i sentieri sono innevati. Se per caso mi capita qualcosa chi mi viene a trovare? Arrivo a San Zeno con le dita congelate quindi decido di fermarmi al bar. Una cioccolata calda con un bello strudel di mele e castagne e' quello che ci vuole per ritemprarmi un po. Riparto scendendo ancora un po su asfalto fino ad incrociare i sentieri offroad che di solito facciamo in salita. La temperatura e' un po salita e la velocita' fuoristrada e' minore quindi non prendo piu' freddo. In breve sono alla Valle dei Mulini e da qui alla macchina e' ormai poca roba. A fine giro il GPS segna 54 km x 1550 mt di dislivello. Salita conquistata, relax totale in solitaria e un bel giro per chiudere l'anno in positivo! W Me! QUI LE FOTO

domenica 28 dicembre 2014

Sestri 28 dicembre 2014

Dopo la nevicata di ieri, stamattina decidiamo di trasferirci in Liguria. Le previsioni sembrano ottime cosi' come la temperatura. Vista la giornata vogliamo approfittarne per fare un giro lungo, quindi avvertiamo i compagni di merende che partiamo prima. Siamo io e Fabio. Alle ore 9,35 siamo parcheggiati e pronti a partire. Saliamo per la solita strada asfaltata che passa da Villa Carmelo. Il cielo e' azzurrissimo. Pensare che abbiamo lasciato il grigio innevato appena 50 km piu' indietro... Incredibile. Procediamo con un buon passo fino alla partenza delle PS. Prima variante del giorno. Optiamo per la discesa "i Cani" visto che il fondo sembra comunque buono. In effetti e' cosi'. Si viaggia quasi in tranquillita' stando attenti ai punti piu' viscidi. Incrociamo cosi' la Ps di Sant'Anna e decidiamo per farla subito, visto che e' la piu' tecnica della giornata. Anche qui qualche punto a rischio per un po di sabbiolina sui lastroni ma tutto sommato un buon grip. Peccato che le piogge abbiano ancora piu' scavato la discesa, costringendomi un paio di volte a scendere dalla sella per non rischiare. Poco male, Approfitto per fare foto ;). Cerco di guidare secondo lo stile che mi ha fatto vedere Gianluca e devo dire che mi sento molto piu' sicuro. C'e' da lavorarci su ma il margine per migliorare esiste. Non ho fretta. Arriviamo cosi' a valle e ripartiamo per la seconda salita. Fabio, noto esploratore, vede una variante che sale a San Bartolomeo evitando di risalire dalla stessa strada. Ovviamente la prendiamo. A parte due brevi strappi si pedala tutta senza problemi. Direi che per le prossime volte si possa rifare tranquillamente. Durante la nostra seconda salita sorpassiamo un ciclista in canottiera e braghe corte... Va bene che fa caldo... ma forse e' esagerato. Facciamo una breve sosta in cima per sgranocchiare qualcosa e per assaggiare un'arancio tra quelli raccolti da Fabio durante la salita. OTTIMO! Abbinato al pezzo di cioccolata e' poi il top! Tocca ora alle Mimose. Molto piu' facile (se facile si puo' dire per una discesa a Sestri) e meno scassata della prima. Scendiamo divertendoci alla grande. Sempre piu' contento del mio Bandit! Siamo in orario sulla tabella di marcia. Ora ci spostiamo dall'altra parte, verso Punta Baffe. Salita anche qui su asfalto fino all'agriturismo Casaggiori e poi via, prima su forestale e poi su sentiero panoramico. Mi accorgo che il filo del cambio si e' allentato. Breve sosta per rimettere in ordine il cambi oe ripartiamo. Il panorama da qui su e' veramente il top. Per non farci mancare nulla scendiamo anche al Torrione, chiamato U Turiun. Foto di rito e ripartiamo nuovamente in discesa. Tecnica la prima parte, veloce su terra la seconda. E anche qui incredibilmente il fondo e' ottimo. Da Riva Trigoso cominciamo a salire verso Punta Manara. Decidiamo di procedere su asfalto visto che il sentiero presenta subito dei gradoni. Qualche strappo piu' duro prima di entrare nel sentiero ma tutto pedalabile. Ora che siamo sul sentiero Verde Azzurro qualche trato di porting ci tocca. Ci sono dei gradoni di tanto in tanto che ci costringono a scendere. Visto che e' presto decidiamo anche di salire al Monte Castello per vedere se c'e' un bel panorama. Purtroppo pero' la vegetazione copre la maggior parte della visuale. Poco male. I 15 minuti a piedi fatti in salita ce li godiamo in discesa. Arriviamo cosi' a Punta Manara. Anche qui la salita alla Torre Saracena merita. Sotto di noi la Baia del Silenzio. Spettacolare. Comincia la discesa. Alcuni tratti fattibili, un paio di brevi risalite sui gradoni, poi il sentiero si allarga, qualche drop, un volo di Fabio e poi un tratto dove forse una moto da trial riuscirebbe a scendere. Noi non ce la sentiamo e scendiamo a piedi. Meglio non rischiare troppo. Il sentiero torna ad essere pedalabile, stretto con vista mare. Per finire... scalinata infinita, velocissima, con tratti di 6 o 7 gradini da saltare in velocita'... stando attenti ai passanti ovviamente. Un bel tornandino gradinato, e ci troviamo in centro a Sestri. Che goduria! C'e' un'altro sentiero che sale verso il Monte Castello ma non e' panoramico. Direi che per una volta questa variante si possa fare, per le altre volte credo che Punta Baffe possa bastare. Giro superpanoramico. 45 km x 1730 mt di dislivello. Per essere fine stagione direi non sia male. QUI LE FOTO

giovedì 25 dicembre 2014

25 dicembre in Mtb

Giorno di Natale. Reduci dai cenoni della Vigilia e complice una giornata di sole decidiamo di andare in mtb. Presenti al giro Natalizio io, Casaini e Emiliano. Optiamo per giro soft. Saliamo a Marciaga e da qui al Lenzino e al Bandiera. Il terreno e' leggermente umido ma sembra tenere.La prima discesa ci riporta giu' sul sentiero che sale dal campo da Golf. Il principe mi da alcune lezioni di guida in discesa, su come distribuire i pesi. Devo dire che e' tutto il contrario di come sono sempre sceso. Visto le velocita' e la sicurezza con cui scende lui penso che provero' a cambiare il mio stile di guida. Saliamo verso San Zeno, provo la gamba sul tratto asfaltato e sento che gira bene. Gran belle sensazioni. Ci infiliamo nella pineta e saliamo un altro po per poi lanciarci in discesa nel tratto con i salti artificiali. Anche qui il terreno tiene ottimamente. Solito tratto infangato nella parte piana ma qui si sa, c'e' fango quasi sempre. Riprendiamo a scendere lungo la sassaia che e' messa meglio del solito. Risaliamo verso Castion per poi immetteci nel percorso che porta verso la Valle dei Mulini. Variantina con scalinata, i soliti salti nella Valle e via, verso la conquista della Rocca di Garda. Facciamo il giro un po piu' largo per evitare lo strappo del 15%. Si sale bene lungo una strada a traffico zero. Scolliniamo e attraversiamo il campo in mezzo agli ulivi. Tagliamo nel bosco in un bel saliscendi fino allo strappo finale che sale alla rocca. Il fondo viscido pero' lo rende poco pedalabile. Fortunatamente sono pochi metri. Ora non resta che scendere verso il Lago. Decidiamo per il sentiero con gli scalini, fattibile nonostante sia viscido, tranne l'ulitmo pezzo, dove i gradini diventano di pietra e sono molgo scivolosi. Poco male. Due passi a piedi e siamo giu'. Ovviamente non ci facciamo mancare il panino con birra. A fine giro il gps segna 33 km x 1150 metri di dislivello. QUI trovate le poche foto fatte durante il giro.

sabato 20 dicembre 2014

Nomi, Lago di Cei, Cimana dei Presani e Dos dei Canoni

Oggi il meteo in Trentino sembra ottimo. Si parte. Destinazione Nomi, un paesino a 5 km da Rovereto. Oltrepassata la coltre di nebbia della pianura, da Affi in poi troviamo una giornata splendida. Sole, cielo azzurro e una temperatura incredibilmente ottima. Presenti nuovamente io, Fabio e Raffaele. Dopo un the caldo bevuto nella baracchina che pubblicizza "trippa calda", ci cambiamo e siamo pronti a partire. Saliamo su strada asfaltata a traffico zero con il cartello che indica pendenza 24%. Ci scaldiamo subito. Fabio mi ha detto che non sara' un giro panoramico... ma si dovra' ricredere. Poco dopo la localita' "Magnesia" lasciamo l'asfalto per prendere un singletrack a strapiombo sulla valle. Decisamente spettacolare e ciclabile al 98% (sono pochi metri a piedi ma davvero irrilevanti). E qui i panorami cominciano a farsi vedere! Incrociamo nuovamente la strada ed arriviamo al Lago di Cei. Un bel lago di origine glaciale. Facciamo sosta sulla sponda per sgranocchiare qualcosina e poi ripartiamo. Incredibilmente ci sono le primule fiorite...  Circumnavighiamo il lago (si fa presto non e' molto grande) e poi ricominciamo a salire. Circa 250 metri di dislivello e siamo a Cimana dei Presani, bellissima Malga Cimana e anche qui un panorama sulla valle niente male. Davanti a noi si possono vedere il Cornetto di Folgaria, il Finonchio, il Pasubio, il Carega... un gran bel vedere! Proseguiamo fino al Dosso Colonna, altro punto panoramico sotto il Dosso dei Canoni, raggiungibile con una variante in falsopiano. Ne vale la pena. Sotto di noi appaiono Trento, il Monte Bondone e tutta la valle. Se questo non doveva essere un giro panoramico... beh allora ben vengano altri giri simili! Partiamo in discesa mai troppo tecnica... o almeno tecnica quanto basta per divertirsi. Uno spettacolo. Incrociamo nuovamente la strada in localita' Magnesia e decidiamo che, vista la giornata splendida, la temperatura e la voglia di pedalare, meglio pedalare ancora un po. Prendiamo la forestale della Valgranda per poi prendere una bella discesa tecnica che parte da un pratone splendido. Ed eccoci di nuovo sulla strada. Risaliamo nuovamente fino a Magnesia ed ora comincia la discesa. Tratti velocissimi nel bosco si alternano a tratti tecnici, dentro una forra, in mezzo a radici... Le bici danzano sul fondo perfetto. Arriviamo cosi' a Villalagarina, risaliamo un po per poi scendere nuovamente in paese. Da qui a Nomi si rientra su asfalto. Fabio e Raffaele hanno ancora la forza di salire al Castello, aggiungendo cosi' altri 120 metri di dislivello. Io mi accontento dei quasi 1900 fatti... che a dicembre non sono proprio proprio male! Un giro in luoghi nuovi e spettacolari. SICURAMENTE DA RIFARE!!!! QUI LE FOTO

sabato 13 dicembre 2014

Marradi e Dintorni

Oggi si va a Marradi. Siamo al confine tra Romagna e Toscana. Presenti io, Fabio e Raffaele. Parcheggiamo nel centro del paese, la giornata e' abbastanza grigia e di tanto in tanto compare l'occhio del sole. Saliamo su asfalto fino al Passo del Carnevale. Entriamo nello sterrato e notiamo fango a terra... e non poco. Riesco a prendere il ritmo e a pedalare in salita in mezzo a pozze d'acqua.Limitiamo i danni e finalmente scolliniamo. Comincia la prima discesa della giornata, il sentiero CAI 519. Parte in carraia poi comincia a stringersi con drop, sassi, poi si passa a pratoni, calanchi e via ancora sentiero. Ed eccoci di nuovo a Marradi. Ricominciamo a salire sempre su asfalto. Raggiungiamo i 900 metri del Passo dell'Eremo ed in localita' Canove cerchiamo di raggiungere l'Eremo di Gamogna seguendo il sentiero 521. Dopo pochi metri il sentiero si stringe e diventa una palude. Si affonda nel fango fino alle caviglie, a fatica si procede. Qualche tratto si riesce a pedalare e qualche altro no. Tra mille imprecazioni riusciamo a uscire dalla palude. Una carraia ci conduce all'Eremo di Gamogna. Sempre spettacolare questo posto immerso nel nulla e che trasmette tranquillita'. Ci fermiamo per sgranocchiare qualcosa. Dalle'Eremo ripartiamo seguendo il CAI 521 prima su carraia poi sui tipici calanchi romagnoli. Oltre passiamo il Monte Val del Calvo e comincia la discesa. Un vero mix di terreni, dal tratto tecnico, alle rocce, alla pineta con radici in un mix adrenalinico che non ci fa piu' pensare al fango. Le discese sono perfette. Viscide ma non rischiose. Le bici tengono. E il divertimento di sicuro non manca. Siamo di nuovo a Marradi. Ci sarebbe da fare un'altra salita ma, stanchi del fango, decidiamo di accontentarci. Non facciamo in tempo a cambiarci che comincia a piovere. Mai decisione fu piu' saggia della nostra. Ovviamente, nel paese famoso per le birre artigianali, non ci facciamo mancare una sosta in un negozio che vende birre, non prima pero' di essere fermati a piedi dai carabinieri che ci controllano i documenti. Tre loschi individui in giro per Marradi si vede che sono stati notati. Ottime le birre e il giro sicuramente e' da rifare. Con le salite in condizioni ottimali diventa un bel giro a un'ora e trenta da casa. Concludiamo la giornata avendo percorso 35 km e 1400 metri di dislivello. QUI LE FOTO.

lunedì 8 dicembre 2014

Levanto - Bonassola Freeride

Oggi, visto che l'Autostrada del Brennero sicuramente sara' piena per il ponte dell'immacolata, decidiamo di andare ad Ovest. Verso l'amata Liguria. Siamo io, Gerry e Casarini. A Levanto troviamo anche Francesco, Alessandra e Manuel che si uniscono a noi. Decidiamo di salire subito al Monte San Nicolao. Salita lunga, su asfalto, circa 19 km e 850 metri di dislivello. Tra una chiacchiera e l'altra il tempo vola. Io e Francesco troviamo anche le forze per fare bagarre con un bitumaro... non lo molliamo fino all'incrocio con l'Aurelia. Scambiamo due chiacchiere e mi fa i complimenti per la gamba. Una bella soddisfazione. La forma c'e' e lo sento. Affrontiamo ora l'ultima asperita' per arrivare alle antenne, con pendenze toste. Facciamo una sosta per rifocillarci un po e comincia la discesa. Rispetto all'ultima volta che l'ho fatta e' stata sistemata. Tirata a lucido. Uno spettacolo. Torniamo quindi sull'Aurelia e da qui scendiamo un po per asfalto. La sterrata che porterebbe alla seconda parte della discesa e' molto sporca, quindi scendiamo un'altro po e facciamo una variante. Secondo me anche molto piu' interessante della strada che si fa di solito. Un bel singletrack pedalabile in salita. Niente male. Ora tocca alla seconda parte della discesa. Salti, tratti guidati e un finale con rocce ferme. Una discesa perfetta. Un bel mix di situazioni che fanno salire l'adrenalina. Ritorniamo sull'asfalto. Bisogna decidere il da farsi. Manuel propone di andare verso Bonassola, che poi sarebbe il giro che volevamo fare. Dice che e' una bella discesa... e noi ci fidiamo! Risaliamo per circa 4 km su asfalto.  Scendoamo a Montaretto e da qui comincia la discesa. Gradoni. tratti tecnici, panorami mozzafiato, un bel singletrack che scende di taglio sopra il mare... Davvero bello. L'ultimo tratto sopra Bonassola termina con dei gradoni. Qualcuno lo faccio a piedi. Per finire una scalinata infinita fino al paese. Splendido! Non ci resta che rientrare sul lungomare fino a Levanto. C'e' anche tempo per ammirare il tramonto sorseggiando birra e mangiando focaccia ligure. Un pazzo fa il bagno in mare e un surfista si gode le ultime onde. Direi che questo giro a Levanto sia il piu' bello che ho fatto. Il Gps segna 50 km e 1450 metri di dislivello. QUI LE FOTO