domenica 26 settembre 2010

Il Tremalzo da Riva del Garda... una garanzia!


Oggi grande giornata di mtb! Il giro veramente dovevamo farlo ieri ma le previsioni, che tra le altre cose hanno toppato clamorosamente, ci hanno fatto spostare il giro di un giorno (anche se sabato un bel giro da 60 km me lo sono sparato lo stesso). Si parte con destinazione Riva del Garda. Team composto da me, Enea e il mitico Donny, al suo primo tentativo di scalata al Tremalzo. La giornata e' splendida. Sole e fresco. Alle 9,40 stiamo pedalando. La Ponale e' sempre una garanzia, i ciclisti tedeschi non mancano mai. Noi saliamo verso Pregasina facendo foto qua e la. Cominciamo la scalata verso Malga Palaer e le pendenze cominciano a farsi importanti. Qualche tratto cementato ci ricorda che comunque dobbiamo arrivare oltre i 1800 metri.. quindi prima o poi bisogna salire! A Bocca Larici ci fermiamo a gustarci i panorami e ci rifocilliamo con gli ottimi panini con marmellata sapientemente preparati da Donny. Si riparte verso il Passo Rocchetta. E' da un paio d'anni che non faccio in salita questo pezzo... ultimamente il 422b lo facevo in salita... e capisco il perche'. Le piogge e le nevicate hanno tirato via un bel po di terra, scoprendo sassi e radici e costringendoci piu' volte a spingere a piedi. Poco importa... non e' poi un tratto cosi' lungo... e arriviamo cosi' al Passo Rocchetta. Altre foto di rito e poi si prosegue verso il Passo Nota. Stanno sistemando i sentieri a regola d'arte visto che a meta' ottobre si correra' la Bikextreme. Al Passo Nota sosta al rifugio per panino con speck e formaggio e coca cola. Sappiamo cosa ci aspetta da qui in avanti... gli 8 km della scalata al Tremalzo... con circa 650 metri di dislivello. Cominciamo a salire lungo i tornanti infiniti verso la cima. La strada militare e' sempre spettacolare, sia fatta in salita che in discesa. Passiamo le prime gallerie, le trincee si susseguono di fianco a noi mentre dall'altra parte la valle e il lago ci tengono compagnia. Finalmente, tornante dopo tornante, intravediamo l'entrata dell'ultima galleria... da noi tutti soprannominata "Il Buco Nero"... dall'altra parte si vede la discesa. Siamo in cima! Vediamo un gruppo di tedeschi con i piu' svariati mezzi.... da due ragazze in citybike a un pazzo con una singlespeed... ci chiediamo se arriveranno in fondo! Proseguiamo fino al rifugio dove ne approfittiamo per cambiarci ed indossare roba asciutta... non resistiamo al richiamo della Weiss e delle pappardelle al capriolo! Ci sta! Oltretutto ottime! Ci vestiamo un po' pesanti visto che si e' annuvolato e partiamo in direzione Val di Ledro. La discesa su asfalto e' veloce e fa freschino. Fortunatamente comincia la salita di circa 2 km. La prendiamo allegra per digerire subito il cibo! Ci mettiamo veramente poco ad arrivare all'attacco della discesa... oltretutto comincia a venire giu' qualche goccia... meglio affrontare la discesa asciutta visto le radici e le rocce che troveremo sulla nostra strada. Si scende a una buona velocita', ci sfidiamo in sorpassi al limite, Donny con la sua front tiene il passo. Arriviamo a Ledro in un battibaleno e ci immettiamo nella ciclabile. Il lago oggi e' di un colore stupendo! Ci lasciamo alle spalle anche le nuvole e andiamo verso il sole! Arrivati dall'altra parte del lago incontriamo il tedesco con la Singlespeed... ha troncato il telaio! Le due ragazze con le Citybike invece sono arrivate indenni. Incredibile! Riprendiamo la ciclabile verso Riva del Garda e anche qui un po di bagarre spingendo la padella: Donny e' incontenibile ed Enea ci segue a ruota! Imbocchiamo anche la sassaia che ci riporta sulla Ponale tanto per finire in bellezza. Ciliegina sulla torta la Ponale in discesa con qualche Jolly qui e la! Finiamo il nostro giro passando per il lungolago. Giungiamo alle macchine dopo aver percorso circa 60 km e 2000 metri di dislivello. Un giro duro ma che da soddisfazioni, panoramicamente magnifico e reso ancora piu' bello dalla compagnia! QUI LE FOTO

giovedì 23 settembre 2010

Serata Tricicli a Ca Del Vento!


Grande serata ieri sera a Ca del Vento. Circa 15 persone presenti da StuntMan e tifosi. Serata con clima perfetto e luna piena a farci compagnia. Prima dello start ci spariamo una birra media a testa... tanto per non perdere il vizio! Il primo tentativo di scendere in prossimita' di Casa Speranza e' stato un flop... i tricicli hanno bisogno di pendenza per prendere velocita'. Scendiamo a meta'... e comincia il divertimento! Qui si scende veramente forte... e se non fosse per le innovazioni tecnologiche (vedi freni a disco) diventerebbe dura fermarsi! A gruppi di 7 si scende in notturna... c'e' addirittura chi scende senza luci, illuminato solo dalla luna! I furgoni trasportano avanti e indietro i riders! Qualcuno tira dritto cappottandosi ma senza riportare danni (a parte qualche sbucciatura) Direi serata riuscita, abbiamo gia' in mente un'altra discesa dove andare a provare i mezzi da guerra... e il 31 Ottobre... saremo alla notte di Halloween a Lama Mocogno... dove verra' allestita una pista per la "Gara delle Bare"... e dove ci sfideremo ancora una volta. Per finire la serata ci siamo sparati una pizza e una birra ( o forse due?). QUI LE FOTO

domenica 19 settembre 2010

Oktoberfest 2010.... Delirio!


Partiamo per Monaco venerdi’ 17 settembre alle ore 15.30. Il Team e’ composto da me e Biccio, il Killer lo abbiamo perso… ma noi si va lo stesso. Camper 6 posti a noleggio… un motorhome per due persone! Il meteo e’ incerto ma mentre ci dirigiamo verso nord sembra migliorare. Giunti al Brennero veniamo fermati dalla finanza…. Controllo antidroga! Mi scappa gia’ da ridere! Il finanziere tira fuori il cane e ci dice di camminare avanti e indietro. Non si sa per quale motivo il cane fa le feste a Biccio e il finanziere con tipico accento Altoatesino lo guarda e gli dice: “Caccia fuori a robbba… dalla al mio collega!”. Tra lo stupore mio e la faccia di Biccio mi scappa anche da ridere! So benissimo che non abbiamo niente di illegale e arrivo addirittura a chiedere al finanziere se il cane magari ha fiutato l’odore dei miei gatti! Tra un sorriso e una passeggiata con il cane al fianco salutiamo i finanzieri che si scusano per il disguido. Puntiamo su Monaco! Arriviamo al Campeggio in via De Gasperi-Bogen alle 21,30. Siamo in perfetto orario. Ci agganciamo alla luce, mangiamo al volo e si parte direzione centro citta’! Alla birreria HB ovviamente non si entra… non c’e’ problema… ci spostiamo 100 metri piu’ avanti e riusciamo a berci una Weiss! La stanchezza comincia a farsi sentire quindi si va a letto. Sabato mattina sveglia alle 8.00. Doccia e si riparte! Sole e qualche nuvola, temperatura freschina ma si sta bene. Colazione a Marienplatz dove 4 croissant, due cappuccini e un bicchiere d’acqua ci costano 18 euro! Alla faccia della crisi! Vediamo passare qualche carro della parata poi ci dirigiamo a piedi verso l’Oktoberfest. Arriviamo circa alle 13. Gli stand sono stracolmi e si entra solo su invito. Decidiamo per quello della Spaten dove l’anno scorso ci eravamo divertiti. Alle 14,25 riusciamo a sederci in un tavolo e ordiniamo da bere (un litro di birra euro 8,80). Facciamo amicizia con i ragazzi e le ragazze del nostro tavolo (tra cui anche la mamma di una delle ragazze). Scopriamo che sono motociclisti, che sono di Monaco e si parla del piu’ e del meno (per quello che riusciamo a farci capire). Alle 17 circa Ellen ci dice di aspettarla li… torna dopo 5 minuti con 3 biglietti gialli…. Sono i Pass per entrare dentro lo Stand! Voto 11! Direi che se il nostro week sia andato alla grande sia merito suo. Entriamo e ci sediamo al tavolo riservato! Ordiniamo Brezen e Birra a Go Go! Dentro e’ il delirio! Gente che balla sui tavoli, il complesso suona dal vivo al centro del Padiglione, saliamo sui tavoli anche noi! Spettacolare! Il Biccio e’ carico come una molla, io pure! Salutiamo i nostri amici verso le 23,30. Noi usciamo e ci spariamo un paninazzo con megasalsiccia e maionese! Rientriamo al camper verso l’una e mezza. Quest’anno siamo riusciti a rimanere indenni! Domenica mattina sveglia di nuovo alle 8 e via, solito rito, doccia e metropolitana. Colazione ancora a Marienplatz dove hanno finito gli ottimi croissant del giorno prima. Ripieghiamo su un muffin al cioccolato… che ci portano dopo circa un’ora. Ci guardiamo la parata delle bande e poi verso le 13 si riparte. La strada e’ lunga quindi partiamo per tempo. Nel viaggio di ritorno ci fermiamo all’Autogrill EuropaBruke, mangiamo in camper, ci facciamo un giro a piedi e vediamo i pazzi che si lanciano dai 192 metri del ponte facendo Bungy… sto male io per loro! Ci rimettiamo in viaggio e alle 19 siamo a Modena. Una pulita al camper e via verso casa… pronti per tornare a Monaco il 17/09/2011! QUI LE FOTO

domenica 12 settembre 2010

San Giovanni, San Pietro, Val Lomasona e Lago di Tenno


Stamattina ritrovo a Riva del Garda insieme ai ragazzi del Tagliatino e ad altri amici. Siamo in 15, due decidono per un giro soft mentre in 13 cominciamo il nostro tour. Il Gazza in tenuta XC e' pronto a dare battaglia! Saliamo a PAdaro affrontando lo strappo micidiale e da qui continuiamo fino al Doss de Cleff. Foto di rito al panorama poi ripartiamo lasciando finalmente l'asfalto. Purtroppo la Polly rompe un pedale. Il Mitch la riaccompagna a Riva dove cambiera' il pedale e alla fine della giornata avra' percorso 60 km!. Torniamo a noi. Cominciamo a salire in fuoristrada, prima dolcemente poi con qualche strappetto in mezzo al bosco. Arriviamo cosi' al Ristoro San Giovanni dove decidiamo di pranzare. Ottima scelta visto che qui i gestori sono Modenesi e si mangia davvero bene! E con razioni abbondanti! Incontro anche la Paola e Stefano, due ragazzi di Carpi con cui ho fatto la Transappenninica qualche anno fa. Salutiamo i compaesani e si riparte. Ci dirigiamo verso Treni percorrendo una ciclabile panoramica che ricorda le Dolomiti. Spettacolare! Prossimo punto panoramico il Rifugio San Pietro. Qui c'e' una pace incredibile. Altre foto di rito e si riparte. Il giro e' ancora lungo. La discesa nella Val Lomasona e' sistemata quasi perfettamente, qualche punto tecnico con sassi smossi ma tutto sommato percorribile senza grossi problemi. La visione del prato verde ci indica che la discesa e' finita. Ora bisogna risalire su asfalto fino a Ballino. Da qui un mangia e bevi che passa da Laghisoli ci porta in prossimita' del Lago di Tenno. Il colore e' splendido come al solito. Sembra dipinto. Facciamo un salto anche a Canale, definito uno dei borghi piu' belli d'Italia... e infatti ce ne rendiamo conto subito. Rimane l'ultima fatica della giornata... la risalita a Campi da dove comincia la Strada della Pinza. In 7 km perdiamo circa 600 metri di dislivello arrivando cosi' a Riva. Per finire passaggio sul lungo lago gustandoci il panorama. Visto il traffico decidiamo di trovare il tempo per un bel gelato. A fine giro il GPS segnera' 66 km e circa 2000 metri di dislivello. Grazie agli amici che hanno deciso di pedalare con me anche oggi! QUI LE FOTO

sabato 11 settembre 2010

Trekking al Baldo


Stamattina ci troviamo a Modena Nord. Carico la Simo e Marco e poi volo a caricare la Paola. Primo intoppo del giorno. La batteria del Classe A decide di passare ad altra vita e rimaniamo a piedi nel parcheggio! Fortunatamente la Paola ha la sua macchina quindi si va con quella. Ci fermiamo ad Affi dove ci raggiungono anche Davo e la Barbara, facciamo una ricca colazione al bar e ci dirigiamo a Prada. Con il vecchio impianto raggiungiamo la cima, la giornata e' spettacolare e i panorami mozzafiato. Camminando sulla cresta del Baldo andiamo verso il Forte di Naole passando anche in una piccola valle dove ci accoglie una marmotta. Il Forte e' purtroppo deturpato da ripetitori ma e' comunque bello notare come lo avevano nascosto incastonandolo nelle rocce. Torniamo indietro e decidiamo di pranzare al Rifugio Chierego. Trovo il mitico Pasta insieme a Mina che stanno pranzando al sole. Noi decidiamo di mangiare all'interno. C'e' chi prende un primo, chi un panino, io mangio un tagliere di speck e formaggio. Si riparte. Decidiamo di percorrere il sentiero che taglia la montagna, a tratti esposto e mai larghissimo. Tutto sommato percorribile. Barbara decide di tornare indietro e fare la forestale per problemi di vertigini (o forse di birra...). Si prosegue fino ad arrivare quasi al Rifugio Telegrafo ma si e' fatto tardi e la seggiovia chiude alle 17. Continuiamo la nostra marcia tornando verso il punto di partenza fermandoci spesso e volentieri a fare foto. Prima di scendere c'e' tempo per una sosta al Rifugio Fiori del Baldo per una birra. Il rientro in seggiovia con il sole che scende e' spettacolare. Il lago regala sempre emozioni. Direi una gran bella giornata passata in ottima compagnia. Sicuramente da ripetere. Abbiamo percorso 12,3 km con circa 700 metri di dislivello. QUI LE FOTO

mercoledì 8 settembre 2010

Scandiano: Calici in Rocca


Bella serata all'interno del cortile della Rocca del Boiardo. Degustazione di prodotti tipici locali e vini rossi prodotti dalle cantine del territorio. Per la modica cifra di 6 euro si riceveva il calice in vetro con portacalice in tessuto e si aveva diritto ad un assaggio di prodotti locali e, per quello che riguarda i vini, gli assaggi erano illimitati! Durante la serata anche l'esibizione dei "Canne da Zucchero", band che propone cover di Zucchero Fornaciari e che non era niente male. Ovviamente... noi c'eravamo!

Il Giro delle Pale raccontato da Simo!


04 SETTEMBRE 2010 – PALE DI SAN MARTINO – GIRO EPICO by Gianlu&Simo – CHE SPETTACOLO!!!
Non so da dove cominciare, anzi, si, dal Gianlu: gran signore e non solo della mtb. Mi ha permesso di realizzare un sogno in un weekend strepitoso. E dire che fino a venerdi avevamo condiviso un’escursione (con altre 15 persone), una cena nel 2008 e qualche chiacchiera sul forum: impensabile il livello di feeling raggiunto immediatamente! GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE!!!
Ore 6,30 sono già sveglio, pronto, dopo una notte passata tra un pisolo e un ripasso di cosa mettere nello zaino (a proposito, grazie mille a Fabione per il prestito! Se il giro è andato da Dio è anche merito suo!). Sono carichissimo, sogno questo giro da un anno e mezzo!
Ore 7,00 sveglia: dal balcone si vedono la funivia e le cime delle Pale= SOLE!!!! Il Gianlu ha avuto un nottata movimentata, sul cesso, speriamo tenga botta! Al limite c’è pieno di boschi…
Ore 8,00 colazione (veramente buona, soprattutto lo speck!).
Ore 8,30 gufata del taxista, tale Jhon 55 travel, che mi lascia il biglietto da visita “se vi succede qualcosa…” : alla faccia della macumba!!!
ore 9,00 si parte. Due pedalate in centro per raggiungere gli impianti, prima bidonvia fino a Col Verde e poi funivia fino al Rosetta (10€ totali!!!), attorniati dalla curiosità degli escursionisti (“ma quanto costa una bici così?”) ci sentiamo un po’ dei marziani. All’uscita della stazione della funivia, lo spettacolo!!! Veniamo quasi storditi dalla bellezza dell’altopiano roccioso bianco inondato dalla luce del sole, rimango letteralmente e bocca aperta! WOW, CHE SPETTACOLO!!!! Un’immagine che rimarrà impressa per molto tempo nella memoria. Questo paesaggio lunare è incredibile, con la strada militare che sembra un serpente ed il rifugio Pedrotti in lontananza. Talmente incredibile che non ci decidiamo a partire tra una foto e una “mangiata con gli occhi” del panorama! Il Gianlu fa 2 metri e gli si abbassa il KS: da qui a fine giro lo alzerà (in salita, rimanendo in sella) almeno cento volte: gli è venuto un braccio tipo incredibile Hulk! Mi decido anch’io, ma sono talmente emozionato che affronto le prime due curve sicuro come un bimbo con la bici del papà! La tipa del bar avrà pensato: “ma induval chilò?”. Mi fermo, mi concentro e riparto. Una goduria scendere su un manto di roccia ferma e senza aver faticato prima! Raggiungo il Gianlu, gli occhi brillano, si va. Al km 6 (funivia compresa…) pack! Perdo una vite e mi si rompe una biella della sospensione: nooooo! Non adesso! Noooo! L’avrò urlato mille volte. Il sogno infranto come un vetro colpito da una sassata. Il Gianlu mi dice di raggiungerlo, neanche l’ascolto, sono disperato, già mi vedo tornare alla funivia a piedi in un mare di lacrime. Nooo! Il Gianlu arriva mi tranquillizza, mi fa ragionare, “Gianlu ho delle fascette” e lui, McGiver, si mette all’opera, chiudiamo l’ammo e ripartiamo. Voto 11 a questo grande uomo!!! Senza la sua esperienza-calma oggi non saprei cosa raccontare. Non resisto, lo abbraccio! GRAZIE ANCORA GIAN!!!! Ripartiamo in picchiata, ho una front, ma anche così l’Orange lavora da Dio! Roccia, roccia e strapiombi, roccia, i primi scorci della val di Garès, poi un super singletrack nel verde, battuto, veloce e con tornanti: una goduria!!! Raggiungiamo una bellissima malga e poi inizia l’ultimo terzo di discesa veramente tosta, almeno per me. Nel bosco, con radici, rocce, gradini in legno, tornanti… il Gianlu danza, ha un gran manico! Io balbetto. Provo in un tratto dritto e volo come Superman, anzi no, come Ralphsupermaxieroe!!! Fortunatamente solo graffi e un paio di buchi nel vestiario. Provo un tornante, lo raddrizzo e prendo un paio di botte: bon giù a piedi, di jolly non ne ho più!!! Il bosco è veramente bello, incrocio escursionisti sorridenti (forse perché ho della terra dappertutto!) e arrivo a valle. Il Gianlu nel frattempo ha provato a sistemare il KS, inutilmente. Ci mettiamo in maniche corte, il sole scalda e procediamo in questo piccolo paesino e nella sua verdissima e stretta valle. Che aria sana! Arriviamo nel paese natale di Papa Luciani (Canal d’Agordo) dove oltre alla sua casa c’è una bellissima via Crucis nel verde: le stazioni sono rocce bianche con targhe in bronzo. Si comincia a salire lungo una bella ciclabile nel bosco (con qualche rampa cementata!), raggiungiamo Falcade e poi Molino nella calma più totale. La seggiovia è chiusa per pausa pranzo, sono le 13 e allora la facciamo anche noi! In centro ci fermiamo al bar Genziana dove la gentilissima barista ci serve panino+speck+formaggio, una bella weiss e un sacchetto di ghiaccio per le mie botte… Ci sediamo nei tavolini all’aperto con l’unica compagnia di uno strepitoso sole! Non c’è un’anima viva in giro, o meglio, una c’è: è il signore del piano di sopra che, sentendo che avevo chiesto dove poter trovare delle fascette (su tre n’era rimasta integra una sola) ne porta 2 confezioni più la tenaglia!!!! Spettacolo, il n°1!!! Il McGiver si rimette all’opera mentre io entro ed esco dall’officina del tipo (lui non ha tempo perché deve lavare la macchina!) per procurare nastro e vite. Alla fine il Gianlu fa un lavoro d’artista. Ripartiamo non prima di aver ringraziato il tipo mille volte, avergli offerto il caffè e scattato una foto con lui. Raggiungiamo la seggiovia e… ci appoggiano le bici addosso, altroché gancio! Forse è il motivo dei soli 5€ del biglietto! Il Gianlu rimane veramente stupito, avvezzo com’è a frequentare impianti seri. Lungo il tragitto coccolo e bacio la mia Orange, anche lei è ferita, se lo merita! Arriviamo alle Buse e da qui prima breve discesa su forestale e poi bitume in salita verso il passo Valles affiancati da una stupenda vallata: ci stiamo riavvicinando alle Pale e si vede! Arriviamo al passo a 2000 m e giù in discesa sempre su asfalto nel bosco: qui è bello anche il bitume!!! Finita la discesa imbocchiamo la forestale della val Venegia: spettacolo, magia della natura! Costeggiamo il ruscello, gli escursionisti (una signora ci augura “buona strada!”, grande!), gli abeti, le mucche con il quale il Gianlu ha un gran feeling (una gli lecca il braccio!!!), la malga Venegia, i pascoli, la malga Venegiota e sullo sfondo un poster: le Pale!!! Il Gianlu è estasiato, io mi commuovo, mi sommergono i ricordi di quando da piccolo ci venivo con i miei. Finita la parte verde della valle, mano a mano che si sale, gli alberi cedono il passo alle rocce e sale lo stupore per il paesaggio. Io “siamo tornati sulla luna!”, Gianlu “Oh ma sembra che c’andiamo a sbattere contro!” (alle Pale).
Iniziano i tornanti preludio a Baita Segantini obbiettivo di giornata. Comincio ad arrancare sui sassi, mi fa male la schiena, il Gianlu mi consiglia di andare un po’ a piedi ed allentare le spalline dello zaino: che saggio! Mi riprendo, riparto, lui si è staccato nonostante continui a litigare con il reggisella: oltre al manico ha anche più gamba di me! Una curva poi un’altra, ma quando si arriva? Vedo una strada che sale a sinistra “no, si deve salire ancora?”. Tornante a sinistra, la vedo!!! Baita Segantini è la in fondo, non si sale più, sono arrivato!!! Il Gianlu è fermo in contemplazione, commosso, 50m prima, io non resisto, stringo il pugno destro e caccio un urlo liberatorio! Ce l’abbiamo fatta!!!! Ci diamo il cinque, ci abbracciamo, obbiettivo raggiunto nonostante tutte le sfighe!!!! SIAMO DEI GRANDI!!!
La baita è veramente bella, tutta in legno con un laghetto e un sacco di mucche davanti e le Pale dietro. Felici come due bimbi a Gardaland facciamo mille foto. L’aria è fredda, ci sono 10° e le nuvole coprono il sole. Piovono anche due gocce e così ci accomodiamo all’interno, molto accogliente. Se poi il panino fosse anche buono… fortunatamente ci consola la Franziskaner! Acquistati i gadget di rito (così, se qualcuno non ci crede, abbiamo le prove!) e indossato tutto quello che c’è nello zaino (sono le 18 e fa freschino…) partiamo per la discesa al passo Rolle. Strada bianca, poi il Gianlu non resiste e si lancia in un sigletrack scavato, in terra battuta e sassi: danza! Io, ovviamente, scendo a piedi! Arrivati al Rolle cerchiamo la mulattiera per il lago Colbricon, la troviamo, ma è vietata alle bici… azz… vietato? Ma se è larga come la fondovalle! Io sta legge trentina non la capisco, anche perché fino a tre anni fa era ciclabile, come indica la cartina Tabacco. Il Gianlu prova ad esplorarne un pezzo e viene raggiunto da un tipo in quad (con taniche di plastica piene di benzina!) che gli dice che li non può andarci. Balle del tipo “ci siamo persi”, “è l’unica strada per San Martino” non impietosiscono il tipo che alla domanda “mi sta dicendo che devo tornare indietro?” risponde “veda lei, è vietato!”. Dietro front e mi raggiunge un po’ incazzato. Si ritorna al Rolle, giù per i tornanti asfaltati (che bava!!!) e boi bel singletrack nel bosco dove pack, mi cede la biella sana! L’Orange non ne poteva più, giustamente e va bene così, ha fatto anche troppo! Altre fascette, il laccio dello zaino di Fabione (grazie ancora!!!) e gli ultimi 2,5km me li faccio a piedi. Il Gianlu scende e mi recupera con la macchina alle porte del paese. E’ fatta, ce l’abbiamo fatta, ci siamo riusciti, abbiamo letteralmente portato a casa un giro epico!!! Anche la signora Elena è contenta di vederci, è un po’ tardi, era in pensiero! Con sorrisi a 72 denti sistemiamo i cavalli e andiamo a farci una meritatissima doccia. L’affermazione del Gianlu “can, sento odore di cane morto!” ci convince a mettere il vestiario da mtb sul balcone. Sono le 20, usciamo a cena in una San Martino semi deserta e… la Strudelada non c’è più! Ma come, iniziava alle 16, è finita alle 16,30? Oh, siamo in montagna… Ci consoliamo alla Stube, bella birreria in legno dove plachiamo la fame con bruschetta, tagliere di affettato+formaggi e ottima birra alla spina (weiss e non filtrata): 30€ investiti benissimo! A tavola rivediamo il “film” di oggi, ancora ebbri, col sorriso stampato nonostante la stanchezza. Abbiamo terminato il giro nonostante caghetto/gufo/rotture/malfunzionamenti/cadute: un’impresa!!! Una bellissima overdose d’emozioni!!!

domenica 5 settembre 2010

Giro delle Pale di San Martino


Parto con Simo venerdi' pomeriggio... destinazione San Martino di Castrozza. Dopo un lungo viaggio arriviamo a destinazione. Ci settiamo nel Garni Villa Elena dove la signora Elena, la proprietaria, si dimostra subito cordiale e gentile. Sembra la nostra mamma. La camera e' pulita e bella grande. La vista sulle Pale di San Martino e' spettacolare. Usciamo, cena in ristorante dove prendiamo il piatto tipico... Polenta, Finferli, Salsiccia e Tosela. Accompagnamo il tutto da una bella Weiss. Per finire yogurt con mirtilli freschi. Nella notte vengo colpito da un virus intestinale... Incrocio le dita e spero che il giorno dopo migliori. Sabato mattina ci svegliamo presto. Colazione ottima e poi si parte. Prendiamo la cabinovia Colverde e poi la Funivia Rosetta che ci porta a 2700 (spesa totale 14 euro). La temperatura e' ottima e gli escursionisti ci fanno domande sul giro che andremo a fare. La vista da qui in cima e' qualcosa che sara' difficile dimenticare... sassi bianchi, le Pale, la strada militare che si snoda nell'altipiano... uno spettacolo. Si parte. Dopo pochi metri mi accorgo che il mio reggisella telescopico fa vuoto e si abbassa ogni tanto costringendomi da qui e per tutto il giro a tirarlo su ripetutamente.... Dopo appena 4 km sento Simone che comincia a urlare.... si e' rotto il braccetto della sospensione... e' disperato... vuole tornare indietro... fortunatamente ha con lui 3 fascette... lo guardo.. gli dico tranquillo... siamo qui... e il giro lo finiamo! Ripariamo al volo il braccetto, gli dico di chiudere la sospensione visto che da chiusa non va a forzare sul punto rotto e ripartiamo! Un bel mangia e bevi sulla strada militare ci fa guadagnare e perdere dislivello. Qualche tratto a piedi e poi si riparte. La strada divenda ad un certo punto piu' stretta con panorama verso la Val Di Gares... uno spettacolo. Lasciato il tratto con i sassi comincia uno spettacolare quanto divertende sentiero in terra battuta che, con una serie di tornanti, ci porta a Malga Campigat. Da qui comincia il tratto tecnico. Una serie interminabili di gradini di legno misti a tratti con roccia ci fanno mettere il piede a terra (e non solo... voliamo tutti e due in mezzo all'erba). Nel finale anche un bel tratto tecnicissimo con radici fortunatemente asciutte e percorribile nella sua quasi totalita' in sella! Una goduria! Perdiamo un po di dislivello in asfalto fino ad arrivare a Canale d'Agordo dove abbiamo il piacere di vedere la casa natale di Papa Luciani! Da qui parte una ciclabile con una serie di mangia e bevi che si fanno sentire sulle gambe passando di fianco a Falcade e arrivando cosi' a Molino. L'impianto che dovrebbe portarci alle Buse fa la pausa pranzo... decidiamo di mangiare qui a valle. Mentre siamo al bar si presenta il signore che abita sopra e che ha sentito che chiedevamo informazioni per alcune fascette.... dopo pochi minuti ci porta fascette, nastro isolante, tenaglie e un bullone! Ripariamo il braccetto rotto alla perfezione e ringraziamo il nostro salvatore! Saliamo sulla seggiovia dove, con nostra grande sorpresa, ci viene caricata la bike in braccio (spesa totale 5 euro a testa)! Arriviamo in cima e ci dirigiamo verso il Passo Valles seguendo prima il sentiero fuoristrada poi la strada asfaltata con zero traffico. Scendiamo su asfalto fino a Pian dei Casoni ed entriamo in Val Venegia. I miei ricordi tornano all'Engadina. La strada sale dolcemente passando di fianco a Malga Venegia e Malga Venegiotta. Le Pale davanti a noi sono maestose. Sembra una cartolina! Si sale sempre di piu' fino a scollinare a quota 2170.... Siamo a Baita Segantini. Da quando avevo visto le foto di questo luogo avevo sempre sognato di andarci... essere qui ci riempie di gioia... Simo lancia un urlo liberatorio... nei suoi occhi vedo la felicita' di chi ce l'ha fatta! Ci fermiamo a rifocillarci visto che c'e' una nuvola sopra di noi che fa cadere due gocce di pioggia... un panino speck e formaggio e una weiss e' quello che ci vuole (anche se sinceramente il panino non e' un granche'). L'aria e' cambiata.... ci vestiamo e ripartiamo. Abbiamo visto sulla cartina una variante che dovrebbe portarci al Lago Colbricon... proviamo a farla. Arriviamo all'imbocco del sentiero e un bel cartello di divieto alle bike si trova davanti a noi.... proviamo ad andare lo stesso. Vengo affiancato da un quad.... non se so una guardia forestale... o comunque uno del posto... mi redarguisce sul fatto che sono su un sentiero vietato (lui e' su un quad, senza casco e trasporta taniche di plastica piene di benzina.....). Provo a dirgli che ci siamo persi, che dobbiamo andare a San Martino e questa ci sembra l'unica via.... gli chiedo "mi sta dicendo che devo tornare indietro?"... e alla sua risposta "veda lei.... e' su un sentiero vietato"... decidiamo di girare le mtb e seguire la traccia originale. Risaliamo cosi' al Passo Rolle e da qui facciamo un paio di km in asfalto. Seguiamo quindi la traccia che si butta in un sentiero in mezzo ai prati evitando cosi' l'asfalto finale. A meno di 2 km dall'arrivo pero' la bike di Simo non ce la fa piu'... si rompe il pezzo buono del supporto e quindi siamo a piedi. Altro intervento al volo con la corda dello zaino di Fabione e almeno la ruota gira. Scendo velocemente a prendere la macchina e recupero Simo che, visto la poca distanza dall'arrivo, e' quasi arrivato! Una bella doccia e poi andiamo allo Stube dove ci spariamo una bruschetta con crema di funghi e prosciutto e a seguire un tagliere di salumi e formaggi. Il tutto seguito da due birre a testa! A tavola si susseguono i racconti dell'avventura che abbiamo appena passato. I problemi risolti, i panorami visti, le emozioni provate! Domenica mattina dopo una lauta colazione siamo saliti a piedi a Malga Ces, posto incantevole. Scendiamo giu' per il bosco e c'e' il tempo di bere un'aperitivo in centro a San Martino di Castrozza prima di partire. Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo a Molina di Fiemme a mangiare. Anche qui tutto perfetto! Un grazie a Simone che si e' rivelato un grande compagno di avventura, che malgrado la rottura non si e' perso d'animo e ha reso la giornata ancora piu' speciale. Per dovere di cronaca abbiamo percorso 58 km e il dislivello in salita "pedalato" e' stato di circa 1400 metri. Giro che sicuramente rifaro' perche' e' veramente stupendo. QUI LE FOTO