sabato 24 maggio 2014

Fobia Valpura Long Version

Oggi si va sulla sponda Bresciana del Lago di Garda. Destinazione Limone sul Garda. Dei 4 presenti (io, Gerry, Daniele ed Emiliano), sono l'unico ad aver gia' fatto questo giro. Parcheggiamo alle porte di Limone e verso le 10,30 siamo in sella. I primi 10 km li percorriamo su asfalto, sulla salita della mitica BikeXtreme, strada poco trafficata e con un bel panorama sul Lago e sul Monte Baldo. Lasciamo alle nostre spalle Tremosine e Vesio ed entriamo nella Valle di San Michele. Ci siamo gia' sciroppati 600 metri di dislivello. Lasciamo l'asfalto e cominciamo a salire, fortunatamente all'ombra. Il sentiero e' ben curato e largo. Arrivati a La Cocca giriamo a sinistra e il sentiero comincia a farsi via via piu' stretto, finche' oltrepassiamo la mitica galleria di roccia e siamo a Cima Mughera. Da qui in poi il singletrack diventa molto stretto ed esposto, pedalabile al 95%. Scattiamo foto a gogo cercando sempre di stare concentrati sulla pedalata. Sbagliare qui non e' consigliato. Il sentiero che porta a Bocca di Fobia e' famoso per la sua esposizione. Metro dopo metro arriviamo cosi' a Bocca di Fobia. Una sosta per la barretta e poi ci lanciamo in discesa. Il sentiero e' in ottimo stato, su fondo di terra nel sottobosco. Molto flow e divertente. Tornantini e passaggi semplici ci fanno divertire a gogo. Circa 3 km di discesa. Ed eccoci sull'asfalto. Bisogna risalire. Su asfalto. Ci aspettano 4 km e 400 metri di dislivello per raggiungere il Rifugio degli Alpini del Passo Nota. Riempiamo le sacche idriche in una fonte e continuiamo a salire. La gamba gira nonostante il dislivello cominci ad essere importante. Ecco il cartello del Passo Nota... ci siamo! Sosta obbligata al Rifugio per un panino e riprendere le forze e via. Gli ultimi 200 metri di dislivello. Ci dirigiamo verso il Cimitero Tedesco salendo sempre su forestale. 3 Tedeschi tentano di vincere il GPM... ma non ci arrendiamo. Ci piace vincere facile. Comincia la discesa su forestale... dobbiamo girare alla quinta galleria... ed eccoci. Il sentiero si vede a malapena... bisogna spingere a piedi. Circa 50 metri di dislivello. Ci siamo. Il cartello 102 Dalco e' davanti a noi. Cerco di capire da dove scendiamo ma non vedo nulla... solo il Lago la' sotto. Ci infiliamo le protezioni...sono 1200 metri di dislivello in 7 km... un bel salto... Si parte. Tengo l'ultima posizione. I primi tornanti sono un po' improbabili... meglio non rischiare. Il fondo e' molto mosso... abbiamo sgonfiato le gomme percio' scendiamo senza problemi. Passaggi tecnici a gogo. Adrenalina a mille. Lasciamo il 102 per infilarci sul 109 in prossimita' di un cancello. Qui il fondo diventa battuto, velocissimo. Uno spettacolo. Ci stiamo divertendo a nastro! Eccoci nel tratto franato che mi ricordavo... Qui con Enea e il Fasta avevamo riso anni fa perche' non si sapeva dove passare. Imbocchiamo il 123... Sentiero per me ignorante... nel senso che qui non ci vuole tecnica... ma ignoranza. Sassi smossi.... sembra di viaggiare sulle uova. Da ultimo comincio a passare prima Gerry, poi Emiliano ed infine Daniele. Il mio terreno preferito.... e la schiena e le braccia che non soffrono. Devo dire che sto bene! Arriviamo in fondo e guadiamo un paio di volte il Torrente Pura... i freni hanno lavorato un bel po... Qualche altro passaggio ostico da fare in sella ed eccoci finalmente sull'asfalto. E' proprio ora di dire finalmente. La discesa e' stata bella quanto dura! Le facce la dicono tutta. Un'inondazione di adrenalina scorre dentro di noi. Fantastico. Scendiamo a Limone per berci la meritata birra... adesso si puo'! Abbiamo percorso 41 km con 1950 metri di dislivello, un giro davvero stupendo. Sicuramente da rifare per l'ennesima volta! Ovviamente lo sconsiglio ai crosscountristi e a chi soffre di vertigini! QUI LE FOTO

domenica 18 maggio 2014

Val di Gresta e Maso Naranch

Oggi si va in Val di Gresta. Tommaso di GardaMtb ha pubblicato un video su un nuovo sentiero aperto in valle. Un giro di messaggi e nel giro di un giorno ho la traccia della discesa. Ora bisogna agganciarci una salita. Presenti stamattina io, Gerry, Mazzi, il Davo, Anatas e la Sammy. E' tanto che non pedalo con loro. Il meteo da bel tempo fino al tardo pomeriggio. Molto bene. Partiamo da Torbole e prendiamo la ciclabile del Sarca in direzione Arco. Ci sono gia' tanti turisti stranieri, la maggior parte bikers. Il Castello di Arco ci appare sulla nostra sinistra. Sempre bello. Arriviamo a Bolognano, facciamo rifornimento di acqua e poi via... si comincia a salire. Pochi metri in asfalto e poi comincia la forestale. In 15 km si guadagnano circa 1200 metri di dislivello. Una salita costante, fortunatamente all'ombra, con panorami sulla valle del Sarca. Metro dopo metro ci guadagnamo la salita... scollinando cosi' a Santa Barbara. Sosta obbligata alla fontana e poi riprendiamo in salita, prima su asfalto poi su sterrato, in mezzo a prati che formano una scacchiera. Stiamo conquistando il Monte Creino. Sulla cima, a 1280 metri, una croce bianca in una trincea... sotto di noi un dirupo altissimo. Di fronte il Monte Stivo. Ovunque ci sono trincee, bunker e postazioni militari. Il cartello procedere con attenzione all'inizio della discesa ci mette qualche dubbio. Nel video si parla di una discesa Flow. Partiamo e dopo pochi metri, sotto di noi, un dedalo di trincee. La sosta e' obbligata per visitare un po la zona. "Sul monte Creino (1.290 m) gli austro-ungarici realizzarono un osservatorio d’artiglieria dal quale si gode un panorama che spazia, a partire da est, dal monte Pasubio, allo Zugna, al gruppo del Carega, i Lessini, il monte Baldo, il lago di Garda, la Rocchetta, il Cadria, l’Adamello, la Presanella e il Gruppo del Brenta. Poco sotto la cima in una caverna era postata una batteria di obici da 10 cm; altre artiglierie a lunga gittata (che tiravano su Limone del Garda, sulle retrovie del Baldo e verso Ala) erano posizionate nei boschi a nord. Il Creino era parte della linea principale di difesa, per questo la zona era stata fortificata con trincee, dotate di ricoveri in roccia e depositi, che sbarravano la valle fino a congiungersi alle difese del monte Biaena. Grazie ai lavori degli alpini e del Comune di Ronzo Chienis è possibile visitare l’osservatorio, le postazioni di artiglieria in caverna e percorrere le trincee" (da www.trentinograndeguerra.it).
Comincia la discesa. Come descritta e' flow, con qualche tratto veloce, qualche tratto tecnico, tornantini e ripidoni. Il tutto su un terreno che non sembra neanche il tipico del "Garda". Non la solita sassaia... ma piu' un terreno simile al nostro appennino. Filiamo via lisci come l'olio. A quota 860 eccoci al Maso Naranch. Visto sul sito rende... dal vivo e' spettacolare. Occupiamo un tavolo fuori e, con commozione, scopriamo che hanno la Moretti Grand Cru... anzi.. hanno solo Birra Moretti! E qui gia' prende dei punti. In piu' i panini e i dolci sono ottimi. La vista panoramica sul lago e' la ciliegina sulla torta. Davvero un gran bel posto. Scambiamo due chiacchiere con il gestore che ci dice di aver fatto il sentiero... complimenti davvero. Ripartiamo in discesa tra ulivi, boschi e altri tratti ripidi dove frenare la bici e' un terno al lotto. Una goduria. Sbuchiamo sulla strada cementata e la mente malsana di Anatas ci porta su un single track in salita verso la parte finale del Serpent Trail... ovviamente la piu' ostica. Se fin qui era stato Flow... adesso comincia la Rock Session. Sassi smossi a gogo, passaggi tecnici e tornanti. Anatas e il Mazzi sono imprendibili, Gerry tenta di abbattere una pianta con la testa, il Davo fa un 360 con atterraggio sulla schiena mentre la Sammy ringrazia per la sorpresa finale. In qualche modo arriviamo tutti a Nago. Troppo ovvio fare l'asfalto fino a Torbole... quindi... Marmitte dei Giganti... ovvero PS4 della superenduro del Monte Baldo... E anche qui gradini, gradoni, tornanti, drop.. di tutto e di piu' Gerry ci regala un'altra emozione fortunatamente senza conseguenze... Direi un finale esplosivo! Il giro come lo abbiamo fatto noi e' di 32 km x 1350 metri di dislivello... c'e' gia' una variante pronta per allungarlo di 6,5 km e ulteriori 500 metri di dislivello... sia positivi che negativi ovviamente. Sicuramente da fare... Una gran bella giornata su sentieri nuovi in ottima compagnia. QUI LE FOTO. W NOI!

sabato 10 maggio 2014

Cengio... Buona la Seconda!

Oggi si torna sul Cengio. Sono stato qui a novembre insieme a Casarini. Decidiamo di seguire la traccia di Fabio Cavazzuti, fatta anche dalla Sammy e Anatas. Il giro crosscountry con una bella discesa freeride. Si parte. Presenti al via io, Emiliano, Daniele, Gerry, il Davo e Casarini. Cominciamo subito in salita... prima su asfalto e poi via... lungo la forestale. Mi metto in passo da chiacchiera con Daniele. Dietro seguono gli altri. Si sale con pendenza costante, all'ombra. La temperatura e' perfetta. Veniamo raggiunti da Emiliano. Stavolta mi metto in chiacchiera con lui... senza accorgercene stacchiamo Daniele. Pensando che sia con gli altri decidiamo di proseguire del nostro passo. L'interminabile quanto bella serie di tornanti ci porta ad incrociare la strada. Breve tratto su asfalto e poi via, nuovamente fuoristrada, verso l'arroccamento. Entriamo nella storia... Prima Guerra Mondiale. Per gli approfondimenti vi rimando QUI. Decidiamo di aspettare il resto della truppa nel Piazzale dei Granatieri. Beviamo una coca cola, mangiamo qualcosina, facciamo le foto alla statua del granatiere... e sbuca fuori Daniele! Credevamo fosse con gli altri... e invece non e' cosi'! Arriva anche Gerry, oggi non molto in forma causa influenza... E ovviamente ne approfittiamo per sfotterlo ;). Aspettiamo ancora ed ecco all'orizzonte sbucare Casarini... e dietro di lui il Davo. Sono cotti... I 17 km di salita e i 900 metri di dislivello hanno logorato la loro testa... e le loro gambe. Decidono cosi' di abbandonarci. Saliamo cosi' in cima all'arroccamento e ci facciamo il giro panoramico. Spettacolare come sempre! Foto a gogo. Torniamo al piazzale, salutiamo i nostri ex compagni di giro e noi procediamo verso il Forte Corbin. Una forestale in leggera discesa ci porta velocemente al Forte. Altre foto di rito e riprendiamo a pedalare. Su asfalto raggiungiamo Tresche Conca, il paese da dove eravamo partiti a novembre. La fontana degli Elfi e' secca... quindi si rabbocca al cimitero! Ora prendiamo una ciclabile che ricorda le dolomiti, ricavata seguendo il tracciato della ex ferrovia Rocchette/Asiago. E riprendiamo a salire... Verso il Monte Cucco e le vasche di Sunio. Gerry si e' ripreso (forse merito del panino di dimensioni disumane che si e' sparato al rifugio) e Daniele stringe i denti. Nella valle di fronte a noi scorgiamo i tornanti fatti nella prima salita. Il dislivello continua a salire... e finalmente siamo in cima! Comincia la discesa... nei prossimi 6 km dobbiamo perdere 1000 metri di dislivello... non sara' un'impresa facile. Inizio veloce su carraia poi un tratto un po "vai dove ti porta il cuore" in mezzo a un pratone cercando il sentiero CAI... che troviamo comunque subito. Ora cominica il bello... una serie interminabile di tornanti... alcuni fattibili e altri no (almeno da me), alcuni con sasso smosso altri su sentiero battuto... uno dopo l'altro... ci fanno danzare come ballerine ubriache. Io chiudo la fila... i tornanti non sono il mio forte... ma mi diverto come un matto. Qualche sosta per riprendere fiato e scattare le foto. Oltretutto i tornanti sono anche un po esposti... la valle e' la sotto... ma niente di pericoloso. Nella parte finale il sentiero diventa stretto e velocissimo, in mezzo al bosco, quasi in linea retta. una goduria! Arriviamo cosi' tutti integri a valle... un'ultimo sforzo per risalire a Caltrano, poche decine di metri di dislivello e siamo alle macchine. Il GPS registrera' 46 km e 1860 metri di dislivello. Davvero niente male. Direi che questo sia il giro top. Lunghezza e dislivello fattibili con pendenze mai troppo elevate. Peccato non aver finito il giro tutti insieme ma la giornata no puo' capitare a tutti. QUI LE FOTO. Come sempre grazie a Fabio Cavazzuti... il Pioniere della MTB moderna!

giovedì 8 maggio 2014

Giro serale San Polo

Spettacolare e divertentissima uscita dopolavoro in quel di San Polo d'Enza. Capitanati da Emiliano partiamo verso le 18,40. Siamo in tre visto che si presenta alla partenza anche Gerry. Dal parcheggio entriamo subito nella ciclabile parallela al fiume Enza. Arrivati a Ciano cominciamo a salire su asfalto verso Rossena (per guadagnare tempo) e per un breve tratto in fuoristrada. Con un buon passo ci dirigiamo verso Cavandola e da qui saliamo sul Monte Tesa. La salita sterrata ha un paio di punti che tirano ma tutto sommato si pedala. Stupendo vedere il sole tramontare da qui in cima. Siamo quasi a 700 metri di altitudine! Una breve quanto divertente discesa in singletrack ci riporta verso la strada asfaltata. Si prosegue poi su asfalto fino a Cerredolo de Coppi e qui, un bellissimo mangia e bevi in singletrack ci porta a Vercallo. Veramente un bel sentiero. Da Barazzone andiamo verso Costa del Sabbione, luoghi a me sconosciuti. La pietra di Bismantova appare sulla nostra sinistra. Emiliano e' fortunato ad abitare cosi' vicino alle colline! Una discesa praticamente dentro un torrente ci porta cosi' in prossimita' di Monchio delle Olle. L'ultima fatica della sera. Un paio di strappi non durissimi. Ci infiliamo nel bosco, seguendo un sentiero tutto sistemato, con curve, sponde, salti, ripidoni e rocce. Di tutto di piu'! Con la luce che comincia a calare si fa un po' fatica... ma l'adrenalina fa superare tutto! Saltiamo fuori sulla statale tra Currada e Cerezzola. La fame comincia a farsi sentire. Pedaliamo velocemente per toglierci dalla strada per circa 3 km... e poi via.. dentro la ciclabile. Una bagarre continua, continui rilanci a velocita' elevata, una lotta serrata! Un chilometro prima dell'arrivo decido che e' ora di tirare i remi in barca.. anche perche' non ho le gambe per tener dietro ai due cavalli da corsa. Loro vanno! Giungo cosi' in piadineria e trovo solo Emiliano... Gerry, preso dalla foga, non ha visto il bivio dell'arrivo... e ha tirato dritto! Spunta fuori dopo 5 minuti sorridendo! Ci siamo guadagnati la piadina e la birretta della serrata. Un bellissimo giro da ripetere visto la vicinanza al lavoro. Circa 37 km x 700 metri di dislivello. Niente male!

domenica 4 maggio 2014

Giro lungo su asfalto

Dopo aver passato la serata al Podere Elisa, alla festa delle "Birre Acide" e aver constatato che girare offroad con il Mazzi a Fanano sarebbe stato mortale vista la pioggia, ecco che mi sveglio e mi decido a partire. Ho in mente un giro lungo. Vediamo come la prendono le gambe. Splende il sole quindi si va! Parto direttamente da casa in sella alla Gt. Mi dirigo verso Sabbione e poi verso Le Due Maesta'. Da qui, seguo via settembrini fino ad Albinea. Entro nel Parco Fola e salgo verso i Cavazzoni. Incontro un sacco di ciclisti che stanno scendendo a valle. Io proseguo. Sento che la gamba gira quindi insisto. Regnano, San Giovanni in Querciola e via, verso Casina. Il cusna e il Cimone appaiono davanti a me in tutta la loro bellezza. Incrocio il cartello che indica il Lago del Tasso... e perche' no... deviazione. Scendo fino alle sponde del lago, foto di rito, barretta e via... si riparte. Da Casina salgo a Marola, poi giu' a Carpineti e via, verso Viano e successivamente Scandiano. Le gambe continuano a girare come un mulinello, manca la velocita' visto che la rapportatura della Gt porta un 36/11... ma comunque vado via bello allegro. Comincio ad aver fame... e voglia di gelato. Subito penso di fermarmi a Scandiano ma poi decido per Arceto. Nel caso la sosta mi bloccasse le gambe almeno sono piu' vicino a casa! Dopo una focaccina con gelato al cioccolato e yogurth riparto. Via, veloce verso casa! Rientro a casa dopo ben 4 ore e 45 minuti e 90 km percorsi! Se volevo fare un lungo... ci sono riuscito. Sto entrando in forma, non so quanto durera', ma al momento sto veramente bene! QUI LE FOTO

giovedì 1 maggio 2014

Granfondo Citta' del Garda

Oggi io ed Emiliano decidiamo per fare un po' di chilometri di XC. Vogliamo fare un giro un po' lungo, Emiliano deve allenarsi per fare la Dolomiti Superbike, io devo allenare un po' la resistenza. Visto il meteo infame dei giorni scorsi decidiamo per una garanzia... Garda. Per l'esattezza carichiamo la traccia della Granfondo Citta' del Garda 2014. Alle 10 siamo in sella e si parte. La prima salita come da copione e' su asfalto fino ad Albisano. Lasciamo l'asfalto e siamo costretti a scavalcare un cancello bello alto. Fortunatamente siamo in 2 e riusciamo nell'operazione. Saliamo fuoristrada ricongiungendoci alla sterrata del Luppia. Lasciamo il solito sentiero per fare un pezzo a me sconosciuto, con splendida vista sul Lago, incrociando il sentiero "murette di sotto". Un bel singletrack ci porta sul percorso del Pellegrino che seguiamo fin dopo Crero. Ora un tratto in salita ben poco pedalabile (sia per la pendenza che per la presenza di sassi smossi) ci porta in localita' Spighetta. Continuiamo a salire fino a San Zeno. Ci concediamo una breve sosta per una barretta al volo prima di riprendere a salire. Primo tratto su asfalto poi fuoristrada passando per Baitei e arrivando cosi' a Lumini. Da qui proseguiamo fuoristrada fino all'imbocco del giro del Belpo. Sta arrivando un temporale quindi decidiamo di fare un'altra sosta per rifocillarci. Scelta azzeccata visto che le nuvole passano via veloci facendo cadere solo qualche insignificante gocci di pioggia. Ripartiamo. Il giro del Belpo me lo ricordavo piu' duro. Meglio. Si vede che la gamba gira bene. Anche qui siamo costretti a scavalcare almeno tre recinzioni... Il proprietario del terreno si e' dato da fare ultimamente. Forse gli stanno antipatici i ciclisti. Finalmente arriviamo alla discesa. La pineta "umida" alza il livello di attenzione in discesa. Emiliano e' molto piu' sicuro di me. Io lo seguo con calma. Odio il viscido. Anche qui hanno aperto un sentiero nuovo e cosi' la discesa si fa ancora piu' interessante! Eccoci a Castion. Oltrepassiamo il golf club e si ricomincia a salire seguendo il percorso tabellato "J". Siamo nella Val Longa. Si sale entrando in un paesaggio che ci ricorda l'alto trentino. Sembra di essere in un alpeggio. Incredibile. E tra un mangia e bevi sbuchiamo fuori nuovamente ad Albisano, andando a prendere il sentiero che ci porta prima sul Lenzino e poi sul Monte Bandiera. La successiva discesa e' stata sistemata bene a modo. Anche il tratto finale che solitamente e' sempre scassato. Continuiamo il nostro giro attraverso la Valle dei Mulini. Poco prima della salita verso la Rocca incrociamo anche un gregge di pecore. Sono tantissime. Ripartiamo verso la Rocca ma, prima dello strappo al 15%, la traccia gira in discesa a sinistra... perdiamo quota... quindi sale il dislivello! La salita ci porta in localita' Baesse e da qui si continua verso la Rocca. Solito tratto nel bosco che porta in cima e le nostre fatiche sono praticamente finite. Da qui si scende verso Bardolino arrivando al cancello del Camping la Rocca. Siamo costretti anche qui a scavalcare il cancello chiuso. Entriamo dentro il camping e da qui via verso il Lungolago. Al primo bar ci fermiamo per farci una bella birretta accompagnata da un bel panino. Si fermano con noi anche due ragazzi di Parma con i quali abbiamo passato gli ultimi chilometri del giro. Arriviamo cosi' al parcheggio. Il GPS segna 61 km e 2000 metri di dislivello. Un bel giro e altri luoghi nuovi trovati in zona (roba da non credere). 5 ore e mezza di pedalata che sono trascorse via veloci, grazie anche alla compagnia di Emiliano e alle chiacchiere scambiate durante il giro. QUI LE FOTO