sabato 13 settembre 2014

Vigolana All Mounatin

Splendido giro intorno alla Vigolana. Presenti oggi io, Emiliano, Gerry e Casarini. Si parte da Vigolo Vattaro, un paese a me sconosciuto, appena fuori Trento. Oggi finalmente provo la mia bike nuova! Montiamo le bike e siamo pronti. Mi accorgo che il telescopico ha un centimetro di gioco... non si sistema... Alzo la sella di un centimetro e decido di partire. Avro' l'amortizzatore anche nella sella! Si parte. Lasciamo subito l'asfalto per cominciare a salire fuoristrada. Sulla nostra sinistra ecco apparire il Lago di Caldonazzo e sulla nostra destra la nostra meta... il Cornetto! Attraverso prati e forestali immerse nel bosco arriviamo in prossimita' del Rifugio Paludei. Decidiamo di non fermarci e proseguiamo. La salita e' a tratti dolce e a tratti cattiva. Ma la gamba gira bene. La giornata poi e' splendida. Le poche nuvole lasciano ben presto il posto ad un cielo azzurrisimo e una temperatura perfetta. Incrociamo la strada poco prima del Passo della Fricca e facciamo una breve sosta ristoratrice. Poche centinaia di metri sulla strada principale ed eccoci catapultati su una vecchia strada panoramica. Attraversiamo gallerie scavate nella roccia, sembra di essere sulla Ponale. Emiliano mi dice che gli sembra di essere in un film. Il posto e' davvero suggestivo. C'e' anche una piccola cascata. In localita' Morganti la strada comincia ad impennarsi... La strada comincia a salire sempre di piu', in mezzo al bosco. A quota 1700 sbuchiamo in un pratone. Da qui fino alla vetta di pedalabile c'e' poco. Qualche breve tratto ma poca roba. Sono circa 1,7 km dove si guadagnano 300 metri di dislivello. Gerry ha male ai piedi quindi decido di salire a piedi con lui e fare due chiacchiere. Cosi' non pensa al dolore e sale senza problemi. Emiliano e Casarini sono piu' indietro. Decidiamo di attenderli in cima. Qualche escursionista a piedi ci guarda salire spingendo le bike, a tratti in spalla. Vedo la vetta avvicinarsi sul mio gps. Siamo all'anticima del Cornetto. Quota 2000. Lasciamo le bike su un lato del sentiero e saliamo a piedi. Un monumento fatto con un paio di sci argentati splende al sole. Sulla cima due costruzioni semicircolari indicano tutte le montagne. Il panorama a 360° e' da film. Aspettiamo l'arrivo dei nostri compagni di merenda che non tarda. Eccoli sbucare. Rimango estasiato a guardarmi intorno... Credo uno dei panorami piu' belli che ho visto per profondita' e per completezza. Si riparte. Ora dobbiamo affrontare un sentiero che taglia la montagna, abbastanza stretto e discretamente esposto. Un bel saliscendi. Davvero spettacolare! Continuiamo a scendere per circa 3 km su questo sentierino e poi giu' nei campi e su forestale fino ad arrivare a Malga Palazzo. I miei ricordi vanno a quando ho fatto la Scanuppia, la salita piu' dura d'Europa che sbuca proprio qui! Bei tempi! Dopo una breve sosta in una Malga per fare acqua si ricomincia a salire. L'ultimo strappo fino al Sass dell'Aquila. La salita su forestale lascia il posto ad un'altro singletrack con panorama sulla Valle.... Un bel tratto in piano in quota. Comincia la discesa. Un numero imprecisato di tornanti, da quelli strettissimi e infattibili (almeno per me), a quelli piu' semplici. Uno spasso. Scendiamo senza sosta fino a raggiungere il Fort dos Fornas. Da qui altra serie di tornanti e poi il misfatto... Non vediamo un bivio (anche nelle mappe il sentiero non e' segnato) e continuiamo a scendere seguendo il 446. Quando ce ne accorgiamo abbiamo gia' perso 100 metri di dislivello... Inutile risalire a piedi. Una breve occhiata alla cartina e decidiamo di trovare una via secondaria. Ci costera' almeno 100 metri di dislivello in piu', forse anche 150, che si vanno ad aggiungere al dislivello importante gia' superato. Risaliamo su asfalto, prima sulla strada principale e poi su una via secondaria. Qui ci sono vigneti e campi di mele... Decidiamo per uno spuntino in sella. L'uva e' dolcissima e le mele ottime! Un po di benzina per finire il giro ci vuole! Giungiamo finalmente alla macchina, dopo aver percorso 48 km e 2270 metri di dislivello. Un giro sicuramente non semplice, non adatto a chi non ha un po di spirito di sacrificio (la bici si spinge per quasi un'ora), ma che per me e' stato appagante. E la discesa dal Cornetto e' di quelle che si ricordano! QUI LE FOTO

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