domenica 27 novembre 2011

Il Carega da Giazza


Oggi grazie al sempre mitico Mazzi, con la complicita' di Anatas optiamo per salire sul Carega, catena montuosa alle spalle di Verona, denominata anche "Le Piccole Dolomiti". Sono gia' stato su queste cime ma salendo dall'altro versante, giro molto duro con un'ora di spinta. La nebbia ci accompagna fino a Verona, poi fortunatamente spunta uno splendido sole. Oggi, le temperature, toccheranno i 16 gradi a quota 1900! 27 Novembre 2011... sicuramente da ricordare! Presenti questa volta io, Casarein, Emiliano, Mazzi e la Mirella. Ci raggiungono alla partenza anche Anatas e la Samanta. Decidiamo di salire un po piu' in alto evitando l'asfalto. Parcheggiamo un paio di chilometri prima del Rifugio Revolto e siamo in sella. La strada militare sale sempre costante regalando panorami mozzafiato su tutta la catena. Il caldo si fa sentire. Anatas scopre di non avere la memory card nella digitale... gli cedo la mia molto volentieri visto che oltre che essere un gran biker e' anche un gran fotografo! Superiamo il Rifugio Pertica e man mano che saliamo cominciamo ad intravedere il rifugio Scalorbi e in cima alla montagna anche il Fraccaroli. Saliamo fino a sfiorare i 1900, riusciamo anche a fare 100 metri pestando la neve. Dietro di noi il Carega, davanti a noi i Lessini... E addirittura la Laguna di Venezia. Non sappiamo dove guardare. La prima discesa, mortale direi un bel po, ci porta al passo di Lora. Da qui intravediamo le Pale di San Martino. Scopriamo anche che in Veneto c'e' il divieto di transito alle mountain bike... da anni... e ci chiediamo... ma scriverlo da qualche parte? E continuiamo a chiederci... che danno possono fare le mountain bike rispetto alle piogge, alla neve e soprattutto siamo sicuri che gli escursionisti siano tutte persone civili??? Osservando cartacce di ogni genere che incontro nei sentieri direi di no... non c'e' rispetto per la montagna... che dire... una battaglia che va avanti da anni... forse perche' noi bikers non portiamo abbastanza soldi... mah... Torniamo a noi. Dopo essere sopravvissuti alla discesa mortale ricominciamo a salire. Ci toccano una ventina di minuti di spinta, tra qualche pedalata e qualche spinta a piedi. Anatas fora, gli esplode la forcella, io finisco le pastiglie dei freni e fortunatamente ne ho un'altro paio... qualche caduta senza conseguenza... e continuiamo la nostra discesa. Tecnica ma splendida. Tornanti a non finire, passaggi tecnici, un punto dove in mezzo al bosco giochiamo con le traiettorie tutti in fila. Uno spettacolo. Soprattutto vedere Anatas con quale facilita' mette la bici dove vuole... e aveva la front... Chiude tornanti strettissimi, passa ovunque senza paura... e con lui anche Mazzi... che dire... CHAPEAU! Arriviamo cosi' a Giazza e, mentre Mazzi e Anatas vanno a recuperare il furgone, Emiliano li segue in bici (Ec Fisic)... mentre noi ci fermiamo al bar a berci la meritata birra. Grandissima giornata anche oggi... QUI LE FOTO... non mie ma di Anatas.
Anche stavolta mitica cena a casa del Mazzi! W NOI!

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