lunedì 9 giugno 2008

Bardonecchia Mountain Classic raccontata dal mitico "Omar cusna68"

Ieri a Bardonecchia pioveva, come ha fatto ininterrottamente negli ultimi 2 mesi, ben lontano dall'idea di mountainbike sorridenti nei prati soleggiati che si vede nei depliant...
Però c'è la gara da fare, vale per il Prestigio, se non fosse per quello sarebbe una giornata da stare davanti al camino acceso.
Come ci vestiamo? Dobbiamo arrivare a 2300 mt, farà molto freddo, poi c'è la discesa, saremo bagnati...
Partenza, fa freddo, tutti che scherzano per smorzare la tensione e non farsi domande esistenziali, oggi mi sa che non siano concorrenti, ma compagni di avventura/sventura, oggi niente cronometro, la vittoria è arrivare. Pronti via!
Dopo 100 metri nel prato, anzi nella ploccia di Campo Smith sei già color terra, tutt'uno con la bici, finalmente comincia l'asfalto, ma si rivela peggio perchè la pioggia abbondante forma rigagnoli d'acqua e pozzanghere, dopo 1 km sento già le rane nelle scarpe, dopo 2 sogno già la doccia calda. Inizia la salita, pian piano mi scaldo e mi chiedo come sarà in alto, ma già dopo pochi km iniziano i ritiri, tra i bikers che ritornano riconosco qualche prò, vedere gente che scende intorpidita mentre sali non è incoraggiante...
Inizia lo sterrato, me lo aspettavo peggio, false illusioni. La salita è lunga, per fortuna che a metà spiana un po' così posso riprendere fiato. E invece no! Il tratto piano è una strada di terra, che la pioggia ed il passaggio dei bikers che ti hanno preceduto ha trasformato in un inferno di fango e pozze d'acqua, acqua sopra ed acqua sotto, e giù fino ai mozzi, ma ormai non ci faccio più caso. Faccio caso invece ai rumori sinistri della catena, iniziano i risucchi, merda! è troppo presto, non siamo nemmeno a metà gara, così non ci arrivo in fondo!
Finalmente il primo ristoro, prendo una bottiglia d'acqua e lavo catena e corone, sembra andare meglio. Continua a piovere, fa freddo, chi riesce si rifugia nelle auto dei soccorritori per scaldarsi. Riprende la salita, il fondo è una poltiglia scivolosa che ti richiede molta fatica, un biker a piedi mi sorpassa, ma voglio continuare a pedalare. Guardo l'altimetro, ormai dovremmo essere in cima, ma lo capisco anche dalla neve che comincia a cadere, ci mancava solo questo! Mi guardo intorno, solo nuvole e grigio e montagne, la valle di sotto è coperta dalle nuvole, peccato, questo paesaggio col sole sarebbe stupendo. Finalmente inizia la discesa, ma è molto scivolosa e rovinata dagli scoli d'acqua, non sento più le dita delle mani e frenare diventa difficile, sorrido tra me e me pensando che così andrò più forte, ma in realtà comincio a preoccuparmi, ed intanto faccio lo slalom tra i bikers che scendono a passo d'uomo o addirittura a piedi! Segue un falsopiano divertente, di cui ricordo solo fango e fiumi di acqua da guadare, in fondo il Montello non è stato poi così male... Riprende la discesa, su asfalto viscido, sento freddo e comincio a tremare, rimpiango la salita, ma finalmente arrivo in piano e riprendo a pedalare agile per scaldarmi.
Oggi ho provato di tutto, o almeno così credo finchè arrivo al termine di una strada e vedo un vigile che blocca il percorso, non capisco dove proseguire, ed allora lui mi dice "Dentro al canale"! Dentro al canale? Ma siamo matti? E se mi bagno? Il canale in questione si rivela un fosso di acqua che costeggia la provinciale, poi un cartello dice "Bici in spalla" e si infila in un tunnel sotto la strada, mi sento un topo di fogna, ma ormai ho deciso per oggi di non farmi più domande. Esco dal tunnel e mi vedo davanti un muro di fango pieno di bikers a carponi che imprecano trascinando in su le bici, pochi metri ma micidiali, mi sembra un girone dantesco, mi unisco al gruppo ed alle imprecazioni.
Finalmente si può riprendere a pedalare, la pioggia continua, ma almeno le dita hanno ripreso vigore, comincia l'ultima salita che l'organizzazione ha fortunatamente accorciato, il fondo è in sintonia con i precedenti, i pochi bikers rimasti intorno a me si trascinano ormai, bagnati e sporchi, poi la catena riprende i suoi lamenti ancora più acuti, risucchia in continuazione, ma ormai mancano solo 10 km, speriamo che non mi abbandoni proprio ora. Un soccorritore vedendoci arrivare ci fa coraggio e ci dice che manca solo 1 km, non mi tornano i conti, ma sono contento; scoprirò poi che l'organizzazione ha ulteriormente tagliato il percorso per ragioni di sicurezza.
Il tracciato prosegue con saliscendi in sottobosco, fango e radici, poi l'ultima discesa verso il traguardo: un prato in contropendenza, ma è come un telo saponato, ed i bikers davanti uno dopo l'altro cadono a terra, in un qualche modo mi tengo in piedi, ma negli ultimi 300 metri cado anche io due volte. Finalmente lo striscione d'arrivo, ancora sotto la pioggia, ce l'ho fatta!
Un tè caldo al ristoro, poi via verso la doccia che fortunatamente è calda, nelle ultime 3 ore non ho pensato ad altro!
Cosa non si fa per il Prestigio, anche questa è andata!

P.S: al pasta party è uscito un sole meraviglioso!

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