sabato 7 giugno 2014

Valvestino 4 anni dopo

Oggi, dopo ben 4 anni, si torna in Valvestino. Ricordo il giro come un giro duro, con tanto dislivello e con una salita infinita. Mi ricordo bene. Presenti oggi io, Gerry, Emiliano e Filippo. Quest'ultimo pero' lascera' l'allegra brigata in localita' Denai molto probabilmente per una crisi di fame. Torniamo a noi. Tanta la strada per arrivare a Molino Bollone. Parcheggiamo al ristorantino sperduto nella valle e si parte. La giornata e' molto calda e c'e' foschia. Saliamo su asfalto fino a Bollone e da qui cominciamo subito fuoristrada con un bellissimo quanto velocissimo singletrack a mezzacosta con qualche mangia e bevi per poi finire giu' nel Torrente Valle di Bode con il suo antico mulino in restauro. Si ricomincia a salire verso Vico, bel paesino pieno di affreschi sui muri delle case. Foto di rito e via... su strada asfaltata con zero traffico proseguiamo il nostro tour. Ci aspettano altri 25 km di salita, interrotti un paio di volte da brevi discese du strade forestali. Passiamo i Fienili di Rest e la localita' Denai dove Filippo ci abbandona. Le rampe cementate (che mi ricordavo benissimo) lasciano spazio alla terra...Il panorama intorno a noi e' spettacolare. Come gia' detto anni fa, la salita e' un misto tra quella che va al Passo Nota e quella che sale al Tremalzo. La vecchia strada militare ci porta cosi' a Bocca di Caplone. Qui le grotte scavate nella roccia ci ricordano che si e' combattuto pesantemente durante la guerra. Siamo in quota. Qualche lingua di neve e' rimasta nelle zone d'ombra ed ecco, davanti a noi, spuntar fuori Malga Tombea. Decidiamo per salire sulla cima visto la giornata. Lasciamo le bici giu' e saliamo a piedi. Circa 80 metri di dislivello ed eccoci alla costruzione con le barrette indicanti le montagne. Peccato per la foschia. Si vede l'ombra del Pizzocolo, la Catena del Baldo, non si vede il Lago di Garda. Anche qui foto di rito e poi giu'. Inizia la discesa verso il Rigugio Cima Rest. Primo tratto un vai dove ti porta il cuore lungo il prato poi ecco il sentiero. Tratti tecnici alternati a tratti velocissimi. E sotto di noi ecco il Rifugio. Cominciamo ad essere stanchini... ci siamo sciroppati gia' 2000 metri di dislivello. Meglio fare "benzina". Il piatto freddo costituito da salumi e formaggi locali e' la ciliegina sulla torta. Una birretta fresca va giu' che e' un piacere. E' ora di ripartire. Nel frattempo Filippo ci avverte che e' arrivato alla macchina. Per me inizia il tratto nuovo del giro. 4 anni fa, seguendo una traccia di Anatas, avevamo tribolato non poco per arrivare a valle, con un continuo saliscendi spaccagambe fino praticamente sopra il parcheggio. Oggi invece scendiamo dalla Valle del Droanello. Il sentiero e' subito bello largo per poi stringersi e guadare il fiume almeno 5 o 6 volte. Ovviamente a piedi per non rischiare il bagno. Ripartiamo nuovamente su sentiero pedalabile e ci aspettano anche 3 strappetti, fortunatamente non lunghissimi e comunque pedalabili al 98% (Emiliano veramente se li pedala tutti.... che dire.. chapeau).Come tutte le cose belle... peccato che durano poco. Eccoci su una strada forestale in leggera discesa che ci porta fino all'asfalto. Gli ultimi 500 metri costeggiando il Lago di Valvestino ci riportano al parcheggio. Percorsi 51 km con 2100 metri di dislivello. Gran giro. Ripensando a 4 anni fa forse e' meglio scendere dall'altra parte. Si tribola un bel po ma si evita la forestale finale che comunque ci sta. QUI LE FOTO

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