sabato 28 giugno 2014

Tremalzo Hard Tour

Oggi partiamo per la conquista del Tremalzo. E' il battesimo di Gerry... non e' mai stato su in cima. Visto l'evolversi della situazione del mio cerchio (lasciato 4 giorni in negozio per sostituire due raggi e non e' stato nemmeno preso in considerazione) decido di prendere a noleggio una mtb. Durante il viaggio in autostrada troviamo pioggia a gogo... ma continuiamo a crederci. Arriviamo a Riva. Intorno a noi turisti stranieri in giro in mtb. Ci convinciamo del tutto. Un rapido sguardo verso la nostra meta e le nuvole sembrano aprirsi. Vado da GardaonBike e noleggio una Cannondale RZ da 120. Nel frattempo lascio anche il mio cerchio da sistemare. Alle 10 siamo in sella. Gia' dalle prime pedalate sento che la bici calza a pennello. La Ponale come sempre e' uno spettacolo. Saliamo con un buon passo ed entriamo cosi' in Val di Ledro. Lungo la ciclabile incrociamo un gruppo di ragazzini che scendono verso Riva... l'ultima ragazza prende paura in discesa, si attacca al freno anteriore e il gioco e' fatto... Vola per terra a pelle d'orso e comincia a lamentarsi piangendo. E' straniera, molto probabilmente tedesca. Cercando di parlare in inglese mi chiede di tenergli in alto le gambe perche' ha preso una botta nello sterno ed e' senza fiato. In meno di dieci minuti si riprende fortunatamente senza conseguenze. Un grosso spavento niente di piu' Ripartiamo verso Ledro, stada ormai fatta decine di volte. Oltrepassiamo il lago e appena entriamo nel bosco abbiamo un incontro ravvicinato con un capriolo. Stupendo. Cominciamo la salita verso Bocca dei Fortini. Continuiamo a tenere un buon passo lasciandoci alle spalle una dopo l'altra tutte le rampe cementate. Arriviamo al Passo Nota dopo 2 ore e 15 minuti di pedalata. Niente male. Sosta obbligata per il panino allo speck e formaggio e una coca cola. Il meteo verso la cima non promette nulla di buono... Cielo grigio scuro... Incrociamo le dita. Ci infiliamo l'antipioggia perche' vengono giu' due gocce... ma ecco che si alza un leggero venticello... che pian piano spazza via le nuvole. Dopo 3 curve siamo costretti a fermarci per spogliarci! Le due gocce erano proprio due di numero... Mi metto a ruota di Gerry facendogli fare il suo passo. Incredibilmente non faccio fatica. Tornante dopo tornante guadagnamo quota, avvicinandoci sempre di piu' alla meta. Le nuvole che passano veloci rendono la salita piu' mistica... alle volte siamo avvolti dalle nuvole e dopo pochi metri spunta il sole regalandoci scorci sulla salita appena fatta e sulla valle. Gerry comincia ad avere qualche acciacco ma stringe i denti e tira dritto! A pochi metri dalla cima incontriamo un biker straniero... che sta scendendo con una bici da ciclocross! Con il mio inglese maccheronico gli dico che lui e' Il Re del Tremalzo! Ecco la galleria... il famoso Buco Nero! Siamo in cima. Foto di rito con Gerry, scambiamo due parole con altri tre tedeschi che sono in cima e poi via verso il Rifugio Garda che e' incredibilmente vuoto. Solitamente qui ci sono tanti bikers... ma si vede che la giornata ha invogliato poca gente a salire. Ci beviamo una seconda coca cola e ripartiamo subito. Lasciamo la strada asfaltata e andiamo a Bocca Caset. Proseguiamo sul 456, il bellissimo single track che porta a San Martino, in condizioni perfette. L'ultima volta che ero passato di qui c'erano un sacco di alberi caduti. Stavolta nemmeno l'ombra. Il terreno e' un po umido e le gomme fanno quello che possono. Ma ripensando a come pioveva stamattina ci sta andando anche troppo bene! Scendiamo fino alla chiesetta di San Martino, poi ancora giu' con una splendida visuale sul Lago di Ledro fino ad incrociare la strada cementata. Qui decidiamo di seguire la variante di SuperAsh che ci fa risalire di circa 100 metri di dislivello. Una bella strada pedalabile che poi diventa un sentiero nel bosco, un paio di passaggi a piedi (parliamo di una decina di metri) e poi giu', per un sentiero che a tratti segue il letto di un torrente, a tratti e' veloce e nel finale diventa freeride! Sicuramente da rifare asciutto. Ne vale davvero la pena. Eccoci di nuovo al Lago di Ledro... Le sorprese non sono ancora finite! Una salitella ci fa guadagnare altri 80 metri di dislivello poi giu' su asfalto fino alle Palafitte. Decido di far fare a Gerry il giro completo.. con la variante Rock 'n Roll di Legos che mi aveva insegnato Enea. Sentiero che parte tranquillo per poi trasformarsi in un Rock Garden dove bisogna lasciar correre! Ultimo tratto di ciclabile e poi via... ultima variante spaccabraccia dove 4 pedoni ci guardano come se fossimo pazzi. E siamo di nuovo sulla Ponale. Rientro in tutta calma gustandoci il percorso e un bel gelato finale con una bella birretta fresca. Incredibilmente siamo riusciti a fare tutto il giro senza prendere pioggia! A fine giro il gps ha registrato 57 km x 2300 metri di dislivello. La Cannondale rimane sempre un gran mezzo! Sensazioni ottime. QUI LE FOTO DEL GIRO

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