martedì 17 febbraio 2015

Garda Infrasettimanale

Visto le ferie da smaltire e la giornata soleggiata, oggi si va in mtb. Dopo un giro di messaggi, Fabio mi risponde. Non saro' da solo. Decidiamo per il Garda che solitamente e' sempre una garanzia. Partiamo da Pesina, piccolo paese vicino Caprino. Visto che il giro che vogliamo fare e' piuttosto lungo saliamo su asfalto fino a Prada. Inizio della salita con strappo mortale poi piano piano si fa piu' dolce. La strada e' la classica che sale da Rubiana. Fiancheggiamo il Belpo, raggiungiamo Lumini poi Prada Bassa. La giornata e' splendida, cielo azzurro e assenza di foschia. Il Lago ci regala un panorama sempre stupendo. Sulla nostra destra il Baldo appare completamente bianco. Imbocchiamo la prima discesa. il sentiero 655. Pochi centimetri di neve nella parte iniziale che via via spariscono. Il fondo tiene alla perfezione. I sassi fermi ci consentono di tenere un buon passo. In localita' Le Ca' ci fermiamo per fare due foto. Da qui a Campi la discesa la conosco. E' la classica che scende dalla Tenuta dei Cervi. Arrivati a Campi prendiamo un paio di sentieri di trasferimento veramente belli. In poco tempo siamo a Castello di Brenzone. Ora comincia la salita di Punta Veleno. L'ho gia' fatta il 30 dicembre oltretutto con la neve, quindi so come prenderla. Saliamo con calma e dopo circa un'oretta abbiamo gia' oltrepassato la meta' della fatica. A tre km dall'arrivo pero' ecco l'amara sorpresa. L'asfalto comincia a essere coperto di neve... sempre di piu'. Oltretutto una neve non pedalabile. Le impronte di due ciaspolatori passati prima di noi ci aiutano un po' nella salita. Presto spariscono anche quelle, quindi si avanza dentro la neve. Cerco di caricarmi la bici in spalla, poi di trascinarla, mentre il freddo comincia ad inchiodarmi le gambe. Sempre di piu'. Quando ormai la pendenza e' nulla e a meno di due km dall'arrivo Fabio vede sulle sue mappe un sentiero che scende verso valle. Decidiamo di prenderlo. Inutile proseguire, anche se siamo a 1120 metri di altitudine e l'altezza della neve ormai non dovrebbe peggiorare. Ma quella a terra e' gia' abbastanza ed e' troppo tempo che spingiamo a piedi. I primi metri siamo costretti a spingere anche in discesa, poi, man mano che scendiamo di altitudine, cominciamo a scendere in sella, zigzagando dentro la neve. Fortunatamente il sentiero e' abbastanza pulito e non troviamo intoppi. Addirittura appare un camoscio davanti a noi. Probabilmente una allucinazione... ma le impronte in terra sono tante e questa zona e' molto popolata. E un gran passaggio di "umani" non deve esserci. Scivolo in discesa e cado. Faccio un attimo di reset mentale, tiro fiato e riparto. Fare una discesa quando le gambe non rispondono non e' il massimo... ma stringo i denti. Anche perche' comunqua abbiamo gia' fatto oltre 1900 metri di dislivello! Arriviamo all'oratorio di Sant'Antonio delle Pontare. Facciamo acqua e decidiamo il da farsi. Purtroppo siamo dall'altra parte del monte, quindi per raggiungere la macchina c'e' da risalire. Inizialmente penso di fare la gardesana e poi farmi recuperare in macchina, poi Fabio mi convince. Da Campi c'e' una strada asfaltata che sale senza troppi strappi fino a San Zeno. E' la panoramica. Sono comunque 450 metri di dislivello almeno. Cominciamo a salire. Le gambe fanno meno male ma comunque la stanchezza comincia a farsi sentire. Un paio di chilometri prima di San Zeno do via libera a Fabio. di fare una discesa Freeride in queste condizioni non me la sento quindi decido di arrivare a San Zeno per scendere in asfalto. Anche perche' per prendere la discesa del Belpo ci sarebbero da fare ulteriori 150 metri di dislivello. Ci separiamo. Si alza sui pedali e va. Che gamba. E' spaventoso! Io continuo a salire del mio passo, controllando le distanze sul GPS. Vedo il punto piu' alto sempre piu' vicino... Ecco il cartello di San Zeno. Ci sono. Mi fermo, mi metto l'antivento e parto. Suona il telefono, e' Fabio che mi dice che e' a un km da Lumini. Forse arrivo giu' a valle prima io. Seguo le indicazioni in discesa per Castion, prendo velocita' e anche un po di freddo. Ma non mi interessa. Ho fame e so che ormai e' fatta. In poco tempo arrivo alla macchina! Fabio deve ancora arrivare. Do un'occhiata al gps... 49 km X 2340 metri di dislivello. Capisco perche' mi sento un po stanco! Tempo di smontare le ruote e caricare la bici in macchina ed ecco arrivare Fabio che si e' fatto anche l'ultima discesa Freeride. Complimenti! Ci cambiamo, andiamo al bar del paesino dove ci rifocilliamo con birra artigianale e alette di pollo con patatine fritte. Il top. Un grazie a Fabio per la compagnia e per la pazienza :) . QUI LE FOTO

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