mercoledì 8 settembre 2010

Il Giro delle Pale raccontato da Simo!


04 SETTEMBRE 2010 – PALE DI SAN MARTINO – GIRO EPICO by Gianlu&Simo – CHE SPETTACOLO!!!
Non so da dove cominciare, anzi, si, dal Gianlu: gran signore e non solo della mtb. Mi ha permesso di realizzare un sogno in un weekend strepitoso. E dire che fino a venerdi avevamo condiviso un’escursione (con altre 15 persone), una cena nel 2008 e qualche chiacchiera sul forum: impensabile il livello di feeling raggiunto immediatamente! GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE!!!
Ore 6,30 sono già sveglio, pronto, dopo una notte passata tra un pisolo e un ripasso di cosa mettere nello zaino (a proposito, grazie mille a Fabione per il prestito! Se il giro è andato da Dio è anche merito suo!). Sono carichissimo, sogno questo giro da un anno e mezzo!
Ore 7,00 sveglia: dal balcone si vedono la funivia e le cime delle Pale= SOLE!!!! Il Gianlu ha avuto un nottata movimentata, sul cesso, speriamo tenga botta! Al limite c’è pieno di boschi…
Ore 8,00 colazione (veramente buona, soprattutto lo speck!).
Ore 8,30 gufata del taxista, tale Jhon 55 travel, che mi lascia il biglietto da visita “se vi succede qualcosa…” : alla faccia della macumba!!!
ore 9,00 si parte. Due pedalate in centro per raggiungere gli impianti, prima bidonvia fino a Col Verde e poi funivia fino al Rosetta (10€ totali!!!), attorniati dalla curiosità degli escursionisti (“ma quanto costa una bici così?”) ci sentiamo un po’ dei marziani. All’uscita della stazione della funivia, lo spettacolo!!! Veniamo quasi storditi dalla bellezza dell’altopiano roccioso bianco inondato dalla luce del sole, rimango letteralmente e bocca aperta! WOW, CHE SPETTACOLO!!!! Un’immagine che rimarrà impressa per molto tempo nella memoria. Questo paesaggio lunare è incredibile, con la strada militare che sembra un serpente ed il rifugio Pedrotti in lontananza. Talmente incredibile che non ci decidiamo a partire tra una foto e una “mangiata con gli occhi” del panorama! Il Gianlu fa 2 metri e gli si abbassa il KS: da qui a fine giro lo alzerà (in salita, rimanendo in sella) almeno cento volte: gli è venuto un braccio tipo incredibile Hulk! Mi decido anch’io, ma sono talmente emozionato che affronto le prime due curve sicuro come un bimbo con la bici del papà! La tipa del bar avrà pensato: “ma induval chilò?”. Mi fermo, mi concentro e riparto. Una goduria scendere su un manto di roccia ferma e senza aver faticato prima! Raggiungo il Gianlu, gli occhi brillano, si va. Al km 6 (funivia compresa…) pack! Perdo una vite e mi si rompe una biella della sospensione: nooooo! Non adesso! Noooo! L’avrò urlato mille volte. Il sogno infranto come un vetro colpito da una sassata. Il Gianlu mi dice di raggiungerlo, neanche l’ascolto, sono disperato, già mi vedo tornare alla funivia a piedi in un mare di lacrime. Nooo! Il Gianlu arriva mi tranquillizza, mi fa ragionare, “Gianlu ho delle fascette” e lui, McGiver, si mette all’opera, chiudiamo l’ammo e ripartiamo. Voto 11 a questo grande uomo!!! Senza la sua esperienza-calma oggi non saprei cosa raccontare. Non resisto, lo abbraccio! GRAZIE ANCORA GIAN!!!! Ripartiamo in picchiata, ho una front, ma anche così l’Orange lavora da Dio! Roccia, roccia e strapiombi, roccia, i primi scorci della val di Garès, poi un super singletrack nel verde, battuto, veloce e con tornanti: una goduria!!! Raggiungiamo una bellissima malga e poi inizia l’ultimo terzo di discesa veramente tosta, almeno per me. Nel bosco, con radici, rocce, gradini in legno, tornanti… il Gianlu danza, ha un gran manico! Io balbetto. Provo in un tratto dritto e volo come Superman, anzi no, come Ralphsupermaxieroe!!! Fortunatamente solo graffi e un paio di buchi nel vestiario. Provo un tornante, lo raddrizzo e prendo un paio di botte: bon giù a piedi, di jolly non ne ho più!!! Il bosco è veramente bello, incrocio escursionisti sorridenti (forse perché ho della terra dappertutto!) e arrivo a valle. Il Gianlu nel frattempo ha provato a sistemare il KS, inutilmente. Ci mettiamo in maniche corte, il sole scalda e procediamo in questo piccolo paesino e nella sua verdissima e stretta valle. Che aria sana! Arriviamo nel paese natale di Papa Luciani (Canal d’Agordo) dove oltre alla sua casa c’è una bellissima via Crucis nel verde: le stazioni sono rocce bianche con targhe in bronzo. Si comincia a salire lungo una bella ciclabile nel bosco (con qualche rampa cementata!), raggiungiamo Falcade e poi Molino nella calma più totale. La seggiovia è chiusa per pausa pranzo, sono le 13 e allora la facciamo anche noi! In centro ci fermiamo al bar Genziana dove la gentilissima barista ci serve panino+speck+formaggio, una bella weiss e un sacchetto di ghiaccio per le mie botte… Ci sediamo nei tavolini all’aperto con l’unica compagnia di uno strepitoso sole! Non c’è un’anima viva in giro, o meglio, una c’è: è il signore del piano di sopra che, sentendo che avevo chiesto dove poter trovare delle fascette (su tre n’era rimasta integra una sola) ne porta 2 confezioni più la tenaglia!!!! Spettacolo, il n°1!!! Il McGiver si rimette all’opera mentre io entro ed esco dall’officina del tipo (lui non ha tempo perché deve lavare la macchina!) per procurare nastro e vite. Alla fine il Gianlu fa un lavoro d’artista. Ripartiamo non prima di aver ringraziato il tipo mille volte, avergli offerto il caffè e scattato una foto con lui. Raggiungiamo la seggiovia e… ci appoggiano le bici addosso, altroché gancio! Forse è il motivo dei soli 5€ del biglietto! Il Gianlu rimane veramente stupito, avvezzo com’è a frequentare impianti seri. Lungo il tragitto coccolo e bacio la mia Orange, anche lei è ferita, se lo merita! Arriviamo alle Buse e da qui prima breve discesa su forestale e poi bitume in salita verso il passo Valles affiancati da una stupenda vallata: ci stiamo riavvicinando alle Pale e si vede! Arriviamo al passo a 2000 m e giù in discesa sempre su asfalto nel bosco: qui è bello anche il bitume!!! Finita la discesa imbocchiamo la forestale della val Venegia: spettacolo, magia della natura! Costeggiamo il ruscello, gli escursionisti (una signora ci augura “buona strada!”, grande!), gli abeti, le mucche con il quale il Gianlu ha un gran feeling (una gli lecca il braccio!!!), la malga Venegia, i pascoli, la malga Venegiota e sullo sfondo un poster: le Pale!!! Il Gianlu è estasiato, io mi commuovo, mi sommergono i ricordi di quando da piccolo ci venivo con i miei. Finita la parte verde della valle, mano a mano che si sale, gli alberi cedono il passo alle rocce e sale lo stupore per il paesaggio. Io “siamo tornati sulla luna!”, Gianlu “Oh ma sembra che c’andiamo a sbattere contro!” (alle Pale).
Iniziano i tornanti preludio a Baita Segantini obbiettivo di giornata. Comincio ad arrancare sui sassi, mi fa male la schiena, il Gianlu mi consiglia di andare un po’ a piedi ed allentare le spalline dello zaino: che saggio! Mi riprendo, riparto, lui si è staccato nonostante continui a litigare con il reggisella: oltre al manico ha anche più gamba di me! Una curva poi un’altra, ma quando si arriva? Vedo una strada che sale a sinistra “no, si deve salire ancora?”. Tornante a sinistra, la vedo!!! Baita Segantini è la in fondo, non si sale più, sono arrivato!!! Il Gianlu è fermo in contemplazione, commosso, 50m prima, io non resisto, stringo il pugno destro e caccio un urlo liberatorio! Ce l’abbiamo fatta!!!! Ci diamo il cinque, ci abbracciamo, obbiettivo raggiunto nonostante tutte le sfighe!!!! SIAMO DEI GRANDI!!!
La baita è veramente bella, tutta in legno con un laghetto e un sacco di mucche davanti e le Pale dietro. Felici come due bimbi a Gardaland facciamo mille foto. L’aria è fredda, ci sono 10° e le nuvole coprono il sole. Piovono anche due gocce e così ci accomodiamo all’interno, molto accogliente. Se poi il panino fosse anche buono… fortunatamente ci consola la Franziskaner! Acquistati i gadget di rito (così, se qualcuno non ci crede, abbiamo le prove!) e indossato tutto quello che c’è nello zaino (sono le 18 e fa freschino…) partiamo per la discesa al passo Rolle. Strada bianca, poi il Gianlu non resiste e si lancia in un sigletrack scavato, in terra battuta e sassi: danza! Io, ovviamente, scendo a piedi! Arrivati al Rolle cerchiamo la mulattiera per il lago Colbricon, la troviamo, ma è vietata alle bici… azz… vietato? Ma se è larga come la fondovalle! Io sta legge trentina non la capisco, anche perché fino a tre anni fa era ciclabile, come indica la cartina Tabacco. Il Gianlu prova ad esplorarne un pezzo e viene raggiunto da un tipo in quad (con taniche di plastica piene di benzina!) che gli dice che li non può andarci. Balle del tipo “ci siamo persi”, “è l’unica strada per San Martino” non impietosiscono il tipo che alla domanda “mi sta dicendo che devo tornare indietro?” risponde “veda lei, è vietato!”. Dietro front e mi raggiunge un po’ incazzato. Si ritorna al Rolle, giù per i tornanti asfaltati (che bava!!!) e boi bel singletrack nel bosco dove pack, mi cede la biella sana! L’Orange non ne poteva più, giustamente e va bene così, ha fatto anche troppo! Altre fascette, il laccio dello zaino di Fabione (grazie ancora!!!) e gli ultimi 2,5km me li faccio a piedi. Il Gianlu scende e mi recupera con la macchina alle porte del paese. E’ fatta, ce l’abbiamo fatta, ci siamo riusciti, abbiamo letteralmente portato a casa un giro epico!!! Anche la signora Elena è contenta di vederci, è un po’ tardi, era in pensiero! Con sorrisi a 72 denti sistemiamo i cavalli e andiamo a farci una meritatissima doccia. L’affermazione del Gianlu “can, sento odore di cane morto!” ci convince a mettere il vestiario da mtb sul balcone. Sono le 20, usciamo a cena in una San Martino semi deserta e… la Strudelada non c’è più! Ma come, iniziava alle 16, è finita alle 16,30? Oh, siamo in montagna… Ci consoliamo alla Stube, bella birreria in legno dove plachiamo la fame con bruschetta, tagliere di affettato+formaggi e ottima birra alla spina (weiss e non filtrata): 30€ investiti benissimo! A tavola rivediamo il “film” di oggi, ancora ebbri, col sorriso stampato nonostante la stanchezza. Abbiamo terminato il giro nonostante caghetto/gufo/rotture/malfunzionamenti/cadute: un’impresa!!! Una bellissima overdose d’emozioni!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bravo simo (ti do del tu anche se non ci conosciamo) : bel racconto affascinante e dinamico. si legge tutto d'un fiato.
concordo con te : gianlu è un gran signore. salutamelo.

gumu.

Monte Cantiere Outdoor ha detto...

Grandissimi e complimenti per il bellissimo raconto!

gianlu ha detto...

Gumu... ma le email non ti arrivano?

Anonimo ha detto...

a volte no, stanno cambiando l' indirizzo mail, il nuovo è gumu@teletu.it.
gumu