giovedì 22 settembre 2011

Corno della Paura e 687


Era un po di tempo che osservavo questa montagna... Ogni volta che facevo il Brennero il Corno della Paura mi attirava... vedere questa parete quasi verticale che sovrasta Sabbionara e pensare che li in mezzo ci sono ben due discese quasi non pareva vero. Quindi si parte in spedizione. Io, Fabio e Gazza. Arriviamo ad Avio verso le 9,30 complice un po' di traffico in autostrada. Alle 10 cominciamo a pedalare. Decidiamo per prendere la strada piu' lunga per fare un po di risalita offroad. Quindi ci infiliamo nella ciclabile che costeggia l'Adige e iniziamo la nostra avventura. Giunti all'altezza di Serravalle dell'Adige lasciamo la ciclabile e saliamo su strada asfaltata, passando per Chizzola. I primi km sono subito belli duretti, un 13% circa. Rallentiamo il passo, respiriamo e saliamo con calma. Sulla nostra destra appare il Dosso d'Abramo (che vedremo per quasi tutti il giro) e il Cornetto. Spuntano fuori anche le Dolomiti del Brenta. Davanti a noi l'Altissimo. In prossimita' dell'Altipiano di Brentonico giriamo verso la Polsa. Si continua a salire, stavolta con pendenze piu' lievi fino a Saccone, a 742 metri di altitudine. Lasciamo la strada principale per immetterci in una carraia, sicuramente un tempo non asfaltata. Man mano che saliamo fanno l'apparizione anche rampe cementate al 20%, fortunatamente non lunghissime. L'asfalto lascia il posto al bosco. Una bella faggeta. Passata Malga Cestarelli sbuchiamo fuori in un bel pratone e da qui la strada scende leggermente. Abbandoniamo la nostra traccia per cercare di arrivare a San Valentino dove vorremmo mangiare. Ad un certo punto una Malga appare davanti a noi.... Malga Susine... un posto da favola. Chiediamo se ci fanno da mangiare e ci dicono di si... Si va di tagliere di salume e formaggio... con birra. Si sta divinamente. Ci concediamo anche un pezzo di torta... ancora calda! Caffe' e si riparte, anche se saremmo rimasti li molto volentieri! Passiamo per un prato gustandoci un po' di Vertical Rider... in fondo c'e' il Gazza e un po di "Porting" non guasta mai. Fortunatamente pochi metri che ci conducono su una stradina asfaltata. In poche centinaia di metri siamo alla sterrata del Corno. Saliamo in cima per vedere il panorama e le postazioni militari. C'e' un bel vuoto di 1550 metri sotto di noi. Da qui si dominava la Val d'Adige e di fronte c'era la prima linea dello Zugna. Riprendiamo le Bike e saliamo ancora, su una strada panoramicissima. Passiamo dentro alcune gallerie, scattando foto a ripetizione. Arriviamo praticamente in cima al Monte Vignola. Si comincia a scendere, non prima di esserci rilassati un attimo. Ci aspettano circa 1400 metri di dislivello in negativo... da fare in circa 7 km. Non sara' una passeggiata. Il primo tratto della discesa e' molto flow... ma dura poco! Entriamo in un sentiero nel bosco pieno di rami e sassi smossi... una roulette russa dove si rischiano cambi, forcellini e raggi. Ogni tanto ci si mette anche qualche albero caduto e addirittura una frana. Non ci scoraggiamo e cerchiamo di fare piu' tratti possibili in sella. La dice tutta il commento di Gazza "Questa non e' una discesa.... e' un portare a casa la pelle!". Fortunatamente la discesa diventa via via piu' scorrevole, dando spazio a qualche momento di divertimento. Anche se c'e' da stare sempre in campana... il fondo non e' compatto e i sassi corrono via sotto le nostre ruote. Un ultimo tratto un po' fetente sopra il Castello di Avio ed il gioco e' fatto. Sicuramente la prossima volta tenteremo la discesa dal 486 che sembra sia leggermente piu' fattibile. Tutto sommato un bel giro, panorami splendidi e una giornata di fine settembre che sembrava piu' di inizio giugno. Un altra location aggiunta nel palmares personale, circa 40 km percorsi e 1700 metri di dislivello. Un grazie a Fabio sempre propositivo nello scoprire nuovi sentieri e un grande al Gazza che un dislivello cosi' elevato a inizio giro non pensava di sicuro di farlo. Finale con birretta e gelato ad Avio per finire in bellezza. QUI LE FOTO

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