sabato 29 giugno 2013

Cima D'oro

Oggi ci spostismo verso il Lago di Garda. La meta sara' Cima D'oro. Partiamo da Riva del Garda. Le notizie che ho sul giro lo danno come duro... e sara' cosi'! Al parcheggio Gerry (che la sera prima aveva denigrato le mie ruote perche' si rompono spesso i raggi), mentre scarica la bici si accorge di avere un raggio rotto... Il suo giro finisce qui. Va verso Riva in cerca di un negozio... Ma noi dobbiamo partire!  Da riva ci dirigiamo verso Pranzo attraverso un bel sentiero sterrato che in breve ci fa guadagnare quota. Ben visibili Tenno e Canale di Tenno sulla nostra destra. Presenti oggi io, Casarini, Kevin, Mirko, Enrico, Emiliano e il Doctor. Da Pranzo puntiamo verso Campi, paese caratteristico con i suoi affreschi sui muri e da qui comincia la salita... Una vecchia strada forestale, ben sistemata fino a quota 1300, e poi via via con sassi smossi. Qui chi ha della gamba per pedalare (vedi il Doctor e Kevin) non ha problemi... anche se, in 8 km, si guadagnano ben 1000 metri di dislivello. Personalmente credo di aver fatto almeno 300 metri di dislivello a piedi. Le gambe oggi non giravano rispetto sabato scorso. Forse complice la settimana pesante al lavoro, comunque non mi arrendo. La cima va conquistata! E cosi', con molta calma, arriviamo in cima. Non so perche' le mappe e i gps segnano 1809 metri... aulla cima e' posto un cartello che ne segnala 100 in meno. Mah... Comunque, il panorama che si gode da qui, ripaga della fatica fatta. Ben visibili i laghi di Tenno, Garda, Ledro e un piccolo pezzo di quello di Cavedine. Riprendiamo il nostro cammino. Il sentiero ora lo conosco. Un singletrack a strapiombo sulla valle, in legera salita, con qualche tratto da fare a piedi. Fino a Bocca Saval. La stanchezza comincia a farsi sentire... ma non demodriamo. So che ci aspetta la discesa dal 454 che ho gia' fatto e so che ci divertiremo. Sono quasi 1100 metri di dislivello. Enri si accorge di aver perso le protezioni... troppo tardi pero'... Comincia la discesa. Primo tratto su un tratturo in mezzo ai campi, poi diventa sempre piu' tecnica dentro il bosco, con passaggi al limite (ci sono stati vari cappottamenti) e con fondo che varia dal sasso, alla radice, al sottobosco... un vero e proprio collage di tutti i tipi di terreno! Intanto contattiamo Gerry che dice essere allo Speck & Stube di Pieve di Ledro... Puntiamo decisamente li! Sempre piu' affaticati dal giro tra salita e discesa arriviamo finalmente al Green Ice di Pieve di Ledro. Ordiniamo birre e taglieri di speck... ottimi! Abbiamo bisogno di recuperare energie! Rifocillati a dovere si riparte. Una bella ciclabile sul Lago di Ledro ci porta fino alle palafitte. Da qui cerco invano il sentiero fatto l'ultima volta con Enea e non lo trovo... non ci resta che rientrare dalla ciclabile per finire sulla Ponale. Direi un giro dai panorami stupendi, forse troppo duro per le mie condizioni fisiche attuali (2000 metri di dislivello sono alla mia portata ma non in cosi' pochi chilometri). Alla fine sono 50 km per 2000 metri di dislivello che pero' si guadagnano in circa 18 km... 10 in meno che salire al tremalzo! Direi di definirlo un giro DURO. La prossima volta saliro' dal Pernici per poi scendere dal 451... devo solo informarmi sulla ciclabilita' di questo sentiero... ma credo ne valga la pena. QUI LE FOTO

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