domenica 14 settembre 2008

Giro del Lago di Ridracoli






Messo nel carniere un altro giro che da un po di anni ne sentivo parlare. Il mitico Giuliano guarda le previsioni e si decide che se vogliamo evitare acqua a gogo bisognerebbe andare verso la romagna. Solito giro di Sms e si organizza. Partiamo alle 7,30 da Modena Nord. Siamo io, Giuliano, Pasta, Tony, Bacchia e Gino. Direzione Foreste Casentinesi. Alle ore 10,15 siamo in sella che pedaliamo. Partiamo da Ridracoli paese che oggi conta 10 abitanti. Seguiamo il sentiero 17 che ci permettera' di fare il giro del lago. Cominica una salita a pendenza costante del 10% circa. La salita e' subito asfaltata poi diventa sterrata su larga forestale. Dopo pochi chilometri ci attraversa la strada un capriolo di dimensioni incredibili. Continuiamo a salire passando per il rifugio Alpicella. Arriviamo in cima e comincia a spiovicchiare. Niente di che. Una leggera pioggerellina che, appena cominciamo a scendere di quota smette. La discesa, sempre su forestale, si addentra nelle foreste casentinesi. Sembra di essere in un'altro mondo. Giungiamo alla Lama. Qui ci guardiamo per decidere se arrivare all'Eremo di Camaldoli. Pero' in quota c'e' brutto tempo e l'allungo sarebbe di 20 km. Tiriamo dritto per la nostra strada. Ci facciamo un'altra salita di 4 km sempre pedalabile. Scendiamo in po' e si ricomincia a salire. Stavolta la pendenza si fa sentire. In 5 km facciamo circa 400 metri di dislivello. La forestale e' sempre ben tenuta, ci sono staccionate di legno nelle curve e il sentiero e' pulito. Qui siamo ai bordi della riserva naturale del Sasso Fratino dove c'e' il divieto assoluto di addentrarsi nel bosco. Qualche foglia gialla caduta sul sentiero rende il posto ancora piu' suggestivo. Riusciamo
anche a scorgere la Diga e il Lago di Ridracoli. Arriviamo al Passo Serra in mezzo al vento e alla pioggia e qui, ad un bivio commetto un'errore di valutazione della traccia. Cominciamo a scendere. Tony e Gino fuggono a velocita' elevata quindi non c'e' neanche la possibilita' di tornare indietro. Dopo qualche curva vedo Bacchia che cade praticamente da fermo...ci sono delle canaline di taglio in ferro rese scivolose dalla pioggia che e' caduta. Arrivo dal Bacchia che non si e' fatto niente a parte qualche graffio, mi giro e vedo Giuliano che cade...sembra il festival del liscio! Un attimo di preoccupazione poi si rialza. Troviamo un contachilometri....strano presentimento...continuiamo a scendere sulla forestale e troviamo Tony e Gino. Tony e' caduto nello stesso punto dove e' caduto Giuliano. La sua velocita' pero' era elevata...sembra abbia lottato con i leoni! Dopo 6 km, incrociamo la strada asfaltata. Passiamo Corniolo e andiamo in direzione Santa Sofia sempre in discesa su asfalto. La strada costeggia sempre il fiume Bidente. Arriviamo all'abitato di Isola e troviamo lo svincolo che ci portera' a Ridracoli. Mancano 8,5 km. Fino all'abitato di Biserno e' tutta salita. Qui la bagarre scatta tra me e Giuliano. Torna sotto anche Bacchia e arriva anche Gino e Tony. Altro colpo sui pedali e tentiamo la fuga io e Giuliano. Mi diverto come un bambino. Scatti e controscatti. A Biserno saremmo dovuti uscire seguendo l'altro giro e accorciando di ben 12 km. Ma a noi va bene anche cosi'. Giuliano scatta seguito da Gino per aggiudicarsi l'arrivo. Io rimango a guardare. Alla fine giungiamo a Ridracoli
dopo 3 ore e 56 minuti e 62 chilometri. Il dislivello da me calcolato e' di circa 1800 metri. Gran bel giro in ottima compagnia e sosta in un chiosco a mangiarci piadina e birra!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Gianlu !!!. hai dimenticato solo una cosa !!!
A DIVERTIRSI COME BAMBINI ERAVAMO IN DUE.

gianlu ha detto...

grande giuly!voto 10!preparati alla conquista dell'eremo!