sabato 27 settembre 2008

Scanuppia...il Mostro!


Se la salita dello Zoncolan e' al 16° posto nella classifica delle scalate piu' dure d'Europa...e Lo Scanuppia e' al primo.... beh questa la dice lunga sull'impresa che abbiamo portato a termine oggi. Partiti di buon'ora giungiamo a Rovereto alle 8,40. Aspettiamo che arrivino gli altri e si parte. Ci siamo io, Giuliano, Scratera (che sara' la nostra guida) e Andrea e Luca due ragazzi che sono venuti dalla romagna. Sono le 9,20. L'aria e' freschina e ci copriamo un po'! Prendiamo subito la ciclabile che costeggia l'Adige e l'autostrada e ci dirigiamo verso Besnello. Da qui parte via Scanuppia.. siamo neanche a 200 metri di altitudine.. strada interdetta al traffico che si arrampica sulla montagna. Passiamo subito dentro il paese e le pendenze si fanno gia' sentire. Arriviamo al fatidico ponte dove comincia la strada vietata.... il cartello pendenza 45% ci fa capire a cosa stiamo andando incontro. Foto di rito e si va! La salita non da mai respiro... tira sempre con pendenze mai al di sotto del 20% e spesso intorno al 35%. Bisogna stare in punta di sella, concentrarsi e non guardare mai avanti. Personalmente ho fatto 2 soste e un centinaio di metri a piedi per vuotare la mente. La salita si snoda in mezzo alla montagna e dentro il bosco. Fortunatamente e' cementata. Altrimenti sarebbe stato impossibile salire. La salita fino alla sbarra e' di circa 7 chilometri e 1400 metri di dislivello,poi ce ne sono altri tre per arrivare in cima alla montagna a quota 1750 metri. Incontriamo anche Andrea di Venezia che fara' il resto del giro insieme a noi. Ci fermiamo prima a Malga Palazzo, un posto bellissimo con cavalli al pascolo, una malga enorme e un panorama mozzafiato. La fortuna fa si che vediamo anche un'aquila. Splendida e maestosa. Ci rifocilliamo al volo, qualche foto di rito, sms ad alcuni compagni di team e poi si riparte dentro il bosco. La salita cementata l'abbiamo lasciata da poco e il sentiero adesso e tutto sterrato. Ma la salita non e' ancora finita. Continuiamo tra mucche al pascolo e pezzi ripidi ma si tratta ormai di pochi strappi. Siamo finalmente in cima. Il panorama anche qui e' da film. Comincia la discesa. Il primo tratto singletrack tecnico esposto ma con alberi che, in caso di caduta, ci assicureranno un atterraggio morbido. Quindi andiamo via senza paura. Arriviamo al famoso Sasso dell'Aquila, altre foto e si riparte. Una serie di tornanti dentro il bosco, tutti fattibili in sella, veloci, da fare in sbandata controllata, ci fanno scendere velocemente verso valle. La discesa e' stupenda. mi diverto come non mai. Qualche pezzo con sassi sconnessi ci fa alzare il livello di guardia ma comunque tutto nella normalita'... si riesce a stare in sella quindi andiamo giu' senza problemi. Breve sosta per fare raffreddare i freni poi prendiamo un sentiero in mezzo a un bosco che prosegue senza dislivello, con curve varie, da fare a manetta. L'ultimo pezzo della discesa e' una serie di tornanti belli stretti. Sinceramente non li ho fatti tutti.. quelli a sinistra mi danno da fare.... non riesco a farli tutti. Solo 2 metri a piedi in due punti pericolosi che, vedendo gli 11 chilometri di discesa che ci siamo sparati direi che ci possono stare. Sosta anche ai ruderi del Forte Fornas prima di finire la nostra discesa. Riprendiamo la ciclabile in prossimita' del paese di Mattarello. C'e' tanta gente sia in bici che con i roller. Giungiamo al BICIGRILL di Mori ( e non BICIGIRL come sperava qualcuno!). Gli altri membri del gruppo vanno verso casa mentre io e Giuliano ci fermiamo per mangiarci un panino e una bella Weiss. Ottimo rapporto qualita' prezzo. Ci rimangono ormai gli ultimi 4 chilometri di ciclabile che passano velocissimi. A fine giro il Gps segnera' 49 chilometri , 1786 metri di dislivello e 4 ore pedalate. Ringrazio Scratera per le foto e per averci fatto da guida, Giuliano perche' ormai e' diventato il mio fido scudiero che mi segue ovunque e i due ragazzi romagnoli che si sono sparati oltre 600 chilometri per passare un pomeriggio in compagnia. Siamo riusciti a portare a termine anche questa impresa e sono molto contento... piu' che altro e' una questione di testa... le gambe ci devono essere anche perche' altrimenti non si fanno neanche i primi due tornanti, ma la testa deve stare li...basta distrarsi un attimo e il davanti della bici va dove gli pare. E noi, con la nostra testa e le nostre gambe, abbiamo fatto anche questa!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grande Fratello !!
Fabione