domenica 25 luglio 2010

Ronda Sesvenna


Era dallo scorso anno che per un motivo o per l’altro rimandavamo questo giro… ora ci siamo! Ritrovo alle 18,30 in negozio da Omar, si fanno le ultime rifiniture (caricamento tracce) e si sale in macchina… Direzione Lagundo. I partecipanti di questa avventura sono: Io, Enea, Gumu, Omar, Kevin e Gianluca. Sulla brennero all’altezza di Affi becchiamo un mega temporale…. Si avanza con cautela e da qui fino al nostro arrivo in albergo continuera’ a piovere! Sistemiamo le borse in camera e andiamo subito alla Birreria della Forst. Per cominciare bene: Stinco,patate fritte e birra per tutti. Dopo una bella dormita facciamo colazione e ci dirigiamo in macchina a Malles dove partira’ il nostro giro. Il meteo non e’ dei migliori ma si parte. Seguendo le ciclabili sull’Adige (e che ciclabili) arriviamo al lago di Mutta. Foto di rito e via, di nuovo in salita. Lasciamo l’asfalto per cominciare a salire su forestale. Troviamo subito un altro laghetto dove due signori si stanno facendo una bella grigliata e si continua a salire. Le pendenze non sono mai proibitive, una leggera pioggerellina scende su di noi, Gumu ha mal di testa e non parla molto, io nemmeno ma ci gustiamo i panorami e continuiamo per la nostra strada. Omar decide di rompere la catena su uno strappetto micidiale. Ne approfittiamo per fare una breve sosta… e per continuare lo strappetto a piedi. Arrivati in cima altri due laghetti si presentano davanti a noi. Siamo quasi al primo step. Il Plantpatschutte (nome quasi impronunciabile). Da qui prendiamo il sentiero 8A, vietato alle bici… ma tanto in salita lo facciamo a piedi… quindi siamo pedoni! Finalmente l’imbocco di un singletrack a mezza costa… sembra spettacolare… ma sul piu’ bello… ecco arrivare vento, freddo e pioggia… e siamo ad oltre 2300 metri di altitudine… con temperatura di 4 gradi. Il singletrack si rivelera’ poi poco ciclabile… e tra qualche pedalata e un po’ di trekking si comincia a vedere il Rifugio. Siamo infreddoliti e bagnati, le mani non si sentono piu’, le gambe sono arrossate e la pelle del viso comincia a tirare. Fortunatamente non manca tanto e arriviamo al Rifugio Sesvenna dove troviamo una stufa accesa che e’ la nostra salvezza. Io ci metto un po’ a riprendermi… e incredibilmente spunta pure il sole quasi a prenderci in giro. Un piatto caldo di canederli e salumi con formaggi ci fanno riprendere le forze. Riscaldati e sazi ripartiamo su un bel sentiero passando tra mucche al pascolo, marmotte e cavalli… arrivando cosi’ al Passo Slingia. L’entrata nella Val D’uina… Veniamo colti da euforia e stupore. Se uno non lo vede non puo’ capire. Un sentiero interamente scavato nella roccia, stretto e con uno strapiombo sul lato sinistro niente male. Si potrebbe anche fare in bici ma ce lo vogliamo godere tutto! Tra foto, commenti e ammirazione giungiamo cosi’ sul sentiero non esposto dopo essere passati dentro due buie gallerie. Ci guardiamo tutti e a furor di popolo decretiamo che, sebbene abbiamo preso freddo, ne e’ valsa la pena. Difficilmente questo sentiero verra’ dimenticato. Si scende verso Sur En prima su un bel sentierino singletrack e poi su larga forestale, passando da una parte all’altra del fiume. Siamo in Svizzera. Perdiamo Kevin! Dopo 20 minuti decidiamo di andarlo a cercare… e’ caduto, si e’ schiacciato due dita (fortunatamente senza conseguenze) e ha perso il gps. Fortunatamente ritrova tutto e ripartiamo. Sempre su ciclabile raggiungiamo cosi’ Scuol e il nostro albergo. Una bella doccia calda e una mangiata e’ quello che ci vuole. Io sono cotto e alle 21.15 vado a letto… Il freddo mi ha devastato. Mi addormento dopo un’attimo… ed e’ gia’ mattina! Si riparte. Il meteo sembra migliorato… almeno non piove! Cominciamo una salita asfaltata in mezzo a un bosco. Qualche tratto impegnativo ma niente di rilevante. Anche qui gole scavate nelle montagne, frane e il fiume la fanno da padrona. Ci stiamo dirigendo verso l’ingresso del Parco Nazionale Svizzero. Una carreggiata sterrata ci fa piano piano salire di quota. Ci perdiamo a fare foto a destra e sinistra ed arriviamo a San Charles, paesino di pochissime case nel bel mezzo del parco. Ottima location per chi volesse passare qui le ferie. Continuiamo la nostra ascesa scoprendo che qui in Engadina ci sono gli orsi… statue e cartelli ce lo ricordano in continuazione. Ci dirigiamo verso il Passo de Costains continuando a salire su comodo sentiero, circondati da paesaggi magici che ci ricordano Heidi. Non sentiamo la fatica… e’ troppo bello tutto quello che abbiamo intorno… e c’e’ anche un pallido sole! Arriviamo a quota 2140 a Malga Astras dove ci fermiamo per mangiare una barretta e fare il pieno d’acqua. Il grosso del dislivello e’ fatto. Un bellissimo singletrack ci porta verso il passo… prima pero’ incontriamo due escursionisti… dicono che poco piu’ avanti c’e’ Edelweiss…. Qualcuno di noi pensa ad una birreria, qualcun altro a una pornostar… invece… ci fanno vedere le stelle alpine. Bellissime! Gumu, forse per l’altitudine o forse perche’ e’ proprio cosi’ di suo salta su e dice “conosco io la lingua… adesso gli chiedo come si chiamano le montagne qui attorno”…. E con il suo perfetto “romancio” guarda i due escursionisti e pronuncia la frase “Scusate… come si chiamano le montagne qui attorno?”… Ci guardiamo tutti increduli… Forse credeva di essere in Italia… o forse era in banana! Fortunatamente i due conoscono la lingua… e tirano fuori la cartina dandoci le informazioni del caso. Cominciamo la discesa, prima su sentiero un po sconneso, poi su forestale, giungendo cosi’ a Lu. Qui sostiamo per il pranzo… e un piatto di spaghetti, una birra e un caffe’ ci costa solo 26 Euro… capiamo cosi’ perche’ la Svizzera e’ un paese ricco… ;) Si riparte e seguendo le splendide ciclabili giungiamo in Val Munstair e, senza toccare un metro di asfalto continuiamo fino a 3 km da Malles. Fortunatamente il sole oggi ci ha fatto compagnia rendendo cosi’ la giornata memorabile. Arriviamo alle 15 alle auto, qualcuno ne approfitta per fare la doccia (io mi rifiuto l’aria e’ frizzantina) e poi si riparte…. Prima di andare a casa pero’ ci facciamo un’altra sosta alla fabbrica della Forst per un bel brindisi finale. Sebbene il primo giorno non sia stato splendido come meteo e’ stato un giro stupendo. Per dovere di cronaca… abbiamo percorso 101 km con 3150 metri di dislivello. QUI ALCUNE FOTO e QUI LE ALTRE

1 commento:

renkyaz ha detto...

Rimane per me nel cassetto delle cose da fare, magari con qualche variante un po' più "piccante", ma vi ammiro tantissimo e provo pure un pizzico d'invidia. Grandi!